Himeko Nonohara dopo tanti anni torna in Italia grazia a Planet Manga, che per la prima volta presenta il manga di Megumi Mizusawa uscito in Giappone nel lontano 1990.
Il pubblico che amava i cartoni animati in onda il pomeriggio sulle reti Mediaset si ricorderà di Himeko con il suo nome adattato per i telespettatori italiani, Himi, e si ricorderà del titolo dell’anime come “Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare”.
Himeko, una tredicenne talmente vivace e scalmanata da sembrare un vero e proprio maschiaccio, un giorno si trova faccia a faccia con Erika, la principessa del Regno della Magia, estremamente somigliante a lei ma molto più femminile e aggraziata.
Erika ha bisogno dell’aiuto di Himeko per portare a termine il tirocinio che le permetterà di succedere al trono del padre e le propone un interessante scambio: per un anno Hime concederà a Erika di osservare la sua vita da lontano, in cambio potrà utilizzare un fiocco magico che le consentirà di trasformarsi in chiunque lei voglia. Inoltre Hime potrà contare su uno speciale aiutante: Pokota, il suo peluche preferito, che Erika trasforma in un leoncino parlante.
A Himeko non sembra vero: lei che apprezza così poco il suo aspetto e il suo atteggiamento da maschiaccio, finalmente potrà provare la sensazione di trasformarsi in una ragazza bella e femminile!
Come è facile immaginare i guai cominciano fin dalla prima trasformazione: Himi prende le sembianze dell’amata sorella maggiore Aiko e passeggiando per la città, mentre si gode gli sguardi pieni di ammirazione dei passanti, incrocia il sempai Hasekura, il ragazzo di cui Hime è segretamente innamorata, ritrovandosi in una situazione delicata e imbarazzante.
Ma questo è solo l’inizio, il bello arriva con l’evolversi del legame con l’amico/nemico Daichi, l’entrata in scena dell’impicciona Hikaru e del misterioso Sei.Hime-chan no Ribbon, che quest’anno compie ventidue anni, è sorprendentemente attuale nonostante sia esente dagli elementi identificativi di molti shojo usciti negli ultimi tempi. La storia di Hime è pulita, spontanea e ha una comicità intrinseca che la rende vicina alla vita reale.
Non c’è spazio per malizia e affettazione, nessun elemento eccessivamente moderno o vezzoso, che purtroppo invece ritroviamo in parecchi shojo adolescenziali di ultima generazione, dove la genuinità viene sostituita da atteggiamenti leziosi e la spontaneità lascia il posto a portamenti troppo composti per essere veri.
Hime-chan ci piace perché è una di noi, o quantomeno lo era quando noi avevamo tredici anni!
Quella creata da Megumi Mizusawa, con il suo tratto immediato, le scene ariose e le sequenze fluenti, è una bella storia che vuole trasmettere messaggi importanti ai lettori, come l’avere fiducia nelle proprie capacità e cercare di vivere sempre circondati da amici fidati. Fra avventure e disavventure, la protagonista si evolve, cresce, matura e lo fa grazie ai rapporti sinceri che instaura con chi le sta accanto.
La cosa demoralizzante è che questa pubblicazione di Hime-chan no Ribbon probabilmente è stata portata proprio adesso in Italia per accompagnare quella che vuole essere una sorta di rivisitazione dell’opera, una Hime 2.0 per intenderci. Planet Manga infatti da maggio pubblicherà Himechan no Ribbon Colorful, una versione contemporanea disegnata da Shiho Komiyuno che poco salva della versione originale. Nessun pupazzo parlante, troppo infantile. Nessuna sorella maggiore come esempio, meglio una idol. Poco umorismo e molta malizia.
Eppure, Hime-chan no Ribbon è uno shojo vendibilissimo anche per le nuove generazioni e, considerando che di shojo strutturati in stile contemporaneo le fumetterie sono piene, credo che nessuno sentisse il bisogno di snaturare un’opera che al termine della lettura lascia una piacevole sensazione di freschezza e di genuinità.
Abbiamo parlato di:
Hime-chan no Ribbon (6 volumi)
Megumi Mizusawa
Traduzione di Laura Giordano e Alessia Trombetta
Planet Manga (Panini Comics), 2011/12
296 pagine circa, brossurato, bianco e nero – 5,90€ cad.
Federica
20 Novembre 2018 a 00:00
Concordo in pieno su tutto quello che è stato scritto e non avrei saputo dirlo meglio, comprese le riflessioni sugli shojo manga di ultima generazione. Ho comprato Hime-chan no ribbon un po’ per curiosità e un po’ per una sorta di documentazione di cui avevo bisogno e ne sono rimasta rapita: mi sono ritrovata a 30 anni a leggerlo sul treno con gli occhi dentro le pagine senza assolutamente riuscire a staccarmi. Gli aggettivi sono proprio quelli che hai detto tu: freschissimo, genuino, delicato, e con un umorismo che ho amato, ben distante da quegli shojo manga che risolvono tutto con grandi occhi luccicanti e atteggiamenti leziosi. Lo consiglierei a chiunque!
la redazione
21 Novembre 2018 a 16:44
Grazie per il tuo commento! :)
Lucia Giachini
8 Novembre 2020 a 01:31
Buonasera,
Mi riaggancia a questo articolo di qualche anno fa perché ormai da tempo sto cercando i 6 volumi di Hime-Chan no ribbon ma purtroppo non riesco a trovarli (2 a dire il vero li ho trovati, ma li vorrei tutti, ovviamente. Mi sapreste consigliare dove trovare l’intera serie? Grazie sin da subito e comunque, concordo in pieno con quanti espresso nell’articolo! Lucia
la redazione
9 Novembre 2020 a 08:53
Effettivamente sembrerebbe esaurito e fuori catalogo, non ti resta che ebay o cercare nei cataloghi online delle fumetterie, o da privati. Insomma, purtroppo più che insistere a cercare magari con Google qualche annuncio, non sappiamo come aiutarti :( Se qualcuno leggesse questi commenti e avesse una serie da vendere, risponda che vi mettiamo in contatto.