Il ritorno di Neil Gaiman a Sandman non può certo passare come un evento minore. Nella introduzione, l’autore spiega:
“Questo volume è qui, perché volevo lavorare con alcuni disegnatori e volevo raccontare alcune storie. […] Scrivere queste storie è stato come tornare a casa“.
Come lettori, ritrovare la famiglia degli Eterni non è evento da poco, ed è difficile sottovalutare le aspettative. La domanda fondamentale è: queste storie aggiungono qualcosa a quel mondo, che Gaiman aveva messo in scena, o, se si preferisce, portato alla luce, fra il 1987 ed il 1996? In quel periodo, ricorda Gaiman,
la maggior parte dei miei momenti lavorativi e tutti quelli del mio sogno sono stati dedicati alla narrazione di una sola storia, quella di Sandman.
Che cosa poteva essere rimasto fuori?
Naturalmente, molto era rimasto oscuro, ma questo fa parte delle regole del gioco narrativo; ciò che rimane indefinito, fertile di molteplici interpretazioni, è parte fondamentale del fascino di una storia. E il non detto, nel Sandman di Gaiman, gioca un ruolo strategico: è elemento alla base della poetica dell’opera, con il quale il lettore è chiamato ad interagire, costruendo la propria lettura.
Per questo, il disvelamento di retroscena rimasti oscuri non costituisce, di per sé e dal punto di vista narrativo, un valore aggiunto; potrebbe, magari, offrire una spiegazione di uno specifico dettaglio, o ridursi addirittura a pettegolezzo. In altre parole, potrebbe essere superfluo, minuzia da fan.
Consideriamo il caso della storia dedicata a Sogno [C3]: in essa, troviamo la rivelazione della causa del risentimento di Dream nei confronti di Desiderio. Ebbene, quanto scopriamo non è, in realtà, fondamentale ai fini della vicenda generale, non offre nuove chiavi di lettura.
Quell’astio innervava la storia, in maniera ora latente, ora palese; ad essere importante era la sua capacità di influenzare le azioni dei protagonisti. Le origini di questo risentimento potevano rimanere nelle nebbie degli Eterni, senza danno alcuno per la comprensione e la forza narrativa della storia. Decisamente più interessante, invece, è scoprire che Sogno aveva, al tempo narrato da questa storia, un carattere ben diverso da quello che conosciamo; più leggero. Possiamo pensare, allora, che è proprio a quella leggerezza originaria che Death tenterà di ricondurlo ne Il battito delle tue ali 1.
Allo stesso modo, scoprire come erano Delirio e la stessa Death, in quella lontana epoca, ci induce ad interrogarci su che cosa possa averle cambiate. Queste indicazioni di mutamenti e non quella rivelazione ci sembrano importanti.
In effetti, di fronte a questa galleria di vicende, è immediata la tentazione di interrogare ciascuna di esse come manifestazione del potenziale narrativo dei singoli Eterni. La realizzazione della saga di Sandman ha avuto come centro Sogno; ovvero: Gaiman ha creato un mondo mitico, dove la vicenda di Morfeo si dispiega; ed è tramite Sogno che ha portato alla luce (alla coscienza?) una vastissima gamma di mondi e visioni degli esseri umani.
Gli altri Eterni rimangono, con l’eccezione di Death, meno che coprotagonisti. Ecco: questa raccolta ci suggerisce che, in effetti, quei personaggi portavano meno ispirazione alla vena narativa ed immaginifica di Gaiman. Pur nella sua effervescente capacità di manipolare gli elementi della suggestione, Gaiman non dà, a nostro parere, profondità e complessità a quei personaggi. Dà a ciascuno di essi un ruolo ben definito, come Shakespeare fa con Falstaff: offre al lettore, per loro tramite, dei punti di riferimento. Scene efficaci, momenti di grande intensità, tensione e, comunque, esempi di scrittura di alto livello. Ma ognuno di essi resta sempre identico a se stesso, e il lettore, tutto sommato, può sì ricevere emozioni anche forti, ma non sorprese.
Il racconto che meglio esemplifica questa nostra valutazione è quello dedicato a Disperazione [C4]. In questo capitolo, i testi di Gaiman e le soluzioni grafiche di McKean e Storey si amalgano alla perfezione, e si risolvono in una sequenza di pagine efficacissime, nel descrivere l’essenza del personaggio. Essenza, che è esattamente quella che già conosciamo: dal nichilismo che sottende al ritratto numero tre, alla frustrazione irrimediabile, messa in scena nel ritratto dodici; e così via. Per inciso, questo capitolo è talmente ben realizzato, che condividiamo l’opinione di Gaiman stesso: penso che sia stato un bene aver creato solo quindici ritratti di Disperazione (dei venticinque previsti inizialmente).
