Il primo albo di Wonder Woman Rinascita, scritto da Greg Rucka con disegni di Matthew Clark e Liam Sharp, fornisce il riferimento tematico per la doppia linea narrativa in cui si articolerà la testata con cadenza quindicinale: Bugie e Anno Uno.
In accordo con l’idea centrale del progetto Rinascita, il racconto ruota attorno alla percezione di un’inconsistenza nella storia dell’eroina. C’è un inganno, un disegno da cogliere, una manipolazione sulla quale indagare e nessuna traccia dalla quale partire.
L’intuizione è che a muovere le fila sia qualcuno o qualcosa capace di intervenire sugli strati più profondi del reale: per questo, la principessa amazzone, novella dea della guerra, si sposta dal mondo degli umani all’Olimpo a caccia della verità.
In scena non c’è quindi un semplice mystery, ma la ricerca di ricomposizione della propria identità, che Rucka qui delinea in forma di lungo monologo interiore di Diana, cadenzato dalle espressioni “menzogna” e “storia che cambia”, da brandelli di memorie e dai combattimenti.
I pensieri della principessa si svolgono in un’atmosfera cupa, cromaticamente definita da toni scuri che nella seconda parte (Sharp alle matite, colori di Laura Martin) si appesantiscono ulteriormente in una dominante rossa nella quale spiccano gli occhi azzurri dell’amazzone. La forma del monologo consente agli autori di tenere Diana costantemente sulla scena.
La prima parte, disegnata da Clark, evita l’effetto “calendario pin up”, che affligge ad esempio il Wonder Woman Earth One di Grant Morrison e Yannick Piquette, ricorrendo sistematicamente a inquadrature che valorizzano l’espressività del volto e dando poco spazio al corpo. Nella seconda, ambientata nell’Olimpo, è da notare come il racconto scorra nonostante l’uso di scene sostanzialmente statiche, nelle quali il gioco di luce e ombra valorizza la plasticità dei corpi e degli elementi del paesaggio.
Come prima curiosità, vale la pena notare che al passaggio di Diana dal mondo degli umani all’Olimpo corrisponda un cambio di costume: gli short e il top a stelle e strisce diventano un’uniforme da oplita. Poiché il primo è un mondo in qualche modo manipolato, è ragionevole inferire che l’immagine “convenzionale” dell’eroina, quella della majorette superdotata e più sogno proibito che simbolo di valori femminili, sia frutto di una manipolazione.
Manipolazione che forse intende nasconderne la vera natura, innanzitutto a lei stessa, prima ancora che agli altri. In questa prospettiva, la nuova uniforme sarebbe segno o conseguenza della presa di coscienza da parte della principessa della falsa realtà in cui è immersa.
Nel momento in cui Diana “capisce”, lo specchio in cui si stava guardando va in frantumi e ogni scheggia riflette un’immagine della sua storia. Diana non è in grado di dire se quelle memorie siano autentiche o artefatte: l’unica cosa che può fare è attraversare metaforicamente lo specchio, alla ricerca della verità o almeno del momento nel quale lei o il mondo tutto hanno “sbagliato strada”.
Poison Ivy: Il ciclo della vita e della morte
Per le prime sei uscite, RW-Lion propone in coppia con Wonder Woman la miniserie Il ciclo della vita e della morte, dedicata a Poison Ivy, scritta da Amy Chu con disegni di Clay Mann e non parte del progetto Rinascita. Il primo capitolo vede Poison Ivy tornata alla ricerca nel laboratorio gestito dalla dottoressa Luisa Cruz.
La preminenza dei personaggi femminili è al momento occasione solo per la messa in mostra generosa delle loro forme e il racconto si muove secondo schemi convenzionali. Dalla lettura, resta una regia molto piacevole nella costruzione delle tavole e delle immagini e varie promesse sull’intreccio: abbiamo un’indagine con al centro una pianta “fossile vivente”, il rapporto fra Harley Quinn e Poison Ivy e la ricerca da parte dei quest’ultima di qualcuno simile a lei, di un diverso rapporto con gli esseri umani.
In sostanza, un primo numero raccontato in maniera diligente e ordinata, ma tutto sommato anonimo e privo dell’energia e dell’abbrivio che dovrebbe caratterizzare l’inizio di una storia.
Abbiamo parlato di:
Wonder Woman #1 (Superman l’uomo d’acciaio #33)
Greg Rucka, Matthew Clark, Liam Sharp (WW); Amy Chu, Clay Mann (PI)
Traduzione di Stefano Formiconi
RW Lion, Gennaio 2017
48 pagine, spillato, colori – 2,95 €
ISBN: 9788893514972