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Ogni mercoledì in USA esce quasi un centinaio di albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! In questa puntata riflettori puntati sulle novità uscite mercoledì 19 e 26 settembre.
Marvel Comics
Arriva il primo annual del corso Fresh Start dedicato ad Amazing Spider-Man: ce ne parla Andrea Gagliardi.
In un periodo storico in cui il mondo del fumetto USA è caratterizzato da un forte rigurgito conservatore, portato avanti dalla “chiassosa minoranza” del Comicsgate, uno scrittore di origini arabe – ma americanissimo per nascita e cittadinanza – arriva a scrivere uno dei supereroi più amati di sempre: Spider-Man.
Saladin Ahmed inoltre è noto nell’ambiente per le sue posizioni decisamente progressiste, che trapelano anche dal suo lavoro su Black Bolt in team con Christian Ward, e pertanto è ancora più malvisto dai lettori statunitensi più destrorsi.
A dispetto di quanto paventato da questi ultimi però, lo scrittore di Chicago non strumentalizza l’alter ego di Peter Parker per portare avanti una sua personale agenda politica ma declina questa sua sensibilità nei confronti di temi sociali in un racconto coerente e rispettoso della storia e della caratterizzazione di Spider-Man che, non fa male ricordarlo, è ontologicamente schierato dalla parte dei più deboli e meno fortunati.
Ties that bind è il titolo di questo interessante flashback realizzato in coppia con Garry Brown, recentemente apprezzato su Immortal Hulk #3, in cui i due autori ci riportano ai giorni immediatamente successivi alle prime Guerre Segrete (1984) per raccontarci la vita del tessiragnatele vista dalla prospettiva del simbionte alieno.
Pur mantenendo un tono molto classico, la storia esplora i limiti della legittimità del supereroe e del vigilantismo in generale, toccando, seppur marginalmente, temi quali la brutalità poliziesca e l’eccesso di legittima difesa; temi di stretta attualità sia negli USA che in Italia.
Garry Brown fa suo lo stile oscuro e sporco che ha caratterizzato gli anni del costume nero di Spider-Man, riuscendo così a interpretare coerentemente l’operazione di ritorno al passato operata dalla storia di Ahmed, caratterizzandola con un taglio moderatamente horror.
Brown e Ahmed riportano il personaggio alla sua condizione originale, o almeno a quella da lui vissuta negli anni ‘80, di supereroe con super-problemi, riuscendo a ricatturarne le caratteristiche fondanti senza però indulgere nella riproposizione nostalgica di vecchie tematiche.
Di seguito, le copertine delle altre novità Marvel.
DC Comics
In casa DC Comics è arrivato il momento della nuova “crisi” al timone della quale troviamo Tom King. Lo scrittore di Batman e di Mister Miracle, da esponente del Nuovo Umanismo Supereroico, racconta però una crisi diversa da quelle cosmiche e su grande scala precedenti. Una crisi completamente interiore che pare dipanarsi in un procedural-mistery di cui ci parla Simone Rastelli.
Altissime le aspettative verso questa miniserie scritta da Tom King e illustrata da Clay Mann con i colori di Tomeu Morey: l’idea di raccontare supereroi colpiti da Sindrome Postraumatica sul modello dei reduci di guerra è parsa da subito catalizzatore ideale di molte tematiche affrontate da King nei suoi lavori maggiori, quali Sheriff of Babylon, Visione e, naturalmente, Mister Miracle. In gioco, il senso del ruolo di supereroe e ciò che questo comporta sullo spirito della persona che sceglie di viverlo; in trasparenza, ovviamente, un’esplorazione dell’animo umano sottoposto a tensioni intense e continue e a un ritmo di vita senza pause, ormai caratteristiche della quotidianità delle persone ordinarie.
