I segreti di The Red Turtle, la forza di Officer Downe

I segreti di The Red Turtle, la forza di Officer Downe

In questa puntata i segreti di The Red Turtle attraverso le parole del suo regista, Joe Casey parla del film di Officer Downe, news sul merchandise di Valerian e le news di animazione.

The Red Turtle

In una lunga intervista concessa nei giorni scorsi a Deadline, il regista danese Michael Dudok De Wit ha parlato in modo dettagliato della genesi e della lavorazione di The Red Turtle, la pellicola di animazione prodotta in parte dallo Studio Ghibli.

La genesi del progetto è venuta dall’esterno. Una lettera dallo Studio Ghibli. Non avevo intenzione di fare un lungometraggio in quel momento. Ho sognato per un pò di farlo, ma non ne avevo intenzione. Quando questa lettera è arrivata, ho pensato che fosse troppo bello per essere vero. lo faccio altri tipi di film, ma anche loro sono molto coinvolti nei lavori dei registi. Mi hanno dato un sacco di libertà, ed è così che io lavoro, quindi è stato davvero qualcosa di efficace. Subito, ho pensato che avevo bisogno di una storia, perché una cosa è dire di sì, ma è un’altra cosa arrivare con una buona idea.
Fin da bambino, ho avuto questa passione per il tema dei naufraghi su un’isola deserta. Non ho potuto usare prima questo tema perché non credevo che fosse appropriato per un cortometraggio. Ho pensato a quell’idea molto semplice: quando giungi da solo su un’isola tropicale deserta, cosa fai? Questo è stato sufficiente per me per iniziare. Poi, naturalmente, ho pensato che non sarebbe stata una storia alla Robinson Crusoe. E da lì ho iniziato a svilupparlo.

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Ho sentito come se volessi esplorare qualcosa in una nuova direzione. Ovviamente, non ho uno stile particolare; provo approcci diversi. Che cosa hanno in comune? Ho notato che mi piace molto andare per semplicità. Sappiamo quanto un film sia complesso e quanti dettagli, quanti strati ci sono eccetera, ma l’aspetto finale del film deve essere diretto e semplice, nell’eleganza della semplicità, soprattutto in Estremo Oriente.
Paradossalmente, in quanto vi sono un sacco di immagini che sono abbastanza dettagliate e abbastanza piene, non c’è proprio la linea della semplicità in questo film. Questa è anche una parola che uso molto quando faccio il briefing con gli artisti che disegnano gli sfondi. Ho detto loro: ‘Sì, per favore, disegnate tutte le piccole foglie di bambù, ma cercate di tenere presente la semplicità di base dell’immaginé.

In secondo luogo, ho sempre pensato all’uso di luci e ombre, sia per l’atmosfera e la potenza grafica dell’ombra. Le ombre sono solo un po’ oscure sullo schermo, il che graficamente può essere qualcosa di sorprendente e interessante. È molto suggestivo giocare con la luce. Nel tardo pomeriggio la luce è totalmente diversa da quella di mezzogiorno, per esempio.
In terzo luogo, è difficile da dire… Sto provando da poco questo profondo amore per la bellezza della natura e per la profonda bontà di fondo del genere umano, che è parte della natura. È la stessa cosa, in un certo senso. So che la razza umana non è sempre molto bella, e abbiamo tutti assistito a delle cose abbastanza brutte. La bellezza simboleggia come possono le cose essere spiacevoli, e tuttavia ho una fede di fondo, e anche lo Studio Ghibli ce l’ha, e così un sacco di persone. Mi piace guardare, per esempio, un film molto violento, un film di mafia o qualcosa di simile. Mi piace guardarlo, ma realizzare un film così è un’altra cosa. Dovevo portare avanti un messaggio sul rispetto per la natura e il rispetto per la natura umana.

