Fumetti e autismo: il progetto a fumetti di Dave Kot

Fumetti e autismo: il progetto a fumetti di Dave Kot

Dave Kot propone un fumetto terapeutico che sia di supporto sia ai bambini autistici che a chi li circonda, aumentando la conoscenza e la consapevolezza dello spettro autistico e delle sue implicazioni.

Dave2Possono i fumetti aiutare le persone affette da autismo a esprimersi e interagire con chi li circonda?
Se scritti e illustrati appositamente per bambini affetti dai disturbi dello spettro autistico, Dave Kot pensa di sì.

Kot viene dalla Pennsylvania, è autistico, lavora come terapista, e ha scritto il primo fumetto terapeutico con protagonista un supereroe affetto da autismo. I primi due volumi di Face Value Comics (a cui ne seguiranno altri) sono stati scritti e sceneggiati da lui e dalla moglie Angela, e illustrati da un gruppo di disegnatori che hanno spontaneamente aderito al progetto. Dave Kot spiega:

In molti casi, i fumetti non sono che divertimento per famiglie e intrattenimento. Ma in altri, possono dare ai bambini autistici un eroe come loro, permettergli di capire cosa sia o non sia l’autismo, relazionarsi a situazioni ed essere aperti e sereni riguardo il comunicare il proprio autismo.

Cover

Le storie di Face Value Comics sono ambientate nel 2072, con una forte influenza steampunk affatto casuale: Kot ha deciso per questa ambientazione per sviluppare al meglio i personaggi e creare un vero ambiente supereroistico, senza limitarsi alla quotidianità, bensì portando i problemi ordinari in un mondo immaginario e pieno di possibilità.

Lo steampunk è un’interessante miscela di differenti epoche storiche. Trasporta l’epoca Vittoriana, che va dal 1837 al 1901, in un’Inghilterra moderna con regole sociali ed etichette piuttosto rigide. Volevo rendere il tutto più interessante.

Oltre al protagonista Michael, affetto da autismo, Kot ha costruito una serie di personaggi affetti da altre sindromi dello spettro autistico, usando come riferimento il DSM5, (la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) e conferendo loro un robusto background caratteriale. Abbiamo, per esempio, Cass, studente con la sindrome di Asperger ossessionata dal tempo e dal meteo, e il Dr. Mobius, lo scienziato malvagio che richiama la sindrome di Mobius. Ai protagonisti si oppongono i due bulli, Edge (manesco) e Claudia (sarcastica).
comic8Kot utilizza una serie di espedienti per comunicare con i bambini autistici, ma anche con gli altri lettori: il dispositivo più forte sono sicuramente i social throat punch commentary” (traducibile come: l’interpretazione da pugno sociale nello stomaco), dove troviamo il testo o perfino l’intera pagina capovolti.

L’intento è quello di porre il lettore in una posizione diversa, facendogli comprendere come un autistico potrebbe percepire il mondo rispetto a lui. Questo perché spesso gli autistici non riescono a esprimere un disagio, rendendosi “illeggibili” a chi non ha i dispositivi per comprenderli. Face Value Comics vuole proprio mettere a disposizione di tutti questi strumenti, così da aumentare la comprensione e il reciproco scambio.
Kot voleva che i bambini fossero capaci di parlare dell’autismo, di rendersi conto di come funziona e quali limiti e potenzialità ha insite. Se la letteratura scientifica non è di facile accesso, in particolare per un bambino, un fumetto family friendly in cui il lettore potesse rispecchiarsi, e che fosse accessibile a parenti, amici, insegnanti, sembrava quindi la scelta migliore.

“Non è un semplice fumetto,” dice Kot, “noi facciamo terapia, informazione ed educazione sotto forma di fumetto.”

comic3Le facce di alcuni personaggi sono state infatti volutamente disegnate enfatizzando i tratti e le espressioni facciali, in particolare in presenza di stati d’animo come rabbia, paura, sorpresa, tristezza. Molta della ricerca del dottorato di Kot si è infatti basata sul riconoscimento delle espressioni facciali, che aiutano l’autistico a identificare i ruoli sociali e l’espressività delle emozioni.

