Dall’Italia con furore: intervista a Mirka Andolfo

Dall’Italia con furore: intervista a Mirka Andolfo

Mirka Andolfo è ormai un vero e proprio simbolo del fumetto italiano in gran parte del mondo. I nuovi progetti, i metodi di lavoro e il suo pensiero su questioni più delicate in questa lunga, interessante intervista.

Abbiamo raggiunto Mirka Andolfo, autrice napoletana che è riuscita a imporsi in tutti i più importanti mercati fumettistici mondiali, per parlare con lei dei suoi tanti progetti e di molte altre questioni. Le sue opere sono diventate best sellers in America, Francia e naturalmente in Italia. Un risultato raggiunto grazie alla sua caparbietà e alla capacità di unire i vari generi narrativi, un talento in grado di catalizzare l’attenzione di un pubblico vasto e eterogeneo. Una crescente, inarrestabile popolarità che l’ha infine condotta al suo primo progetto di animazione.

Ciao Mirka e grazie per aver accettato il nostro invito. Hai avuto la possibilità di realizzare una storia da autrice completa (Harley Quinn: Black+White+Red), sostanzialmente lo stesso ruolo che hai sempre ricoperto nei tuoi fumetti, a partire dai primi webcomics. La tua sensazione nel realizzarla è stata più di libertà creativa o un senso di responsabilità verso la casa editrice?
Direi entrambe le cose. In questo caso non ho potuto fare esattamente tutto quello che volevo, com’è giusto e ovvio che sia. Sono personaggi storici, non miei, con una base già costruita, con un target specifico, e dovevo “tararmi” con gli altri sceneggiatori ad esempio, avrei voluto fare una storia con altri personaggi insieme ad Harley, o altre tematiche, ma erano “già prese”. Allora ho cercato di puntare a qualcosa di meno probabile: una storia umoristica, leggera e più teen rispetto al mio solito. Mi sono divertita molto! E a conti fatti, alla fine ho fatto proprio quello che mi sarebbe piaciuto fare!

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L’ossessione di Harley per i likes è uno spunto originale e interessante per il personaggio: come nasce l’idea per la tua storia per Black+White+Red? Il pitch che hai presentato in DC ha subito modifiche rispetto alla storia che poi alla fine hai realizzato?
Avevo proposto vari pitch, e questo è stato quello selezionato. L’idea di vedere Harley su una passerella con Catwoman ha fatto centro! Come dicevo per la domanda precedente, volevo puntare a fare una storia più giovane e teen. I ragazzi di oggi (ma anche gli adulti) sono molto ossessionati dall’apparenza fittizia online, che sia legata all’aspetto fisico o ad altro. Mi sembrava carino fare qualcosa di buffo per sdrammatizzare la cosa e far capire che ci sono cose più importanti, come ad esempio essere sé stessi. Che si piaccia oppure no. Alle volte voler piacere a tutti i costi fa più danni che altro.

Harley Quinn BWR sta dimostrando l’enorme versatilità del personaggio: si passa dalla psicanalisi drammatica del primo numero di Stjepan Sejic e della sua Harleen alla Harley completamente fuori di testa, più leggera ma non banale (anche nei contenuti della storia) della tua storia. Per molti versi, l’interpretazione che dai del personaggio è molto vicina e ben si adatta alla tematiche raccontate in altri tuoi fumetti. Harley è un personaggio con cui ti trovi molto a tuo agio, sbaglio? In che modo sei riuscita a renderlo “tuo”?
Non so se Harley ha molto a che fare con le distopie, animali antropomorfi e racconti horror  che ho fatto in passato, ma come umorismo penso di sì. Per renderlo “mio” senza snaturarla troppo ho cercato di rispettare il suo livello di “freakness”, che è il suo lato che mi piace di più! Ho cercato di renderla mia con lo sdrammatizzare e il non prendersi mai troppo sul serio. Quindi sì, ero decisamente a mio agio.>

