Nessun ricordo

Nessun ricordo

Giovanni Marchese, Luca Gregorio Patane' Tunue', 2009 - 112 pagg. bross. b/n - 12,00euro

Nessun ricordoNessun ricordo racconta la storia di un passato dimenticato da molti, tramandata da pochi e che pochi hanno la possibilità di ascoltare e conoscere. Racconta la storia di un uomo, che come molti altri, durante il periodo fascista, se ne va dalla Sicilia verso la Germania in cerca di lavoro, fuggendo da una terra arida di possibilità.
Il suo viaggio si trasforma presto in un percorso sventurato, ricco di difficoltà ed ostilità. Come lui molti altri italiani a quel tempo emigrarono verso il paese alleato, seguendo il miraggio di un impiego nelle grandi fabbriche di una Germania che sapeva proiettare di sé un’immagine di paese forte e potente, non solo dal punto di vista militare e politico, ma anche economico.
La realtà, per tutti loro e per Turi, si rivela subito diversa. Cio’ che offrono i tedeschi non è altro che un duro lavoro al limite della schiavitù, dal quale non sembra esserci via d’uscita. Il protagonista riesce a sopravvivere, nonostante finisca per trovare insostenibile la vita nelle fabbriche ed essere presto trattato alla stregua di un perseguitato. Ormai anziano e malato, riesce a raccontare la sua storia al nipote in partenza dalla Sicilia, che lo ascolta inizialmente annoiato. Il nonno cerca di convincerlo a non lasciare la sua terra, cerca di avvertirlo. Sappiamo pero’ che i tempi non sono più gli stessi della gioventù di Turi; i paesi europei non offrono più certe insidie, e anzi nella realtà dei giorni nostri è più facile che i giovani si sentano consigliare (perfino dai nonni) di andarsene dall’Italia, piuttosto che di rimanere.

Il pretesto narrativo per raccontare questo frammento romanzato di Storia non appare quindi così solido e credibile, ma seguendo l’insegnamento di un illustre capolavoro a fumetti, capostipite del genere storico nell’ambito delle graphic novel, il Maus di Spiegelman, Marchese non solo tramanda un triste frammento del passato del nostro popolo, ma parla anche di famiglia e rapporti trascurati tra persone vicine. In realtà non ci sarebbero motivi perché Rocco segua il consiglio del nonno. Emerge pero’, in maniera trasversale, un motivo che dovrebbe muovere la coscienza del nipote: il rispetto per le proprie radici e per la memoria. Rocco comincia ad ascoltare la storia del nonno malvolentieri, ma rimane pian piano colpito e stupito nel venire a conoscenza di cosa fosse stato capace suo nonno per sopravvivere e per permettere quindi anche a lui stesso di venire al mondo.

é una storia triste ed oscura, che i due autori, già al lavoro insieme con Ti sto cercando (sempre per Tunué), raccontano grazie a disegni molto cupi e dai contorni offuscati. Le matite di Patané troppo spesso mancano di sfumature. I suoi paesaggi e sfondi riescono sì ad essere anche affascinanti, ma talvolta sono indefiniti, mentre i volti appaiono sgraziati o approssimativi. Nonostante toni così scuri siano coerenti con una storia tanto triste, hanno il difetto di lasciare il lettore confuso da immagini poco solide e convincenti, quasi fossero stampate male o fossero riproduzioni di immagini a colori. Dispiace perché è evidente che i propositi del disegnatore saranno stati sicuramente quelli di cercare di dare all’opera un aspetto artistico originale.
Ciononostante il libro si distingue per il suo intento di farsi portavoce di una storia incredibilmente significativa e commovente, di finzione, ma terribilmente realistica.

Riferimenti:
Tunué: www.tunue.com
Blog degli autori: blog.komix.it/tistocercando

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