Nel 1992, sulle pagine di Batman: The sword of Azrael, miniserie in 4 numeri, Dennis O’Neil e Joe Quesada propongono per la prima volta l’omonimo enigmatico personaggio.
Il soggetto scritto dallo sceneggiatore, con una sottotraccia che oscilla tra il misticismo e la follia, è uno dei più interessanti realizzati dall’autore che più di tutti si identifica storicamente con la bat-family: O’Neil, infatti, più che in altre occasioni, riesce a dosare con equilibrio i momenti di azione con quelli, intensi, di approfondimento psicologico, realizzando di fatto una delle sue storie migliori.
D’altra parte Azrael non era stato ideato per essere un personaggio seriale, ma forse per le ambiguità non risolte all’interno della trama o più semplicemente grazie all’ottima caratterizzazione del protagonista, braccio armato di un ordine religioso “deviato“, a questa prima miniserie fecero seguito altre storie fino all’uscita di un albo regolare.
Anche il contributo grafico di un Joe Quesada agli esordi contribuisce al successo generale della storia: il fumettista propone un tratto tutto sommato muscolare, fortemente influenzato dal Frank Miller del Cavaliere Oscuro e da Jim Steranko per la costruzione di alcune delle pagine più spettacolari.
Le chine di Kevin Nowlan riescono a dare al tutto la giusta atmosfera oscura, sebbene in alcune pagine, soprattutto nei primi piani, emerge il tratto dello stesso Nowlan. È questo l’unico “difetto“, per quanto veniale, in uno dei migliori prodotti della DC Comics degli anni Novanta del XX secolo.
Abbiamo parlato di:
Batman: La spada di Azrael
Dennis O’Neil, Joe Quesada, Kevin Nowlan
RW Lion, settembre 2015
112 pagine, cartonato, a colori, 16.95 €
ISBN: 9788868738310