Un’estate rosso sud da Alessandro Tota

Un’estate rosso sud da Alessandro Tota

Con "Estate" (Oblomov Edizioni) Alessandro Tota conferma la capacità di raccontare con ironia e schiettezza una gioventù che sta scoprendo come adattarsi ai tempi di oggi.

In un’assolata estate meridionale la sbandata del giovane Claudio per la bella e ricca Mirtilla genera uno scontro di classe dai toni grotteschi e carico di tensione pronta a sfociare in violenza. Alessandro Tota costruisce un racconto fatto di incontri e incroci tra personaggi che ricalcano dei modelli esasperati di giovani.

Modelli non completamente lontani dal reale ma al tempo stesso caricaturali nel sottolineare le loro peculiarità: da una parte “i pazzi, i tossici, gli invertiti, i poeti”, come si autodichiara con fin troppa convinzione per quanto riguarda il termine “poeti” – lo stesso Claudio, giovani alla ricerca di un posto nel mondo tra un rave e uno sballo; dall’altra i figli delle famiglie “bene”, ricchi rampolli perfettamente “inseriti” nella società, dediti al culto del proprio fisico e in odio verso ogni vizio facilmente etichettabile come alcool e droga.

Un racconto che si snoda così attraverso un registro ironico particolarmente efficace, che sfocia a volte nella comicità vera e propria grazie al confronto fra due mondi ritratti in maniera esagerata. L’autore sicuramente tratteggia con benevolenza gli amici di Claudio, un gruppo di sballati certamente lontani da essere un esempio positivo ma fondamentalmente di buon cuore e innocui, in contrapposizione al cinico disincanto con il quale sono ritratti i giovani edonisti che gli si contrappongono in tutta la loro tracotanza.

Caratteri portati all’eccesso e sottolineati dal tratto morbido di Alessandro Tota che qui affina il suo stile, più controllato e preciso, maggiormente deciso nelle linee. I personaggi assumono maschere caricaturali che donano loro un ampio campionario di espressioni e un’immediata riconoscibilità, anche in vignette nelle quali si affollano volti e nuvolette di parlato. Le tavole sono spesso dense di parole e scambi di battute brevi che donano ai dialoghi un ritmo sostenuto e che porta di conseguenza a passare da una vignetta all’altra rapidamente, rendendo così maggiormente incisive le scene mute o più riflessive che sembrano così svelare dettagli più profondi dell’animo dei protagonisti, anche grazie a vignette più grandi o a vere e proprie splash page.

Le tavole affogano nel rosso del sole di mezzogiorno o nel brunire della luna su paesaggi sperduti di campagna, nel rosso della rabbia repressa che esplode, della brace delle canne, dei fuochi attorno a cui riunirsi per sballarsi o per trovare il proprio terzo occhio. Un colore che prorompe di tensione in poche, efficaci tavole spezzando i toni ironici e sgangherati con un effetto drammatico con il quale emerge, oltre a riferimenti più scontati come l’influenza di Andrea Pazienza, il gusto di Tota per la pittura, con colpi di colore che evidenziano ombre e luci in maniera fortemente espressionista.

Estate è un volume che conferma la caratura di un autore non semplice da inquadrare, dotato di una sua personalità ben evidente e capace ancora di crescere e maturare dopo aver regalato come autore unico opere convincenti come Yeti o Fratelli e mostrandosi ancora una volta capace di portare su carta personaggi e realtà apparentemente comuni con una sensibilità e un’ironia da grande narratore.

Abbiamo parlato di:
Estate
Alessandro Tota
Oblomov Edizioni, 2018
176 pagine, brossurato, bicromia – 18,00 €
ISBN: 9788885621275

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