Kill the Minotaur: mito greco in salsa Predator

Kill the Minotaur: mito greco in salsa Predator

“Kill the Minotaur”: è mitologia, sci-fi e horror mixati in un fumetto dalle aspirazioni cinematografiche sia nell'ispirazione che nella progettazione e con qualche pizzico di BD, pur essendo un prodotto della statunitense Skybound.

L’uso più noto dei miti greci (e non solo) nei fumetti  americani è la loro classica rimasticatura in chiave supereroistica. Marvel e DC hanno parecchi personaggi che si ispirano o affrontano dei, eroi e creature del pantheon greco in diverse vesti, da Wonder Woman all’Ercole membro degli Avengers.

La fascinazione americana per i miti ellenici non si limita certo al mondo del fumetto. Anzi, è soprattutto il mondo dell’audiovideo quello in cui, nel corso degli anni, la mitologia classica è stata tradotta con reinterpretazioni molto libere. La fedeltà all’originale in questi casi finisce sempre per essere la prima vittima, sacrificata alla spettacolarità o a una interpretazione dell’avventura molto meno stratificata e simbolica e più orientata al mito del nerboruto eroe solitario tutto american way. Basti pensare a una pellicola cult del passato, Scontro di Titani, e al suo recente remake con relativo sequel annesso, oppure ai successi televisivi anni ‘90 come Hercules e Xena, potpourri che mescolano senza criterio mitologie e personaggi sparsi.

Oppure c’è una seconda strada che il cinema americano percorre quando cerca di interpretare questi miti ellenici. Quella di spogliarli della parte più fantastica e cercare di traslarli in una sorta di realismo. È quello che ad esempio è successo (con risultati non proprio esaltanti) con Troy o il recente Hercules con protagonista The Rock.

In questa sorta di tradizione non dichiarata, Kill the Minotaur si presenta subito come un prodotto decisamente più originale, spingendosi direttamente verso una quarta via. Il lavoro di Christian Cantamessa, Chris Pasetto e Lukas Ketner prende qualcosa di una e dell’altra delle precedenti opzioni e propone qualcosa di nuovo. Ci sono diverse cose con un sapore di “già visto”, atmosfere e situazioni che, ancora una volta, richiamano pellicole di genere, con diverse reminiscenze di film che declinano fantascienza e horror in quella sorta di filone da assedio con mostro alieno. Cose come Alien, La Cosa o Event Horizon – Punto di non ritorno.
Il mix è però ben giocato, riuscendo nonostante tutto a costruire una storia avvincente, piacevole e che risulta comunque avere una sua originalità, evitando di scivolare in situazioni o snodi narrativi prevedibili. I colpi di scena, se non roboanti, sono efficaci e l’avventura si lascia seguire.

Di base la storia è quella che conosciamo tutti: ogni anno Atene è costretta a sacrificare sette giovani come tributo al Re Minosse. Tributo che a sua volta il re offre a suo figlio, il mostruoso Minotauro rinchiuso nel Labirinto creato da Dedalo. La natura del labirinto stesso e del Minotauro però vanno ben lontane da quelle del canone del mito, costruendo una storia claustrofobica e dai risvolti decisamente più macabri.

La figura di Teseo ritratta in questo racconto è quella di un adolescente, dettaglio questo che arriva dal mito, ribelle che agogna alla fama che spetta a qualcuno nato e cresciuto per essere un eroe da leggenda. Ne risulta un personaggio molto meno scontato del previsto, al tempo stesso odioso e intrigante.

L’appeal grafico, costruito su una narrazione nella quale le tavole sono composte da poche vignette in cui spesso una di queste si ritrova scontornata a riempire tutta la tavola, ha un sapore che più che al comic americano sembra avvicinarsi alla bd francese. I colori di Jean-Francoise Beaulieu, congruenti al lavoro sulle tavole, alimentano questa sensazione.

Il disegno di Ketner è realistico e dotato di una notevole espressività nei volti, offrendo personaggi con una ampia gamma recitativa. C’è inoltre una certa cura e ricerca del dettaglio, nelle ambientazioni e nei costumi su cui è evidente un lavoro di studio e ricerca e sui quali Ketner indugia senza lesinare sui particolari e singoli elementi, ma anche nell’espressione del lato più grottesco della storia, mettendo in scena un certo tocco gore e viscerale.

L’altra forte sensazione che arriva dal volume è la sua immediata vocazione cinematografica. È ben percepibile come Cantamessa e Pasetto abbiano lavorato pensando già alla futura versione in pellicola, mondo che conoscono e in cui hanno già collaborato con lavori come Air I Custodi del sonno. Non è un caso se lo stesso Cantamessa sarà anche il regista dell’adattamento cinematografico di questa mini.

Kill The Minotaur è una lettura piacevole e veloce, con qualche guizzo, che però si colloca sul genere di prodotto di intrattenimento ideale come “serata con pop-corn”.

Abbiamo parlato di:
Kill the Minotaur
Chris Pasetto, Christian Cantamessa, Lukas Ketner, Jean-Francoise Beaulieu
Traduzione Vania Vitali
saldaPress, 2018
192 pagine, cartonato, colore – 29,90 €
ISBN: 9788869193965

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