550126446_80Dopo Harley hai disegnato Punchline, la nuova “compagna” del Joker, nello one-shot in uscita in USA a novembre per la DC Comics scritto da James Tynion IV (e Sam Johns), creatore del personaggio. In che modo ti sei approcciata a questo nuovo personaggio, per molti aspetti diversi da Harley? L’hai trovato affine ai tuoi gusti?
Devo dire che sono sempre stata “Team Harley”, ma lavorare a questo progetto mi ha fatto scoprire tutto il fascino che si cela dietro Punchline. Anche perché è un personaggio nuovo e ancora poco conosciuto, per questo è stato doppiamente interessante scoprirlo. Punchline è complessa, folle, cattiva, decisamente in grado di tener testa al Joker: per questo la coppia funziona (nella loro follia, si intende: parliamo di super criminali di una fiction).

Da osservatori esterni c’è l’impressione che la tua carriera sia veramente il risultato di una grande determinazione, quella di un’autrice che ha proseguito per la sua strada e con il suo stile senza piegarsi a ruoli o lavori che non erano nelle sue corde, che ha dato vita ai suoi personaggi portandoli al successo fino a rendere evidenti le sue potenzialità come fumettista. Ti ritrovi in questa descrizione? Quanto è stato duro o comunque impegnativo arrivare dove sei oggi, e quanta strada senti di dover ancora fare?
Mi fa sicuramente piacere essere vista in maniera così idilliaca. Quello che so è che mi do sempre molto da fare (e non solo io, tutte le persone che collaborano con me). Anche se sembra che lavoro soltanto ai miei progetti, sui quali può sempre sembrare che faccia un po’ “tutto quello che mi gira”, non è esattamente così. Non ho mai smesso di lavorare su commissione per altre case editrici su progetti non miei (come DC Comics), ma essendo molto “capa tosta” questo non mi ha mai impedito di fermarmi o smettere di lavorare ai miei progetti personali.
Penso che la mia “forza” (e debolezza allo stesso tempo: va tutto a discapito della mia tranquillità, sono sempre sotto stress) sia questa. Non aver mai rinunciato a nulla: alle occasioni che arrivavano dall’esterno, e a quelle che ho costruito da zero. Non è una cosa per nulla semplice.
Solo di recente sto iniziando a diminuire notevolmente il numero dei miei lavori su commissione, per potermi concentrare meglio sui miei progetti. Altra cosa importante è circondarsi sempre di persone in gamba, capaci di dirti quando stai sbagliando e quando stai andando nella direzione giusta, con professionalità. È questo che fanno tutti i bravi editor. Questo non è “scendere a compromessi”: è lavorare in maniera professionale. Senza un feedback non possiamo auto-valutare il nostro stesso lavoro. È qualcosa di “troppo personale”, idealizzato nella nostra testa. Avere qualcuno che sia in grado di correggerci quando serve, senza calpestare la nostra creatività e i nostri obiettivi, è importantissimo.

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Come riesci a gestire tutti gli impegni tra collaborazioni con l’estero, serie personali, e ora una serie animata?
Non è una cosa facile: sono una persona estremamente stressata, e adesso che ho superato i trent’anni questo inizia a farsi sentire. Sono il tipo di persona che ama concentrarsi “sul suo”, scrivere, disegnare. Le pubbliche relazioni non fanno molto per me. Il mio fidanzato (Davide Caci) è il mio agente, nonché CEO di Arancia Studio e Publishing Manager Western World di Edizioni Star Comics, e mi è di immenso aiuto insieme a tutto lo staff di Arancia Studio. Gestiscono, così come fanno con me, moltissime collaborazioni tra artisti e case editrici (e di recente fanno nascere progetti da zero, anche) e salvano moltissimo tempo a chi deve svolgere il lavoro creativo. Diciamo che la mia vita sociale risente del lavorare a più progetti contemporaneamente.
Per fortuna sono una persona molto introversa e riflessiva. Mi piace tenere la mente impegnata sui miei progetti, su personaggi da scrivere e disegnare. È una cosa molto soggettiva, io sono fatta così, e mi piace essere sempre creativa durante gran parte della mia giornata. Anche se alla fine a volte vado a letto che mi sento uno straccio.

