Ammazzatine di Roberto Recchioni e Stefano Landini: un regolamento di conti in una Sicilia western

Ammazzatine di Roberto Recchioni e Stefano Landini: un regolamento di conti in una Sicilia western

Roberto Recchioni e Stefano Landini ci portano nell'entroterra siciliano dei primissimi anni '50; dipingendo una gangster-story fatta di contrasti e difficili convivenze.

Apparso per la prima volta sulle pagine dell’Eura Editoriale in due mini serie dai titolo Ammazzatine Ancora Ammazzatine; frutto della collaborazione di due allora ribelli dell’editoria fumettistica italiana, Roberto Recchioni e Stefano Landini, l’albo trattato in queste righe corrisponde alla somma delle sue precedenti incarnazioni, riprese e rimasterizzate per raggiungere una più ampia fetta di lettori poco navigati. Ne risulta così una gangster-story dal sapore nostrano e dal retrogusto cinematografico.

La penna di Roberto Recchioni, dopo svariati flussi narrativi differenti sia per contestualizzazioni storiche e idee di fondo, si cimenta in un racconto molto classico ma non per questo consumato, attingendo ad alcune delle pagine più nere del nostro retaggio generazionale.

Veniamo così bruscamente trasportati nell’entroterra siciliano dei primissimi anni cinquanta, teatro d’ingiustizie, paradossi e difficili convivenze. Un teatro arso da un sole cocente, che piega a sé uno scenario facilmente accostabile alle polverose sceneggiature di un Sergio Leone maturo e navigato, strizzando l’occhio a un’anima western volutamente poco camuffata. È in questa terra di contrasti e divergenze sociali che hanno inizio le vicende di Michele Spada; un antieroe perfettamente in linea con l’ideale romanzesco di Francis Ford Coppola, il cui nome è destinato a diventare leggenda.

Da un incipit che lascia poco spazio ai buoni sentimenti, la tramatura principale si allarga ad un contesto più ampio, dove intrecci politici e interessi comuni trovano un punto fermo nel nostro protagonista. Veniamo così a conoscenza di un disegno più grande che lega il governo italiano con gli interessi della CIA; un disegno destinato a sporcarsi inevitabilmente con fiumi di sangue ed essere consumato da montagne di proiettili.

Da tali premesse parte l’odissea di Michele, narrata attraverso dialoghi taglienti e impreziositi da una certa ironia senza disdegnare i colpi di scena; il tutto coadiuvato da scelte registiche che mischiano sapientemente sacro e profano, accostandosi ad una tradizione ormai cara alla sceneggiatore, e che traspare anche da lavori precedenti (come nella saga del vampiro Pietro Battaglia).

Tuttavia, ciò che colpisce sono le riflessioni di una voce narrante che accompagnerà i passi del gangster, divenendo punto di contatto tra protagonista e autore, tra il lettore e l’enfasi dell’azione, sottolineando così una sorta di cammino interiore fatto di rassegnazioni, speranze smarrite e amare certezze.

Ammazzatine.2.8

Il racconto è incorniciato dalle tavole di uno Stefano Landini atto a una sperimentazione grafica che forse può non incontrare i gusti più esigenti. Difatti, l’artista romagnolo imprime la sua idea scenica attraverso un disegno prettamente stilizzato e semplicistico, accostandosi a una sorta di arte vettoriale tralasciando alcuni particolari per sposare l’immediatezza del tratto e la frenesia dell’azione.

Nonostante il design sia funzionale alla sceneggiatura e sposi pienamente l’anima noir dell’opera, traspare una sorta di malcontento generale verso un prodotto che avrebbe certamente meritato dei disegni con maggiori dettagli. Tavole, dunque, prive di quel plus grafico che avrebbe giovato a rendere maggior giustizia a un’ottima prova del fumetto italiano.
Tuttavia, questa semplicità vettoriale garantisce delle tavole molto pulite, spostando gran parte dell’attenzione sull’incedere della trama e sui dialoghi pungenti di vignetta in vignetta, anche grazie a un ottimo uso della prospettiva e dei primi piani, focalizzandosi sull’emotività del protagonista e degli altri personaggi.

Tirando le somme, Ammazzatine risulta un’avventura basata su un’idea molto classica e cara alla nostra tradizione, che pur priva di particolari novità narrative riesce a distinguersi grazie ad una sapiente regia. Il tratto semplificato forse non accontenterà tutti; ma nel complesso, ci troviamo di fronte a qualcosa di alternativo per il parco titoli nostrano.

Abbiamo parlato di:
Ammazzatine
Roberto Recchioni, Stefano Landini
Nicola Pesce Editore, Febbraio 2013
147 pagine, bianco e nero, brossurato -13,50€
ISBN: 9788897141112

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