Questo primo numero presenta una serie di casi (super)umani – Harley Quinn, Booster Gold e Arsenal per citare i più conosciuti -, una sequenza di omicidi e l’arrivo di Superman, Wonder Woman e Batman sul luogo del crimine, in una frammentazione di scene che ha un effetto di sovraccarico di informazioni sulla lettura, aumentato dall’uso di flashback che disarticolano la cronologia degli eventi.
Lo stile di Mann, naturalistico e attento al dettaglio, valorizza la plasticità dei corpi, l’espressività enfatica dei volti e la spettacolarità di momenti come il duello in volo fra Harley Quinn e Booster Gold, mentre la composizione di tavola ripropone molte marche kinghiane, dalla griglia regolare 3×3 delle “presentazioni” dei supereroi in cura a quella che mostra Superman levitare a mezz’aria davanti all’ingresso di Sanctuary, reminiscente di Visione.
Spettacolare, frenetico nel ritmo e abbondante di misteri, questo primo numero resta di fatto ben dentro i luoghi del mistery classico: abbiamo cadaveri, un sistema di riabilitazione (The Sanctuary, appunto) che sembra essere impazzito e la trinità DC che si impegna a riportare la situazione sotto controllo. La fluidità del racconto conduce velocemente al termine dell’albo, marcato dal cliffhanger d’ordinanza, ma la vicenda non propone dissonanze che mettano a disagio il lettore.
Per il fatto che al momento ogni personaggio si muove, per così dire, nei propri limiti canonici, siamo ancora all’ordinaria amministrazione supereroica e certe ricorrenze visuali inducono un leggero timore di manierismo narrativo.
Il debutto di Heroes in Crisis mostra quindi una prudenza simile a quella che King sta usando nella sua run di Batman: modi narrativi sofisticati e rispetto delle regole. La sfida principale per lo sviluppo della vicenda è se scardinerà gli usuali vincoli di rispetto per la trinità DC o se, per la sua esplorazione del senso del supereroe, si limiterà a sperimentare sulle figure di contorno.
Arriva anche una nuova testata della famiglia della Justice League: Justice League Odissey, di cui ci parla Marco Marotta.
Joshua Williamson, autore apprezzato soprattutto per la sua attuale gestione di Flash, dà il via a questa nuova epopea cosmica che vede come protagonisti Cyborg, Lanterna Verde (Jessica Cruz), Starfire e Azrael. Il primo numero si concentra in modo particolare sul personaggio di Jessica e l’autore riesce a dare alla ragazza una caratterizzazione efficace, portando avanti in maniera coerente il percorso di maturazione da lei compiuto sulla testata Green Lanterns. Meno memorabili gli altri tre membri del team, comunque riconoscibili in termini di caratterizzazione ma decisamente più monodimensionali rispetto alla loro compagna.
Dal canto suo l’impianto narrativo, che si ricollega fortemente agli eventi di Justice League: No Justice, è abbastanza solido. La sceneggiatura è scorrevole e i dialoghi, benché abbondanti, sono abbastanza effervescenti da non far pesare la lettura. Si tratta comunque di un numero introduttivo, votato principalmente alla presentazione dei vari componenti della squadra e alla formazione della squadra stessa, quindi in generale lo sviluppo della storia risulta un po’ sacrificato e non si fanno notare momenti particolarmente brillanti a livello di scrittura. Almeno fino alle ultime pagine, in cui l’apparizione di un insospettabile nuovo alleato e un colpo di scena inerente i quattro eroi riescono a far salire considerevolmente l’interesse per il prosieguo della storia.
Molto buoni i disegni di Stjepan Sejic, dal tratto semplice ma non privo di dettagli e che regala espressioni facciali convincenti, valorizzati da una colorazione sgargiante che fa un uso pressoché completo della tavolozza cromatica.
Image Comics
Tra le novità Image Comics, Federico Beghin ci parla di Man-Eaters #1.
