Skull-Kickers nasce esplicitamente come lavoro che si colloca nel genere fantasy e che li vuole rimanere, sfruttandone però tutte le risorse e tutte le forme di espressione. Così, nell’introduzione del volume targato ReNoir, Robin Laws inventore e autore di GDR di genere, sottolinea il fatto che gli autori vanno a pescare in questo tipo di immaginario, partendo dai classici (Conan) fino ad arrivare appunto ai giochi di ruolo, per dare completa e massima espressione alle avventure dei due protagonisti (volutamente per ora senza nome proprio di persona) calandoli in un ambiente fantasy che passa così dal serio, al drammatico all’ironico. E la forza di Skull-Kickers sta proprio qui, nel riuscire a essere fedele alle premesse, senza prendersi mai troppo sul serio, lasciando sempre al lettore l’ultima parola sulla validità del lavoro che ha tra le mani. Forse, in questo primo volume, quello che più sembra risentire di questa impostazione è proprio la trama, ma qui si pongono dichiaratamente le basi per lo sviluppo futuro della storia. Ottima la parte grafica, con uno stile molto da cartoon (e in parte debitore anche della tradizione Disney a nostro parere, in alcune anatomie, espressioni e movenze) che ben si adatta al’aspetto un po’ naif della storia.
Chiudono il volume due brevi episodi, molto più realistici per forme e sostanza, prequel di tutto.
Abbiamo parlato di:
Skull-Kickers vol #1 – 1.000 opas e un cadavere
Jim Zub, Edwin Huang, Misty Coats
ReNoir Comics, 2014
114 pagine, brossurato, colori – € 14,90
ISBN: 978-8865670941