Leggermente diverso il discorso riguardo il capitolo dedicato a Destino [C7]. Confessiamo essere stato l’unico a sembrarci, se non di maniera, almeno di occasione. Di tutti gli Eterni, Destino è certo quello che offre le maggiori difficoltà come possibilità di spunto narrativo; per definizione, infatti, nel personaggio di Destino sembra non esserci spazio per il pathos, per il dramma, per la vita, poiché è un personaggio che conosce tutto ciò che accade ed accadrà. Destino, pone il problema del libero arbitrio, per il quale, anche in questa occasione, Gaiman non propone soluzioni.
Questo racconto, posto come sigillo, potrebbe figurare ugualmente come prologo della saga di Gaiman; ed in questo è ben rappresentativo del volume intero, che può essere pensato sia come titoli di testa sia come titoli di coda dell’epopea di Sandman.
Le storie dedicate a Death, Desiderio e Distruzione confermano la nostra lettura: vicende sorrette da una solida scrittura, ma che non dicono, sui personaggi, niente di più che i lettori della saga già non conoscessero.
Del capitolo dedicato a Death [C1], va senz’altro segnalato l’elegante tratto di Craig Russel, già ammirato in Ramadan 2; notiamo, di sfuggita, che i finali delle due storie si richiamano in maniera evidente.
Intrigante la vicenda narrata nell’episodio dedicato a Desiderio [C2]; sulla scelta di Manara, per la resa grafica, Gaiman dichiara: “L’idea che Manara avrebbe disegnato una storia di Desiderio è stata una delle ragioni che mi ha spinto a scrivere il volume“.
Certo, vista la fama di disegnatore erotico, sembra una sorta di onorificenza al personaggio.
Quello dedicato a Distruzione si inscrive nella media produzione dell’autore britannico; a renderlo particolare, semmai, è la solidità data ai volumi ed ai corpi dal tratto di Fabry e dai colori di Chuckry, in questo episodio, le figure ed i paesaggi hanno una concretezza nonfrequente nelle tavole di Sandman, che le fa apparire appartenere ad una sensibilità diversa da quella che permea la saga.
Una menzione particolare, invece, la merita la storia ispirata a Delirio [C5], a nostro parere di un livello decisamente superiore agli altri episodi e fra i migliori composti da Gaiman per Sandman. La costruzione dell’intreccio si risolve in una tensione intensa ed avvincente. Certo, il fascino e la suggestione guadagnano anche dal fatto che questa vicenda è ambientata dopo le vicende della saga principale3; ma l’elemento più fecondo della narrazione è la messa in scena della compenetrazione fra il il piano di esistenza degli Eterni e quello degli esseri umani. Questo è esattamente il motore narrativo di tutta la saga, che brilla in modo particolare ne Il Gioco della Vita, e che qui ritorna a stimolare l’immaginazione di Gaiman.
In conclusione, le storie di Notti Eterne confermano la facilità di scrittura di Gaiman; la scelta dei disegnatori appare sempre ben determinata, offrendo in ogni capitolo un efficace supporto e complemento alla narrazione. Non siamo, quindi, di fronte ad un lavoro meramente celebrativo o nostalgico, bensì ad un ulteriore capitolo di questa celebre saga, che, ad un decennio di distanza, conferma la ricchezza dell’immaginario dell’autore inglese.
Abbiamo parlato di:
Sandman Notti Eterne
Neil Gaiman
Magic Press, 2004
160 pagine, cartonati, colore – 20,00€
Capitoli del volume:
[C1] Death: Morte a Venezia. Disegni: P. Craig Russel, colori: Lovern Kindzierski.
[C2] Desiderio: I Sapori del Desiderio. Disegni: Milo Manara.
[C3] Sogno: Il Cuore della Stella. Disegni: Miguelanxo Prado.
[C4] Disperazione: Quindici Ritratti di Disperazione. Disegni: Barron Storey, design: Dave McKean.
[C5] Delirio: L’abisso. Disegni: Bill Sienkiewicz.
[C6] Distruzione: Sulla Penisola. Disegni: Glenn Fabry, colori: Chris Chuckry.
[C7] Destino: Notti Eterne. Illustrazioni: Frank Quitely.
Riferimenti:
Magic Press – www.magicpress.it
Neil Gaiman, il sito – www.neilgaiman.com
Neil Gaiman, il blog – www.neilgaiman.com/journal/journal.asp
The Dreaming, Neil Gaiman Page – www.holycow.com/dreaming