Siamo abituati a guardare, sorridendo, video CON adorabili gattini e a mettere centinaia di like alle pagine social a loro dedicate, ma se un giorno i nostri amici a quattro zampe iniziassero ad attaccarci, riducendoci in pezzi? Aspettate, non tremate, c’è un “però”: è solo fantascienza e i gatti feroci che popolano Man-eaters non sono quelli ai quali siamo abituati. La scrittrice Chelsea Cain, nominata agli Eisner Award per il fumetto della Marvel Mockingbird, specifica che ad aggredire gli esseri umani sono in realtà le adolescenti trasformatesi in violenti felini con il sopraggiungere del menarca, a causa della diffusione di un parassita.
A spiegare questa bizzarra situazione è Maude Henson, una ragazzina di dodici anni che, con piglio brioso, parla direttamente ai lettori in quello che possiamo definire un primo capitolo così introduttivo che solo nel finale scopriamo che anche la protagonista è direttamente coinvolta nella vicenda. Infatti, fino all’ultima tavola, una delle sette splash-page presenti nel racconto, si caratterizza esclusivamente come una sorta di adorabile Virgilio, una guida per il viaggio infernale in un mondo in cui si è reso necessario bloccare l’accesso alla maturazione sessuale femminile.
Come non le manca una certa ironia nell’affrontare temi importanti, rintracciabile anche in un simpatico questionario posto al termine della narrazione, così a Chelsea Cain non fa difetto la schiettezza: le scritte stampate sulle magliette indossate da alcuni personaggi parlano chiaro, il femminismo è parte integrante di questo fumetto.
La disegnatrice Kate Niemczyk è abile ad assecondare la doppia natura dell’albo, dal momento che adotta un segno dolce per visualizzare le sequenze più distese, mentre passa a un tratto più dinamico e tagliente quando lo scenario diventa drammatico e la violenza esplode. Sulla stessa scia si attesta la colorista Rachelle Rosenberg, che nel primo caso sceglie tinte tenui e nel secondo più cariche. Grazie a questo connubio, anche alcune soluzioni artistiche praticate risultano efficaci, si pensi all’uso di grafici per fornire informazioni con chiarezza e al ricorso a vere e proprie fotografie per inserire nelle vignette i poster e le copertine del Time e della serie Image Bitch Planet.
Di seguito, le copertine delle altre novità Image Comics.
Editori indie
Ecco una carrellata delle principali novità presentate dagli editori indipendenti nelle ultime due settimane.
Esclusive Comixology
Torna l’appuntamento con Simone Rastelli che ci parla di un nuovo fumetto pubblicato sulla piattaforma digitale di fumetti di Amazon.
Lumen, serie ideata, scritta e disegnata da Tony McMillen, si svolge in un mondo senza luce, attraversato da linee, grovigli e macchie rosse e grigie. La vicenda appare delle più tipiche, con un ragazzo che recupera una misteriosa armatura, una strega scienziata, una ragazza in pericolo e una missione da compiere, ma l’atmosfera che McMillen riesce a creare, immergendola in un’oscurità spezzata da lampi di luce e affollata di presenze fantasmatiche, rende il racconto affascinante.
Dialoghi, pensieri e silenzi modulano la tensione, delineano i personaggi e comunicano informazioni con grande fluidità e l’intreccio si dipana lineare e scorrevole tavola dopo tavola, lasciando una forte suggestione di profondità dello scenario.
Lumen gioca con tanti luoghi del fantastico e dell’immaginario dei videogame – l’autore spiega come addirittura l’idea iniziale fosse stata quella di realizzare il manuale di un videogioco immaginario – e risulta una lettura coinvolgente e di grande piacere per lo sguardo.
Siamo giunti alla conclusione della puntata. L’appuntamento è tra due settimane, mercoledì 17 ottobre con First Issue #33.
Stay tuned!
[Un ringraziamento al nostro Paolo Garrone, che cura la gallery delle cover su Facebook per ogni puntata di First Issue.]