Con il 1992 inizia quella che potremmo definire la “Second Season” della carriera della Yazawa. L’autrice migliora infatti esponenzialmente sia nell’imbastire le trame, che diventano più mature e più coinvolgenti (si parla liberamente di sesso, storie con partner molto più grandi, morte, e altri temi assolutamente inconsueti in un “fumetto per ragazze”), sia nei disegni.
Quest’ultimi infatti cominciano sempre di più a discostarsi dai cliché tipici dello shojo manga, quali disegni e fondali poco accennati e occhioni luccicanti, diventando precisi e stilisticamente innovativi. I personaggi diventano sempre più esili, perfetti indossatori di particolarissimi abiti, e il look diventa differente da personaggio a personaggio, oltre ad essere identificativo degli stessi. Il bel George/Joji di ParaKiss, ad esempio ha un look “aristocratico”, simbolo di una persona sofisticata e superba. Nana Osaki, in Nana, ha un look punk molto aggressivo, che ci fa comprendere il carattere forte e mascolino della ragazza.
Nonostante in Tenshi nanka ja nai non ci siano ancora tutti gli elementi della Yazawa di oggi (bisognerà aspettare almeno Gokinjo), rappresenta sicuramente l’ opera che allo stato primordiale li contiene tutti, per cui possiamo considerarla la prima di questa nuova “era”.
Tenshi nanka ja nai (Non sono un Angelo) – 1992 – 8 Tankobon
L’opera della Yazawa più lunga prima dell’inizio di Nana. La storia ha come protagonista Midori Saezima, studentessa dell’istituto d’arte Hijiri Gakuen. La ragazza diventa rappresentante degli studenti con altri suoi compagni, tra i quali conosciamo il coprotagonista, Akira Sudo. Midori proverà da subito una forte antipatia per questo suo compagno, in quanto lo inquadra come suo rivale. Una serie di vicissitudini porterà la nostra protagonista a cambiare la sua opinione di Akira, tanto che finirà con l’innamorarsene.
In quest’opera la sensei dimostra di aver fatto un evidente salto di qualità rispetto alle precedenti lavori. Le trame risultano più avvincenti, e si nota una crescente attenzione verso la parte “femminile” della storia, con una maggiore attenzione nella descrizione dell’universo di Midori piuttosto che di Akira. Tuttavia manca un cast di comprimari fondamentale per rendere la storia ancora più coinvolgente. Per quanto riguarda i disegni, la Yazawa dimostra di essere notevolmente migliorata rispetto ai precedenti lavori. La cura dei personaggi e degli sfondi sono molto migliorati, e rappresentano il prototipo dello “stile Yazawa” che rende inconfondibili i manga della sensei.
Nonostante le evidenti qualità dell’ opera, comunque non siamo ancora sui livelli a cui la Yazawa ci ha abituati con le sue opere più recenti. Da evidenziare che il manga nel 2000 è stato ristampato in madrepatria in quattro corposi volumi con card in omaggio.
Yazawa Ai Irasuto Shuu: Tenshi nanka ja nai (Raccolta di illustrazioni di Ai Yazawa: Non sono un Angelo) – 1994 – Illustration Book
Primo Illustration Book dell’autrice, tutto dedicato alla sua prima vera opera. Contiene una serie di illustrazioni raccolte dalla Yazawa dedicate a questo shojo, precedentemente apparse su Ribon e altre riviste.
