Da Reggio Calabria al fumetto americano: Umberto Giampà

Da Reggio Calabria al fumetto americano: Umberto Giampà

Il disegnatore calabrese Umberto Giampà racconta il suo esordio nel mercato statunitense dopo le collaborazioni con Noise Press e Bugs Comics.

Da Reggio Calabria fino agli Stati Uniti. Ai tempi delle emigrazioni, nei primi anni del Novecento, per approdare nella terra delle opportunità gli abitanti del profondo Sud Italia dovevano fare le valigie (spesso di cartone) e affrontare un viaggio oceanico in nave. Oggi sono davvero tanti i fumettisti italiani che questo contatto con l’America lo maturano con fitti scambi di email e con l’utilizzo del web, senza muoversi da casa. Umberto Giampà, fumettista di Reggio Calabria, è l’ultimo di una lunga serie di artisti italiani che ha compiuto questa traversata oceanica attraverso un click. Sia chiaro, per ottenere certe collaborazioni le cose non sono così semplici, il web da solo non basta, e qualità e professionalità devono essere sempre al top. Ma internet oggi offre opportunità che fino a qualche decennio fa erano quasi inimmaginabili. In questi giorni verrà pubblicata la prima collaborazione tra il calabrese Umberto Giampà e una casa editrice statunitense: si tratta della prima storia del terzo volume di Grimm Tales of Terror prodotto dall’etichetta Zenescope Enterteinment.

Abbiamo incontrato Umberto Giampà in occasione del Fantastica di Reggio Calabria, festival dedicato al gioco e al fumetto, svoltosi tra l’8 ed il 10 dicembre. Proprio durante questa occasione il fumettista calabrese ci ha accennato qualcosa riguardo la sua collaborazione americana e il come era arrivato a questo importante traguardo.

Ciao, Umberto, e benvenuto su Lo Spazio Bianco. Raccontaci un po’ del tuo percorso da disegnatore. La partenza è stata dura?
Forse uno degli ostacoli più grandi per un emergente è il riuscire ad arrivare alla prima pubblicazione. Bisogna cercare un editore indipendente che ti faccia sbarcare nel mercato. Io questa opportunità l’ho avuta con la Axaleon-Lionscage nel 2012, con la quale ho pubblicato Roma- La stirpe di Marte, si trattava di un fantasy sul quale mi sono divertito molto a lavorare.
Subito dopo è arrivata la collaborazione con Noise Press su un fumetto che si intitola The Steams ed è di genere steampunk. Per questa collaborazione mi sono divertito molto a rappresentare un contesto storico come l’epoca vittoriana mescolandola alla tecnologia steampunk.
Subito dopo ho lavorato con la Bugs Comics, e poi è arrivata questa importante opportunità offertami dal mercato americano. Nel frattempo ho realizzato anche locandine per varie fiere.

Com’è nata la tua passione per i fumetti?
Quando ero piccolo mio padre mi aveva iniziato alla lettura di Superman, da allora ho iniziato a divorare i fumetti dei supereroi, quelli della DC Comics in particolare, e quelli della Disney. Da lì è iniziato anche il mio percorso di disegnatore perché cercavo di ricopiare quei disegni e quei personaggi, e cercavo di metterli all’interno delle vignette. Tutto il mio percorso è iniziato da lì. Insomma, come quello di tanti altri disegnatori.

Tu sei un fumettista calabrese che si sta affermando in Italia, e che è riuscito ad arrivare fino agli Stati Uniti. Ma è stato difficile diventare fumettista nascendo e vivendo nel Sud Italia e in particolare in Calabria?
Sicuramente non è facile iniziare a coltivare il tuo sogno in un ambienta in cui la cultura per il fumetto non è molto sviluppata, ma l’impegno e la voglia di arrivare pagano molto. E poi internet e le fiere hanno rappresentato un grande contatto con il mercato.

Qual è il tuo stile di disegno?
Prediligo lo stile americano supereroistico, mi piace molto il dinamismo, lavorare sulle anatomie. Però devo dire che in generale mi adatto molto. Ho lavorato su diversi generi e mi sono divertito con tutti, anche se in particolare è stato molto divertente lavorare sull’horror.

Parlaci di questa collaborazione con il mercato statunitense. Che effetto ti fa essere arrivato oltreoceano?
Da sempre sognavo di collaborare con gli Stati Uniti, e questo è un progetto importante al quale tenevo molto. Una grande passione che mi lega al fumetto americano sono i supereroi, ma questo non è un lavoro sui supereroi, anche se sto facendo dei piccoli passi per arrivare anche a quello. Comunque è la realizzazione di un sogno, e sto cercando di lavorare il più possibile per mantenere aperti i contatti e le collaborazioni con il mercato statunitense.

Qual è la differenza tra il collaborare con il mercato fumettistico italiano e quello americano?
In America si lavora a ritmi serrati, mentre in Italia respiri un po’ di più, ti viene dato più tempo per lavorare. Certo, per riuscire ad arrivare agli americani bisogna pubblicizzarsi bene e farsi vedere molto sui social, mostrando i propri lavori su internet.

Tu come hai ottenuto questa collaborazione?
Ho fatto dei provini su internet, e poi mi sono fatto conoscere alle fiere. Infatti non basta fermarsi solo a internet e ai contatti mail. Avere un rapporto diretto, parlare direttamente con dei talent-scout è una cosa importante, e nelle fiere italiane si possono incontrare molti talent-scout statunitensi.

L’ultimo tuo lavoro in Italia lo hai realizzato con la Bugs Comics, per la quale hai disegnato una storia che è stata pubblicata sul numero 6 di Mostri. Raccontaci qualcosa di quest’esperienza.
Mi ha fatto molto piacere collaborare con la Bugs Comics, è una casa editrice nella quale lavorano delle persone molto disponibili e umane. La mia storia horror è basata sui riti Vodoo ed è davvero intensa. Mi ha fatto piacere entrare a far parte in qualche modo di un’eredità fumettistica che si trascina dagli anni Novanta, da quando uscirono prima Splatter Magazine e dopo Mostri. Sono riviste a fumetti che si sono rese protagoniste di dibattiti politici e sono state esposte alla censura, quindi si tratta di presenze importanti all’interno del panorama fumettistico italiano.

E in futuro cosa c’è in cantiere?
Lavorerò ancora con la Bugs Comics, con Shockdom, e poi ci sono altre cose in cantiere.

Un percorso come tanti, iniziato imitando i disegni sulle pagine dei fumetti, partendo dal profondo Sud Italia ed arrivando fino agli Stati Uniti. Un percorso appena iniziato. Buona fortuna Umberto Giampà.

Intervista realizzata dal vivo a Dicembre 2016.

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