Mercy si è conclusa da poco negli USA ed è stata un successo tanto che hai già annunciato il seguito Merciless sempre edito da Panini Comics e in uscita negli Stati Uniti per Image Comics nel 2021. Hai voglia di fare una riflessione “a bocce ferme” sulla storia appena conclusa e darci qualche indizio su Merciless? Per esempio, in che cosa sarà diverso da Mercy?
Non posso dire moltissimo sul terzo volume, visto che in Italia è uscito da pochissimo. Posso solo dire che gli eventi prenderanno una piega decisamente inaspettata, e i personaggi subiranno una crescita, un cambiamento dal quale non si può più tornare indietro. Non dico altro. Per il resto, ora che la storia è conclusa, ammetto che Mercy è stata una delle esperienze migliori della mia carriera, e finora il progetto per il quale mi sento in assoluto più soddisfatta, non solo per i feedback e per l’affetto dei lettori, ma anche e soprattutto perché ho capito una volta per tutte che a me piace da morire inventare storie. Forse anche più di disegnare. Mi piace raccontare e non voglio (né posso) smettere adesso.
Non è stato un lavoro facile, anzi, so che ci sono pregi e difetti dovuti soprattutto alla mia testardaggine nell’approcciarmi sempre a qualcosa di nuovo e con la voglia di sperimentare. Ma proprio per questo motivo, imparo sempre qualcosa. Mi piace pensare che sia la mia forza, quello che mi spinge ad andare avanti: mi annoio velocemente. Sempre. Per questo devo cambiare ogni volta.
Adesso so di potermi approcciare a nuove storie, qualunque genere esse siano, con più consapevolezza e con più esperienza alle spalle. Non vedo l’ora di fiondarmi su nuovi personaggi (come, per esempio, con Sweet Paprika!). InMerciless
resterà la tematica del mostro, ma, sempre per non dire troppo, il titolo non è un caso, e come per la serie originale, avrà un significato che verrà scoperto man mano dal lettore.

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Come è nata questa nuova serie, quali tematiche volevi affrontare con questo fumetto?
Ho sempre avuto un lato molto cupo dentro di me, e Mercy da questo punto di vista è certamente uno sfogo. Svariati temi: sentirsi diversi, aprire il proprio cuore agli altri, anche quando il tuo cuore è di ghiaccio, e “scaldarlo” è complicato. Ognuno di noi è fatto per avere degli amici, qualcuno per cui provare affetto e per cui ricambiarlo. Anche il peggiore di noi può essere salvato. Io credo nell’amore, che sia tra una coppia di innamorati o tra un genitore e il proprio figlio, tra amici l’amore è il motore che ci cambia in meglio.

paprika-intro-bigSu Merciless sarai protagonista in veste di sceneggiatrice, lasciando il compito di disegnare a Siya Oum. Quali sono le principali differenze e difficoltà che hai finora incontrato in questo ruolo?
Di recente ho iniziato a lavorare in questo modo su diversi progetti:Merciless, il seguito di ControNatura (che sarà disegnato da quel mostro di Ivan Bigarella), e Deep Beyond (quest’ultimo progetto 100% Arancia Studio, con Image Comics come first publisher<). Insomma, ci sto prendendo la mano. Come anticipavo prima, creare storie mi piace molto e questo è un ruolo che mi piacerebbe ricoprire sempre di più.
La difficoltà più grande sta nel estrapolare quello che ho in testa per renderlo leggibile all’esterno. Sembra sciocco, ma avendo sempre scritto per me era molto più immediato pensare a una storia e buttarla giù direttamente in layout. Con un disegnatore esterno è importante rendere il tutto molto più chiaro.
Infatti sto ancora lavorando almeno ai layout per alcuni progetti, ma è mia intenzione imparare a distaccarmene per lasciare al disegnatore più libertà interpretativa possibile (per quanto io dica sempre “questi layout sono solo indicativi”, per forza di cose potrebbero sempre influenzare il disegnatore). Ci sto lavorando: sono ancora una novellina, dopotutto!