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Non è un film sulla sopravvivenza, come Robinson Crusoe. La storia descrive molto velocemente come il protagonista trova cibo e acqua, e come stia bene in un clima caldo. Quello che mi interessa molto di più è stato il suo rapporto con la natura, e la nostra personalità è molto influenzata dalle persone intorno a noi, che ci piaccia o no. Misuriamo la nostra idea di noi stessi stando con altre persone. Abbiamo a che fare con degli aggiustamenti per tutto il tempo. Idealmente, miglioriamo, ma aggiustiamo noi stessi quando ci muoviamo in una comunità del tutto diversa e lottiamo con delle regole. Questa è la natura della nostra personalità e la nostra immagine di sé, e il nostro comportamento in generale. Che scompare completamente, non per un giorno o una settimana o un anno, ma molto più a lungo. Il personaggio principale, voglio dire, non deve necessariamente essere in conflitto con la natura.

The Dam Keeper

La Twentieth Century Fox Animation ha annunciato nei giorni scorsi di avere aviato una collaborazione con la società di animazione Tonko House per una versione cinematografica di The Dam Keeper, un corto animato nominato per un Oscar nel 2015.

Robert Kondo e Daisuke “Dice” Tsutsumi, ex-direttori artistici della Pixar che hanno lavorato in precedenza su film come Ratatouille e Monsters University prima di fondare la Tonko House, hanno scritto e diretto il corto originale e dirigeranno la versione cinematografica, la cui sceneggiatura sarà scritta da John Henry Hinkel mentre Kane Lee, un produttore indipendente, parteciperà al progetto nelle vesti di produttore esecutivo.
Il cortometraggio raccontava la storia di un maiale, descritto come un introverso e una specie di bullo che vive in un mulino a vento che protegge una città da una nebbia oscura incombente, e della sua relazione con un nuovo studente della sua scuola, Fox.
La storia del film si svolgerà alcuni anni dopo gli eventi narrati nel corto, che era in 2D e senza dialoghi. Il film è destinato ad essere una produzione realizzata con l’ausilio della CG e molto doppiaggio.

Da quando abbiamo iniziato a lavorare sulla storia di The Dam Keeper, ci siamo chiesti chi fossero i partner giusti per aiutarci a intraprendere il nostro cammino con il maialino e Fox e che potesse guidarci a introdurci presso il grande pubblico. Riteniamo che la 20th Century Fox sia, con la sua esperienza di lunga, data la casa ideale per i nostri personaggi. Siamo così eccitati circa i rischi che stiamo intraprendendo insieme e le nuove possibilità di narrazione che abbiamo di fronte – hanno dichiarato i due registi in un comunicato.

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Officer Downe

Intervistato nei giorni scorsi da fangoria, Joe Casey ha parlato dell’adattamento cinematografico di Officer Downe, di cui è produttore e sceneggiatore.

Beh, gli altri produttori, Skip Williamson e Mark Neveldine (che è uno dei registi che hanno lavorato sui film di Crank) hanno trovato il graphic novel per conto loro. Non sapevano di me e non sapevano nulla di altro a cui avevo lavorato. Non sapevano nemmeno di Man of Action, la mia compagnia, né di Ben 10 o di Big Hero 6 o di qualunque altro mio fumetto. Mi hanno contattato e mi hanno domando dei diritti cinematografici. Quando mi hanno incontrato, hanno tracciato un ritratto piuttosto vago di come pensavano di realizzare il film con un certo budget, ma comunque con un risultato intrigante e divertente. La mia controfferta fu “Ci sto, mi piace l’idea, ma voglio produrlo con voi e scrivere la sceneggiatura.” dissi loro che avrei fatto un lavoro speculativo, perché ero di buon umore quel giorno, e loro hanno detto: “Fantastico! Avremo una sceneggiatura gratis!”. Così ho proceduto a scrivere la sceneggiatura con l’incredibile piacere di poter adattare la mia stessa opera.

Stavo certamente lavorando alla cieca. Oltre all’incontro con Skip e Mark, non c’era un vero e proprio piano da seguire. Stavo solo scrivendo per il gusto di farlo. Dopo aver adattato il materiale presente nel fumetto, però, ho rapidamente realizzato che avrei dovuto aggiungere qualcos’altro per riempire il tempo di un intero film. Così ci ho buttato dentro qualche stronzata stravagante. È da qui che derivano le suore ed è stato questo il momento in cui ho approfondito la relazione con gli altri poliziotti. Ho anche rimarcato il ruolo di Gable. A dirla tutta, non ho mai pensato che il film si sarebbe effettivamente fatto.
Non stavo scrivendo per un budget, mi stavo solo divertendo a fare il mio lavoro.  Solo che poi abbiamo trovato i soldi e abbiamo realizzato il film.

