Alla riscoperta di Ferdinando Tacconi con “29 Storie Brevi”

Alla riscoperta di Ferdinando Tacconi con “29 Storie Brevi”

Allagalla Editore ripropone materiale d’annata di un maestro indiscusso del fumetto italiano: Fernando Tacconi.

29 Storie Brevi PreviewIn occasione del centenario della nascita di Ferdinando Tacconi (Milano, 27 dicembre 1922 – 11 maggio 2006), Allagalla Editore – sempre attenta ai nomi e ai titoli più rappresentativi della storia del fumetto italiano – propone questo corposo volume curato da Roberto Guarino e Matteo Pollone che raccoglie tutti i racconti liberi (privi cioè di personaggio fisso) disegnati dal 1972 fino al termine della sua carriera.

Una vera e propria riscoperta di materiale pregevole composto da storie pubblicate su riviste degli anni ’70 e ’80 come Il Corriere dei Ragazzi o Il Giornalino che attraversano vari generi, prevalentemente quello bellico, ma anche il biopic, il dramma storico o la cronaca sportiva, persino ricette gastronomiche che testimoniano l’incredibile versatilità grafica di Tacconi. Una proposta editoriale che recupera solo una piccola parte della sconfinata produzione del grande disegnatore in sessant’anni di attività: si tratta di episodi brevi (dalle due alle otto pagine al massimo), ma anche più lunghi come Il Colonello Drake (di venti tavole) oppure Gli ultimi giorni di Hitler (trenta tavole), scritti da grandi autori come Mino Milani, Alfredo Castelli, Claudio Nizzi, Paola Ferrarini o Giorgio Pezzin.

I racconti presenti in sommario sono tutti basati su eventi realmente accaduti che, al di là delle sceneggiature, hanno certamente richiesto un importante lavoro di documentazione, spaziando da fatti storici (la Linea Maginot o la missione Apollo 16) a storie personali (la vita di Enzo Ferrari o quella del sosia del Generale Montgomery o l’incredibile fuga dell’ aviatore Ladislav Bezak). Apprezzando le capacità di sintesi degli sceneggiatori che dovevano condensare storie dall’indubbio valore umano in poche tavole, il lavoro di Tacconi risulta pregevole su più fronti: dal tratto moderno allo storytelling fluido e incalzante alla scelta delle inquadrature, contrapponendo un montaggio di primi piani, contropiani e campi lunghi che mantengono viva l’attenzione del lettore e al tempo stesso sottolineano lo spessore morale delle vicende narrate senza registi cattedratici o pretenziosi.

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Si rileva però come un maggiore spazio di tavole vada a giovare allo storytelling di Tacconi: il disegnatore, fuori dal mood schematico di storie compresse in poche pagine, dà il meglio di sé in una narrazione grafica equamente divisa tra un’ariosa scelta di angolazioni, prospettive e attenzione per i dettagli. Due esempi in sommario fortemente rappresentativi di quanto detto sono le storie già citate, Gli ultimi giorni di Hitler e Il Colonello Drake: due storie diverse tra loro per ritmo e ambientazione, ma accomunate da una cronaca dettagliata dei fatti tramite confronti verbali, mai costruiti in maniera ripetitiva.

Un altro fattore che ha reso Tacconi un esempio da seguire per altri artisti è che, nonostante l’eterogeneità dei lavori prodotti, il suo stile non risulta mai anonimo, bensì connotato da requisiti fortemente personali come la pulizia del tratto simile alla linea chiara di scuola francese, il realismo della messa in scena, la recitazione dei suoi personaggi per espressività e postura sempre estremamente naturali, per non parlare della minuziosa cura degli elementi scenografici, soprattutto sul fronte tecnico di veicoli e motori. Infatti, Tacconi dava il meglio della sua arte nei racconti di guerra, con riproduzioni perfette di aerei, armi e mezzi militari, frutto di un’accurata documentazione su libri e manuali.

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Un valore aggiunto delle storie in sommario è anche la chiara e progressiva evoluzione del suo stile durante la lettura, non solo a riguardo di un maggior equilibrio nella gestione degli elementi in scena, ma soprattutto nella rappresentazione dei personaggi. Si denota su questo versante un segno sempre meno duro e marcato, con una graduale delicatezza nel disegnare i visi: più affilati e improntati su un realismo fotografico nelle prime storie e poi, a mano a mano, più morbidi e solari, facendo emergere fattori stilistici che hanno fatto scuola, come la costruzione dei capelli e gli occhi dagli sguardi intensi e spesso ironici (tanto maschili quanto femminili), oltre a una femminilità elegante e contraddistinta da una candida sensualità, mai volgare o ammiccante.
Si tratta di un’espressività luminosa che ha caratterizzato fumetti di culto negli anni ’70 come Gli Aristocratici (pubblicata sul “Corriere dei Ragazzi”, con testi di Alfredo Castelli), e i progetti realizzati insieme a Gino D’Antonio quali Susanna (sul settimanale “Il Giornalino”) oppure i Graphic Novel L’uomo del deserto e L’uomo di Rangoon pubblicati nella collana “Un Uomo, un’avventura” delle Edizioni CEPIM.

Il volume è infine arricchito da numerosi contributi che approfondiscono la figura e il lavoro di Tacconi: ad esempio, la testimonianza di Alfredo Castelli oppure la lunga amicizia e collaborazione con Renzo Barbieri ricostruita da Davide Barzi, e altri interessanti articoli firmati da Gianni Brunoro, Stefano Gorla, Claudio Nizzi e Luigi Siniscalchi.

Abbiamo parlato di:
29 Storie Brevi
Ferdinando Tacconi
Allagalla Editore, 2022
268 pagine, cartonato, colori – 40,00 €
ISBN: 9788896457627

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