La cosa fondamentale è la consequenzialità, a quanto dice Kot: grazie agli studi e agli insegnamenti ai suoi pazienti, questi riuscivano, oltre che a riconoscere le emozioni dalle espressioni facciali, a inserirle in un contesto e capire cosa poteva avere causato cosa. “Mia sorella è triste perché penso che le sia accaduto questo in conseguenza a questo.
Kot ha così compreso l’universalità delle espressioni facciali e delle emozioni: “Una persona arrabbiata dell’Australia ha lo stesso aspetto di una persona arrabbiata dell’Alaska.

Il fumetto permette quindi di creare degli schemi visivi ricorrenti: la sorpresa, il dolore, la gioia… Ogni emozione ha tratti distintivi che vengono sempre rappresentati allo stesso modo. Questo consente al bambino autistico di creare un modello mentale che lo aiuti a riconoscere l’emozione sul viso di chi lo circonda. Abbiamo inoltre, all’interno della storia, il robot Tess: un supporto terapeutico che aiuta anche il lettore, oltre a Michael, qualora subentri una situazione difficile o fraintendibile.

TessIl fumetto ha già avuto diversi risconti positivi nelle scuole e nei gruppi di supporto. L’autismo è una lotta individuale, ma grazie anche a una maggiore comprensione delle sindromi, può diventare, anziché uno scoglio, a causa del doversi adeguare alle regoli sociali, un punto di partenza.
Lo stesso Dave ha vissuto questo problema: l’autismo gli è stato diagnosticato in età adulta, e fino a quel momento ha semplicemente creduto di essere sbagliato.

Per il futuro, l’idea è quella di introdurre più avanti personaggi come Division Man, capace di replicarsi per mitosi, per introdurre anche concetti scolastici di scienze e matematica. Anche delle action-figures multisensoriali (che stimolino soprattutto olfatto e tatto) sono in progettazione.

Un progetto che di sicuro merita di essere diffuso anche a livello internazionale, aprendo nuove strade sia al mezzo-fumetto che alla stessa ricerca scientifica.
Kot sostiene che prima di Face Value Comics ci fosse una profonda assenza di personaggi autistici o disfunzionali nei fumetti.

Se è comunque vero che non ne sono mai stati creati con intento terapeutico, possiamo rintracciare diversi casi in fumetti di tutto il mondo, partendo proprio dall’Italia, con Dr. Morgue, edito da Star Comics, ideato da Silvia Mericone, Rita Porretto e disegnato da Francesco Bonanno: ambientato in Canada, ha come protagonista Yoric Malatesta, coroner con la Sindrome di Asperger.
In Giappone è notabile il caso di With the Light: Raising an Autistic Child (Jiheishouji o Kakaete) di Keiko Tobe, che racconta la storia di una famiglia che deve fronteggiare quotidianamente la discriminazione, l’incomprensione e l’ignoranza verso la loro figlia autistica Hikaru, perché “diversa”.
Nei comics americani troviamo Black Manta, nemico di Aquaman, affetto da autismo, e Legion (Legione) il quale ha una serie di disturbi mentali (in particolare soffre di personalità multiple, ognuna delle quali controlla un aspetto diverso del suo carattere).

Links:
Sito ufficiale: autismatfacevalue.com
Intervista (in inglese) a Dave Kot: blog.learnfasthome.com.au/blog/can-comic-books-help-people-with-autism-make-sense-of-their-world

2 Commenti

1 Commento

  1. Elena Bulfone

    30 Gennaio 2015 a 06:20

    Penso che sia favoloso poi bisogna vedere come è realizzato ma mi piacerebbe tradurlo x l italia

    Nei ns progetti di autoconsapevolezza le persone con autismo son supereroi altrimenti si corre il rischio di farli sentire solo dei minus habens e nn ha scopo fare autoconsapevolezza!

  2. Lo Spazio Bianco

    30 Gennaio 2015 a 07:35

    È un progetto che merita visibilità e che sarebbe sicuramente interessante portare in Italia.

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