Gli X-Men senza Wolverine, gli asiatici USA contro Kubo

Gli X-Men senza Wolverine, gli asiatici USA contro Kubo

Quale futuro per il franchise mutante senza Wolverine e Hugh Jackman? Inoltre, polemiche sui doppiatori di Kubo and The Two Strings e news di animazione.

Gli X-Men senza Wolverine

Nei giorni scorsi, Hugh Jackman ha annunciato sul proprio account Instagram la conclusione delle riprese del terzo capitolo cinematografico di Wolverine, che segna anche la fine dell’interpretazione dell’artigliato mutante canadese da parte dell’attore, che ne ha impersonato il ruolo fin dal 2000, anno dell’uscita nelle sale di X-Men di Bryan Singer.

Mentre tutti aspettiamo il primo trailer e l’inizio della campagna promozionale che la Fox realizzerà per accompagnare il film, in molti si chiedono quale sarà il futuro del franchise mutante senza Wolverine, ma soprattutto senza l’attore simbolo che per anni ha legato il proprio nome, e il proprio volto, a quello di Logan.

A porsi questa domanda nei giorni scorsi su The Hollywood Reporter Aaron Couch, attraverso un articolo che presenta molte ipotesi, collegate anche ai futuri sviluppi del franchise mutante, da anni in mano alla Fox, che negli ultimi tempi ha visto nascere nuovi progetti.
Il giornalista parte dall’ipotesi di un recasting del personaggio, facendo presente che molti characters dall’impatto iconico sulla cultura popolare (Batman, James Bond) abbiano visto negli anni numerosi e differenti volti alternarsi nell’interpretarli.

Batman, come James Bond, sta costantemente passando la torcia. Ma Jackman è l’unica versione per il grande schermo di Wolverine – e lo è stato fin dagli albori dell’età moderna del film di supereroi con X-Men nel 2000. L’unico corollario potrebbe essere se il Marvel Cinematic Universe un giorno dovesse effettuare il recasting di Robert Downey Jr..
È difficile immaginare che la Fox possa emarginare Wolverine per troppo tempo. È possibile che X-23, la Wolverine femmina dei fumetti, possa entrare in gioco. I fan hanno anche offerto Tom Hardy come un possibile sostituto, e Jackman ha anche dato la sua benedizione a questa ipotesi. Hardy ha le credenziali, dopo aver interpretato Bane in The Dark Knight Rises (2012), e aveva firmato per Suicide Squad prima di uscire dal cast.

Nelle parole di Couch si nota tutta la difficoltà che la Fox potrebbe dovere affrontare in futuro dopo l’abbandono di Jackman, ma non è detto che il recasting possa essere la soluzione definitiva, quando è invece possibile per la major puntare su altri personaggi capaci di catturare le attenzioni del pubblico. In questa ottica il giornalista punta i riflettori sul Deadpool interpretato da Ryan Reynolds, ma anche sul Gambit di Channing Tatum.

Se la prima opzione potrebbe essere sfruttata fortemente, visto anche l’inaspettato successo che il personaggio del mercenario Marvel ha avuto al box office e tra il pubblico, è difficile al momento ipotizzare quale futuro possa avere il Gambit di Tatum. L’adattamento cinematografico sul cajun ha infatti ricevuto un nuovo stop nei giorni scorsi, con la decisione di Doug Liman di dirigere Justice League Dark.

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Il successo del Deadpool di Ryan Reynolds potrebbe sostituire la figura di Wolverine?

La Fox non può permettersi di aspettare e lasciare il franchise degli X-Men senza un personaggio facilmente riconoscibile, dove anche il carisma giocherebbe un ruolo centrale. Da questo punto di vista si potrebbe guardare ai nuovi progetti, attualmente in preparazione, che puntano a espandere l’Universo degli X-Men al cinema.
Couch cita velocemente i New Mutants di Josh Boone, che proprio pochi giorni fa è stato affiancato dagli sceneggiatori di Colpa delle Stelle, segno evidente che la Fox crede fortemente nel progetto. Questo spin-off potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per i mutanti sul grande schermo, e offrire al pubblico una schiera di nuovi personaggi con cui identificarsi. Ma basterebbe?

