
Charlie Brown, quando il destino ha la testa tonda
Snoopy lo chiama il bambino dalla testa tonda. In effetti, il cartoonist Charles Schulz ha donato al suo personaggio più amato, Charlie Brown, un testone plasticamente giottesco. Eppure, quando il 2 ottobre 1950 compare sui giornali la prima striscia dei Peanuts, Charlie ha una testa ovale: un pallone da rugby poggiato sulle spalle.
Trovate la striscia anche in apertura della bella riedizione, appena portata in edicola da Hachette. Il testone era grande già allora, nel 1950, ma si si è arrotondato nel tempo, in maniera quasi fisiologica via, via che il tratto di Schulz si faceva più morbido e fluido.
Nel tempo, altri testoni altrettanto celebri (Linus, Lucy, Patty, Snoopy, Woodstock, etc.) sono intervenuti via, via nelle vignette e nelle storie. Ognuno con la sua silhouette inconfondibile, ognuno con il suo testone leggermente diverso.
I Peanuts hanno la testa grossa in quanto bambini, ma quella di Schulz non è solo una efficace sintesi figurativa. E’ anche una felice intuizione grafica. Le teste dei personaggi sono grandi forme racchiuse da una semplice linea contorno continua (una soluzione di disegno tipicamente “infantile”) e delimitano uno “spazio” mobile ricchissimo di possibilità espressive. La bocca può diventare grande o piccolissima, a seconda delle emozioni e, così, anche gli occhi e le sopracciglia seguono il flusso dei sentimenti.
L’efficacia espressiva delle teste grandi non riguarda solo le emozioni disegnate ma anche l’equilibrio e il ritmo de fumetti stessi. Le teste occupano nelle strisce la maggior parte dello spazio e, quasi sempre, è intorno a loro che si compone l’equilibrio di ogni singola vignetta. In questa scelta plastica c’è anche la poesia intima, assoluta, delle storie di Schulz e del vissuto dei Peanuts: racconti di testa, elaborata come pensiero, vissuta come parola.
Il mondo dei Peanuts è tondo come la testa di Charlie, un universo in cui tutto ritorna ciclicamente e circolarmente: la stagione del baseball, il periodo della scuola e quello delle vacanze, le nevicate, la primavera, l’attesa del Grande cocomero (meglio the Great Pumpkin)…
In fondo, nel soprannome di Snoopy al suo padrone c’è il senso di tutta la straordinaria epica minimale dei Peanuts. La testa tonda sta a Charlie Brown come il piè veloce sta all’ Achille omerico.
È il titolo eponimo di un eroe in lotta con le partite di baseball, con l’amore per la ragazza dai capelli rossi, con le gare scolastiche di spelling, con l’aggressività darwinista di Lucy, con le stranezze di un cane sognatore e la serafiche certezze di un amico filosofo.
E’ il destino ad aver la testa tonda, vale per Charlie e, leggendo i Peanuts, ti rendi conto che vale davvero per tutti noi.