Snoopy lo chiama il bambino dalla testa tonda. In effetti, il cartoonist Charles Schultz ha donato al suo personaggio più amato, Charlie Brown, un testone plasticamente giottesco. Eppure, quando il 2 ottobre 1950 compare sui giornali la prima striscia dei Peanuts, Charlie ha una testa ovale: un pallone da rugby poggiato sulle spalle...
“Lo Spazio Bianco” nacque esattamente 20 anni fa, nel 2002. Lo ricorda sull’annuario di “Fumo di China”, in edicola questo mese, il bell’articolo a firma degli ottimi Federico Beghin ed Emilio Cirri. All’inizio io non c’ero. E se c’ero… No, non c’ero proprio. Sono arrivato da queste parti solo 7 anni dopo, nel 2009. Ci sono arrivato da lontano, quando vivevo e lavoravo in Francia e leggevo solo, o quasi “Bande dessinée ” (o bedé come accorciano spesso i cugini oltralpe). Per un segno del destino, o forse solo una coincidenza, la prima opera che la redazione mi diede da recensire fu
Due interpretazioni a fumetti di una stessa sequenza de "Il Canto di Natale "di Charles Dickens per riflettere sulle molteplici possibilità dell'emozione disegnata
Si può raccontare una storia tragica senza ridurla a una poltiglia di melassa retorica? Me lo domando nel giorno del ventennale dell’11 Settembre 2001. E non posso che tornare all’illustrazione scelta dal New Yorker per la sua copertina commemorativa del 24 settembre 2001, quando a pochi giorni dell’attentato alle Twin Towers fu la matita di Art Spiegelman a farsi carico del dramma vissuto da un’intera Nazione. All’autore di Maus, bastò stilizzare la silhouette nera degli edifici su sfondo neutro per accogliere in quel buco nero, dalla geometria definita, tutte le inquietudini di un’America ferita e affranta, incapace di elaborare il lutto. Ciò che mi
I fatti di Santa Maria Capua Vetere sono davvero così sorprendenti? Non per chi avesse letto, nel dicembre 2020, la storia a fumetti di Zerocalcare “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore” pubblicata sul supplemento di “Internazionale”.
Ci sono molti modi di rappresentare le "cose" nel #fumetto: non solo raccontandone l'aspetto, ma anche le emozioni che le cose si portano dentro. Storie di segni, design e caffetterie, da Romano Scarpa ad Andrea Pazienza...
Vi ricordate la storia del bimbo venuto da Krypton? Chi è diventato? Che poteri ha? Nel 1986, la DC Comics incaricò il cartoonist John Byrne di riscrivere un mito fumettistico vecchio di 50 anni e la storia che ne derivò divenne essa stessa parte della leggenda di Superman. Prologo 1956, West Bromwich, Contea di Staffordshire (Inghilterra). La vedete quella piccola casa laggiù? Avviciniamoci: mentre scende la sera, il vetro appannato della finestra fa filtrare i bagliori catodici di un televisore acceso nel piccolo salotto. Entriamo all’interno. C’è un bambino, seduto sul divano, di fronte allo schermo. Ha gli occhi che
In che rapporti sono parola e immagine nel fumetto? I romantici parlano di un amore reciproco. I cinici malignano di un matrimonio d’interesse. Ma basta rileggere un incipit come quello di "Adah" per godersi l'emozione disegnata del connubio.
(Roma, 1974) Laureato in Scienze della Comunicazione con una tesi in Semiotica del Fumetto. Ha tenuto seminari sul fumetto in Italia e Svizzera e svolto attività di docenza per l’Istituto Europeo di Design e per la Scuola Internazionale di Comics. È stato soggettista/sceneggiatore per due serie d'animazione trasmesse dalla RAI ("Clic & Kat", "I Saurini e i viaggi del meteorite nero "). Su twitter e instagram lo trovate come @sonostorie