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Proprio per quanto concerne il budget, Casey ha sottolineato le differenze tra il realizzare un fumetto e un film e di quali sensazioni ha provato nel vedere il materiale cartaceo prendere vita.

Beh, quando stai facendo un fumetto, come ho fatto con Chris Burnham con Officer Downe, non hai davvero limiti. Non ci sono limitazioni di budget. Qualsiasi cosa tu voglia pensare e qualsiasi cosa tu voglia disegnare, puoi farla. Chris Burnham è un folle, disegnerebbe qualsiasi stronzata fuori dalle righe. Ci siamo fatti un sacco di risate mentre lavoravamo al fumetto, c’è Fortune 500, dove vi sono questi boss della malavita che indossano teste di animali. Tutta quella roba non è altro che il risultato di un “Non sarebbe divertente se fossero questi cattivi?”. Non c’è stato un grande sforzo dietro, davvero.
Quindi per quanto riguarda la collaborazione scritta, è stata piuttosto una grande sfida: “Quanto del fumetto, sia esteticamente che in termini di azione, possiamo inserire nel film?”. Come abbiamo scoperto alla fine, la risposta è stata “La maggior parte”. Perciò non vedevo loro di vedere come avremmo effettivamente realizzato tutto questo.
Sono stato lì tutto il tempo come produttore, ogni santo giorno della produzione. Sapevo che i Fortune 500 avrebbero indossato queste maschere e che avremmo trovato un ottimo team di stuntmen che andassero oltre le righe nelle scene di azione.
Per cui non saprei dire che non vedevo l’ora di qualcosa in particolare, ero solo felice che avremmo messo il piede sul pedale per lavorare a tavoletta. Non abbiamo fatto compromessi su nessun aspetto della storia, dalla trama principale alla violenza, sino al sangue e al sesso nudo e crudo. È tutto lì.

Valerian e la città dei mille pianeti

EuropaCorp, la società di produzione di Luc Besson coinvolta nella realizzazione di Valerian e la città dei mille pianeti, ha stretto un accordo, mediato da Striker Entertainment, con sette licenziatari per la creazione di prodotti ispirati alla pellicola interpretata da Dane DeHaan e Cara Delevingne, la cui uscita nelle sale è prevista per il prossimo luglio.
La nuova partnership vede la partecipazione di National Entertainment Collectibles Association per action figures, Funko per statuine Pop!, ACCO Brands per i calendari; Love & Madness per i gioielli, patch, tatuaggi, accessori per capelli, borse e accessori tecnologici; Jist Toys per i giocattoli; Titan per libri da colorrae e il romanzo ufficiale del film; Ultra Pro per i giochi da tavolo, giochi di carte e accessori di gioco.

Valerian e la Città dei Mille pianeti offre tutto ciò che amiamo della fantascienza – ha dichiarato Russell Binder, presidente di Striker Entertainment – Il film è pieno di alieni, astronavi, armi, eroi e cattivi, e tutte le cose che si prestano al merchandise, ma si basa su personaggi accattivanti e storie avvincenti che rendono questo molto più di una pura esperienza visiva abbagliante.

Cinebrevi

Toei Animation e VIZ Media hanno hanno annunciato nei giorni scorsi un accordo con la società di distribuzione cinematografica di Los Angeles Eleven Arts per presentare Sailor Moon R: The Movie in una serie di speciali programmazioni a fine gennaio in più di 300 sale cinematografiche negli Stati Uniti
Le proiezioni avverranno con doppiaggio in inglese, con alcune proiezioni in giapponese con sottotitoli in inglese e per il pubblico che accorrerà all’evento vi sarà uno speciale bonus di Sailor Moon ai possessori del biglietto alle proiezioni fino ad esaurimento scorte.

Si ringrazia per la traduzione delle dichiarazioni di Joe Casey Elisabetta Gatti.

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