Con Sweet Paprika debutti nell’animazione, come è nato questo progetto?
Come sempre: perché mi sono affezionata a questi personaggi nati per gioco. Sono divertenti da disegnare, sono leggeri, e dopo Mercy, forse ci voleva! Uno stacco momentaneo. Ma non vedo l’ora di tornare anche su storie più dark!
Al di là di come è nata la storia, stavamo (intendo noi, io e Davide Caci, per Arancia Studio) dialogando con Alessandro Regaldo (di Grey Ladder), e ci siamo detti “sarebbe un bel concept per un progetto animato”. Da lì, dopo tante ore di riunione, fatica e sudore, siamo arrivati a definirlo.

Di cosa ti occupi in termini pratici? Scrittura, character design… c’è un lavoro di squadra di maggior peso rispetto al fumetto? Come ti trovi a gestirlo?
È ancora molto presto per parlare dei dettagli, considerato che siamo in fase di sviluppo. Posso solo dire che la mia parte sarà diversa dal solito, dove sono più “solista” (collaboratori a parte). Dopotutto, io ci metto “solo” il mondo e i personaggi. Mi piace lasciar fare ai professionisti il proprio mestiere. Io non sono un’animatrice, e nemmeno una sceneggiatrice per l’audiovisivo: per questo è fondamentale collaborare con chi ne sa molto più di me: Grey Ladder, Arancia Studio, e ovviamente Wild Sheep Content, con Erik Barmack. E anche l’apporto del regista Gabriele Pennacchioli (Love, Death & Robots) è fondamentale. Sono, davvero, la parte più piccola di questo meccanismo.

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Sweet Paprika è un gigantesco progetto multimediale che ti vede coinvolta oltre che nel campo del fumetto anche nel campo dell’animazione. Cosa ci puoi dire su Sweet Paprika e come saranno suddivise e differenziate le sue diverse incarnazioni?
Non posso dire molto sul progetto animato, per ora. I lavori sullo sviluppo stanno procedendo, lentamente, ma molto bene. Per quanto riguarda il fumetto, sono in realtà molti mesi che ci lavoro, diciamo che le prime tavole di prova “per il moode lo stile risalgono a più di un anno fa. Sono molto eccitata di vedere cosa ne parleranno i lettori. Anche se si tratta di una storia completamente nuova e scollegata da tutto quello fatto in precedenza, per certi versi è un ritorno alle origini per me. Umorismo, sesso, love story: confesso che ne avevo bisogno. E ora più che mai, col periodo che stiamo vivendo. Inoltre ci saranno altre novità legate al personaggio! E intendo oltre all’animazione e alla statua. Paprika è una storia leggera e divertente, ma è anche il mio progetto più ambizioso (e di Arancia Studio). Se ne vedranno delle belle!

deep-beyond-andolfo-1Arriviamo infine a Deep Beyond, che uscirà nel 2021 per Image Comics. Cosa ci puoi di questo altro ambizioso progetto?
Deep Beyond è un progetto nato dalla voglia mia e di David Goy (che è il nome d’arte di Davide) di fare qualcosa insieme. Lo diciamo, letteralmente, da anni. Siamo cresciuti insieme (lavorativamente e non) e quindi era un nostro sogno, che si concretizzerà grazie alla collaborazione degli artisti Andrea Broccardo e Barbara Nosenzo, insieme al team di Arancia Studio per grafica, editing, lettering, e tutto.
Per la prima volta, una mia serie originale (che non disegnerò, questa volta) nascerà direttamente per il mercato americano, a differenza delle mie opere tradotte. Il primo numero sarà disponibile a febbraio e possiamo già vantare cover artist d’eccezione, come Kim Jung Ji, Greg Tocchini, Peach Momoko, Marco Checchetto, Stjepan Sejic e molti altri! Siamo molto contenti. Sarà una storia action e sci-fi, per chi ama i mostri e gli “alieni”, anche se restiamo ben saldi sul pianeta Terra, un mondo divenuto però irriconoscibile per via di una strana anomalia sepolta sotto i mari e che ha intossicato ogni cosa, rendendola effettivamente aliena, costringendo i pochi esseri umani sopravvissuti a rintanarsi in delle vere e proprie Colonie. Tutto sembra aver avuto inizio durante il Millenium Bug. Coincidenze? Chissà.