Quello che Couch dimentica è un altro progetto da troppo tempo nel limbo produttivo. X-Force, scritto da Jeff Wadlow, su cui da parecchio è calato un incredibile silenzio, potrebbe davvero essere l’occasione per la major americana di chiudere l’era di Wolverine e iniziare quella di Cable.
Il personaggio creato da Chris Claremont, Louise Simonson e soprattutto da Rob Liefeld , ha da tempo esaurito nei fumetti la spinta propulsiva che seppe infondere agli inizi degli anni ’90, ma potrebbe riemergere dalla polvere grazie al cinema, dove sicuramente saprebbe offrire le stesse sensazioni percepite dal pubblico nei 16 anni in cui Hugh Jackman ha interpretato Wolverine. Un misterioso passato, una storia complicata tra presente e futuro, un look decisamente forte potrebbero facilmente rendere Cable una nuova icona dei fumetti sul grande schermo. Il prossimo passo, però, spetta ai dirigenti della Fox.

La forza di Cable potrebbe risultare centrale al box office. Ma la X-Force di Jeff Wadlow giace nel limbo produttivo.
La forza di Cable potrebbe risultare centrale al box office. Ma la X-Force di Jeff Wadlow giace ancora nel limbo produttivo.

Gli asiatici Usa contro Kubo and the Two Strings

The Media Action Network for Asian Americans, un gruppo che sostiene di controllare la giusta rappresentazione degli americani di origine asiatica nei media ha protestato contro la società di produzione Laika, e la casa di distribuzione Focus Features, per l’utilizzo di attori per lo più bianchi per il doppiaggio di personaggi giapponesi nel film di animazione Kubo and the Two Strings.
Il MANAA sostiene infatti che anche se il film si svolge nel Giappone antico, i doppiatori che hanno più tempo sullo schermo e che interpretano i personaggi più importanti sono di colore bianco, aggiungendo che i dialoghi dell’attore George Takei, che compare nei titoli di coda, potrebbero essere inseriti su una singola pagina.

Questi attori bianchi sarebbero idonei per probabilmente il 95% dei film – ha detto il presidente e fondatore del gruppo Guy Aoki in un comunicato – Per qualcosa di specifico per la cultura asiatica/giapponese, perché non dare ad attori americani di origine asiatica- che sono raramente presi in considerazione per parti significative nei film – l’opportunità di essere parte di un progetto di prestigio che potrebbe rafforzare la loro carriera? Perché il protagonista è interpretato da un 14enne bianco dall’Irlanda? Quale il motivo per cui sono attori bianchi che interpretano un’intera famiglia giapponese?

Il presidente e CEO di Lakia Travis Knight ha risposto a queste contestazioni tramite un comunicato ufficiale.

La discussione critica intorno alla diversità è un argomento che ci preoccupa molto profondamente. Siamo stati in prima linea nelle problematiche legate alla parità di genere, orientamento sessuale, e problemi familiari complessi. Siamo orgogliosi della diversità delle esperienze, sia sullo schermo che dietro la macchina da presa con il nostro team creativo e gli attori che lavorano su Kubo and the Two Strings. Non vedo l’ora di avere ulteriori conversazioni su come possiamo continuare a creare ancora più opportunità nei nostri film.

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Arctic Justice: Thunder Squad

L’attore Jeremy Renner ha firmato nei giorni scorsi per doppiare il protagonista del film animazione in 3D Arctic Justice: Thunder Squad, prodotto da AMBI Group.
Renner si unisce a un cast formato da Alec Baldwin, James Franco, Anjelica Huston e Omar Sy, i quali presteranno le loro voci a un gruppo di eroi inesperti che si unisce per contrastare il malvagio Doc Walrus, doppiato da John Cleese, e salvare l’Artico. Renner doppierà una volpe di nome Swifty.
Il film è interamente finanziato e prodotto da Andrea Iervolino e Monika Bacardi, con il lavoro di animazione realizzato dal loro studio AIC Toronto di Dimos Vrysellas (Shark Tale).
Cal Brunker e Bob Barlen (Fuga dal Pianeta Terra) hanno co-scritto la sceneggiatura. AMBI Distribution, il braccio commerciale del Gruppo AMBI, supervisionerà la distribuzione in tutto il mondo della pellicola.

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