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Valentina Testa

(Milano, 1982) imparò a leggere a 4 anni e mezzo grazie a Topolino e a due genitori pazienti che le leggevano le storie simulando le voci dei personaggi. Molte, molte e molte volte…Resasi indipendente, integrò a Topolino il magazine della Pimpa, quello di Poochie e quello di Barbie (era già possibile notare in età acerba la propensione shojo!), per poi scoprire in adolescenza il mondo dei manga grazie a Ranma ½ . Fu subito colpo di fulmine. Inutile sottolineare quanto gli anime in onda durante Bim Bum Bam abbiano influito sulla sua passione per il Giappone, fu così che raggiunta una certa “maturità” (discutibile tutt’oggi, a dire il vero) cercò di fare della sua passione un lavoro.Si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera in Grafica D’arte con una tesi sull’arte contemporanea giapponese.Ha collaborato con J-Pop all’adattamento grafico e all’editing dei testi di diverse serie manga e manhwa, lavorando anche molti albi delle Clamp.Ha pubblicato con Tunué Kawaii Art - fiori colori, palloncini (e manga) nel Neo Pop giapponese, volume dedicato all’arte contemporanea giapponese, e Gothic Lolita - la nuova moda delle ragazze giapponesi conquista il mondo, saggio sulle mode e tendenze underground nipponiche.Attualmente sta covando diverse idee per nuove pubblicazioni, oltre a progettare dettagliatamente la conquista del mondo. Vive e lavora tra Milano e Fermo.

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