Chiudiamo con un tema controverso e spinoso. Difficile parlare della situazione nel fumetto USA, e ora anche quello italiano dopo la nascita del collettivo Moleste, senza pensare agli scandali che stanno emergendo anche riguardanti grandi autori, con accuse di adescamento o peggio ancora. E’ un argomento che hai avuto modo di affrontare con colleghi o colleghe? Cosa ne pensi?
Sono fortunata, è un argomento che non mi ha mai toccata da vicino in alcun modo. Ma mi rendo conto che sia qualcosa di tremendo, e non è giusto che nel 2020 questo problema non sia ancora stato risolto. Spero che questi scandali inizino a far preoccupare tutti quegli individui che preferiscono approfittare degli altri, anziché fare il proprio lavoro in maniera rispettabile.

Grazie per la lunga e interessante chiacchierata Mirka. Un saluto e un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi innumerevoli progetti, a presto!

Intervista realizzata via mail il 07/12/2020

Mirka Andolfo

Mirka_AndolfoIllustratrice e scrittrice napoletana, è una delle autrici italiane più complete ed eclettiche in campo internazionale. La sua nuova serie, Mercy, è stata pubblicata quasi in simultanea in Italia (novembre 2019, Panini Comics), Francia (gennaio 2020, Éditions Glénat) e Stati Uniti (marzo 2020, Image Comics).
La sua ControNatura (Panini Comics) è una delle serie italiane di maggior successo degli ultimi anni. Pubblicata negli Stati Uniti da Image Comics con il titolo di Unnatural, è campione di vendite con al suo attivo già svariate ristampe. Quella della Image si affianca alle versioni spagnola, francese, tedesca, polacca, messicana e (prossimamente) brasiliana, ceca e bulgara.
Andolfo collabora con DC Comics dal 2015, avendo prestato la sua matita per testate come Wonder Woman, Harley Quinn, Catwoman, Bombshells, Teen Titans, Green Arrow, R.W.B.Y. e Hex Wives (pubblicata nell’ambito della storica etichetta Vertigo).
Per le Éditions Glénat crea graficamente (su testi di Sylvain Runberg) la serie Les Chroniques d’Under York (in Italia per i tipi di Panini Comics). Ha scritto storie per BOOM! Studios (The Amazing World of Gumball) e illustrato due numeri della pluripremiata serie Ms. Marvel, per Marvel Comics.
Nel 2012 ha creato Sacro/Profano (Edizioni Dentiblù), enorme successo mediatico e di vendite e pubblicato anche in Francia, Stati Uniti, Olanda, Germania, Serbia e Spagna. Come disegnatrice ha firmato fumetti per Dynamite e Aspen, nonché alcune storie brevi per Vertigo e DC Young Animal e lavora come copertinista per DC Comics, Marvel Comics, Valiant, BOOM! Studios, Aspen, Zenescope. Per Sergio Bonelli Editore ha disegnato, nel 2015, una storia apparsa su Dylan Dog Color Fest. All’orizzonte i nuovi progetti: Sweet Paprika, Merciless, il sequel di Contronatura e Deep beyond.
Come colorista ha lavorato su copertine e fumetti di importanti franchise quali Geronimo Stilton, Adventure Time, Ice Age, Peanuts e altre serie e volumi pubblicati in tutto il mondo. Durante la sua collaborazione con Topolino ha colorato numerose copertine (tra cui quella storica del numero 3000) e storie, lavorando con autori del calibro di Giorgio Cavazzano, Corrado Mastantuono e Fabio Celoni.
Quando non lavora, ama il buon cibo, leggere fumetti e… condividere foto di gatti e lupi su Facebook.

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