Gokinjo Monogatari (Storie del vicinato/Cortili del cuore) – 1995 – 7 Tankobon
L’opera di maggior successo della Yazawa, prima a contenere tutte le caratteristiche tipiche dei manga della sensei. Mikako Koda è una studentessa dell’istituto d’arte Yaza (chi vorrà mai citare l’ autrice?), che insieme ad altri amici fonda l'”Akindo”, una sorta di associazione in cui i vari componenti producono con le proprie mani qualcosa che sarà destinato alla vendita. La nostra protagonista si distingue in particolare come stilista di moda di abiti indirizzati ad un target adolescenziale, fondando una vera e propria “griffe”, dal nome “Happy Berry”. Nel gruppo tra gli altri si distingue Tsutomu Yamaguchi, che crea dei piccoli robottini. Con lui Mikako ha una amicizia di vecchia data, dovuta anche al fatto che i due si conoscono sin da piccoli in quanto vicini di casa. Entrambi pero’ cominciano col passare del tempo a capire che i loro sentimenti nei confronti dell’altro stanno cambiando, così come loro stessi stanno cambiando. L’attenzione sarà focalizzata soprattutto su Mikako, la quale tra i due è quella che vive con maggiore difficoltà il passaggio dall’amicizia all’amore, soprattutto perché è lei stessa a non accettarlo. Anche gli altri membri dell’Akindo vivranno le loro storie d’amore, anche con persone all’esterno della associazione, creando sottotrame alternative davvero interessanti: in particolare appassiona il triangolo Yusuke (amico di Tsutomu) – Mariko (la fascinosa pseudo-ex di Tsutomu) e Ayumi (proprietaria dell’edificio dell’Akindo).
Gokinjo Monogatari può essere considerato una vera è propria “vetrina” dell’arte di Ai Yazawa. Essa evidenzia tutte le peculiarità delle opere della Yazawa, sia per le storie che per i disegni. La trama non si focalizza sulle varie fasi della storia di amicizia/amore di Mikako e Tsutomu, ma sulla crescita (tutti i sensi) di un gruppo di ragazzi. Come in una sorta di reality- show, il lettore può seguire l’evoluzione della coppia o del personaggio che più gli sta simpatico, e non per forza dei protagonisti. I disegni diventano importanti per capire i personaggi: i vari look, i vari accessori che i nostri personaggi hanno non solo sono caratteristici dei loro caratteri, ma esprimono anche i loro cambiamenti e la loro crescita (ad esempio il brusco cambio di look della protagonista che trasforma i suoi capelli da lunghi/biondi in corti/rosa). Geniale a questo proposito l’idea dell’autrice di far sì che l’istituto che frequentano i nostri protagonisti non abbia le divise obbligatorie: questo fa sì che non ci siano vincoli nell’organizzare il look dei personaggi.
Welcome to the Gokinjo World – 1997 – Illustration BookLibro di Illustrazioni, contenente anche inediti, dedicato al manga di maggior successo dell’ autrice.
Kagen no Tsuki (L’ultimo quarto di luna) – 1998 – 3 Tankobon
L’unica opera della Yazawa che esce completamente dai soliti schemi, o meglio li introduce in chiave nuova e originale. I protagonisti della storia sono infatti non il solito gruppo di ragazzi adolescenti alle prese con una normale crescita fisica e mentale, bensì un gruppo di bambini ed un donna fantasma, da loro chiamata Eve.
La piccola Hotaru Shiraishi entra in contatto con una entità, un fantasma di una ragazza che non ricorda quasi nulla del proprio passato, se non un nome, Adam: il perduto amore. La bambina decide proprio per questo di chiamarla Eve, e con l’aiuto di alcuni amici (Sae, Tetsu e Masaki) si improvvisa detective. Con i pochi elementi in mano (un anello, una melodia e la divisa scolastica di Eve), Hotaru cerca di scoprire il passato di Eve (di cui qualcosa al lettore è già noto), arrivando a scoprire che il vero nome del fantasma è Mizuki Mochizuki, in coma per un incidente d’auto. In realtà la vicenda è molto più complessa, in quanto il nome “Adam”, l’amore di Eve, risulterebbe associato ad un musicista inglese morto venti anni prima, e quindi non si spigherebbe la sua storia d’amore con la protagonista. Ovviamente alla fine tutto trova una spiegazione, non vi resta quindi che recuperare i volumi per sapere alla fine come tutto si sistema.
La storia risulta essere diversa dagli shojo standard, pur contendo molti dei caratteri tipici del genere, in quanto si sviluppa come un vero e proprio giallo, capace di tenere sulle spine il lettore per due motivi. Infatti chi legge vuole sapere se i bambini riusciranno a scoprire la vera identità del fantasma, ma anche cosa sia successo veramente a Mizuki sulla base di elementi di sua esclusiva fruibilità. Graficamente il manga si assesta sugli stessi livelli di Gokinjo, pur non avendo la stessa attenzione al dettaglio nei personaggi del precedente. Questo si spiega anche perché, vista la storia, si sente meno l’esigenza di particolareggiare il look dei protagonisti. In compenso la Yazawa si perfeziona nei fondali, con un sempre maggiore utilizzo di disegno e retino direttamente su fotografie di luoghi reali. Questa tecnica, molto più comune tra i mangaka qualche anno fa, verrà ulteriormente perfezionata in Nana ma soprattutto in Paradise Kiss.
Paradise Kiss – 2001 – 5 Tankobon
Ideale seguito di Gokinjo Monogatari. Si viene proiettati di quasi quindici anni dalla fine delle Storie del Vicinato, quando ci viene raccontato l’ingresso nel mondo della moda di un gruppo di giovani stilisti. I componenti di questo atelier , il Paradise Kiss (o, vista la mania dei giapponesi per le abbreviazioni, ParaKiss), sono Miwako Koda, la dolcissima sorella di Mikako; Arashi Nagase, il fidanzato punk di Miwako figlio di Lisa Kanzaki(altra protagonista di Gokinjo); Joji (George) Koizumi, leader e proprietario dell’atelier, e Isabella, personaggio dalla sessualità misteriosa.
Arashi un giorno si imbatte in Yukari Hayasaka, e cercando una modella per la prossima sfilata, decide che deve essere lei. Yukari, che rappresenta il prototipo della ragazza normale giapponese, che si divide tra scuola e doposcuola per accedere ad una buona università imperniando la propria esistenza sullo studio. La sua vita banale e piatta viene sconvolta dall’ arrivo nella sua vita della ParaKiss, e in special modo dalla conoscenza di Joji.La ragazza diventa la modella ideale dei vestiti dell’ aspirante stilista, i vestiti di Joji sembrano esere creati apposta per il corpo di Yukari. La ragazza quindi comincia un nuovo cammino della sua vita in compagnia dei ragazzi dell’atelier, la cui passione nei confronti della moda la convince che una vita basata su un copione già scritto non vale la pena di essere vissuta. Inoltre Yukari, grazie a Joji, capisce cos’é l’amore, e decide di viverlo appieno con il ragazzo, sia mentalmente che fisicamente. Le profonde differenze caratteriali tra i due saranno fondamentali per la crescita di entrambi.
La storia, a differenza dei manga immediatamente precedenti, si focalizza soprattutto su due personaggi, Joji e Yukari, e in special modo sulla ragazza, la cui crescita viene analizzata da ogni punto di vista. Rispetto a Gokinjo, complice forse una minor lunghezza dell’opera, le vicende esterne alla coppia di protagonisti sono meno sviluppate. Uno dei punti di forza dell’autrice quindi viene leggermente sacrificatoper consentire il consueto sviluppo psicologico dei personaggi principali in uno spazio narrativo più esiguo.
I disegni in quest’opera raggiungono livelli altissimi, grazie anche ad una tecnica di retini sempre più perfetta e ad una maggiore grandezza delle tavole, dovuta alla rivista che ospitava la serializzazione settimanale dei singoli episodi (Zipper invece di Ribon). La tecnica di realizzazione dei fondali tramite ricalco di fotografie dal vivo viene maggiormente utilizzata anche per gli interni.
Nana – 2001 – 10 Tankobon (in prosecuzione)
Non si può descrivere Nana come tutte le altre opere della Yazawa. La storia è talmente bella che entra nel cuore con tutti i suoi protagonisti, tanto che ci sentiamo in dovere di dedicarle un articolo a parte… Buona Lettura (nel prossimo aggiornamento dello speciale – ndr)!
Nana 1st Illustrations – 2004 – Illustration Book
Primo libro di illustrazioni dedicato all’opera più recente della sensei. Consta di 108 pagine per la modica cifra di 1800 Yen (circa 19 Euro).