Le Piccole Divinità della collana Shin Manga

Le Piccole Divinità della collana Shin Manga

Shockdom propone una collana manga dedicata alle dōjinshi, i fumetti autoprodotti giapponesi.

03-min-scaledLanciata nel 2021 con i primi due titoli, Piccole Divinità e altri racconti di Ryo Iha e Le Terme Magiche e altri racconti di Ai Okada, la collana Shin Manga di Shockdom si propone il recupero e la pubblicazione di alcune interessanti opere autoprodotte nel Paese del sol levante, le celebri dōjinshi.

In base all’utilizzo dei kanji giapponesi per dōjin (同人) e shi (誌), la traduzione più accreditata di questo termine sembra essere fanzine: in effetti è un tipo di produzione che affonda le proprie origini (fine anni Settanta – inizio anni Ottanta) nella riproposizione di fan-fiction con protagonisti personaggi iconici delle serie manga in voga in quel periodo. Nel tempo la connotazione del termine si è fatta più ampia e oggi lo consideriamo relativo alle produzioni indipendenti di mangaka che si muovono in un sistema artistico e fumettistico che non coinvolge i grandi editori.  Nonostante questo, sarebbe errato considerare le dōjinshi un’espressione fumettistica meramente amatoriale: essa coinvolge un’area dedicata del Comiket enorme e sviluppa un mercato di migliaia di copie vendute. Ciò che contraddistingue questa produzione è la cura (scrittura, disegno e stampa) da parte degli artisti/e. Da questa esperienza sono nate artiste/collettivi come Rumiko Takahashi e le CLAMP, che hanno poi avuto poi ampissimo successo nell’editoria “tradizionale”.

Ciò che rende interessate la collana proposta da Shockdom è la ricerca e proposizione di fumettisti non necessariamente affermati o con nomi altisonanti, per dare ancora più spazio alle storie e a stilemi forse più particolari e sperimentali rispetto a quanto le case editrici di manga propongono nel nostro Paese.

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Piccole Divinità e altri racconti di Ryo Iha è una raccolta di quattro brevi storie di vita quotidiana e casalinga durante le quali fanno capolino in casa dei piccoli esseri carini dall’aspetto umano, ma con occhi che ricordano quelli di un rettile. I nanetti (così vengono chiamati dai protagonisti) non sono dotati di voce e non sembra abbiano obiettivi particolari all’interno della storia, seguono curiosi e servizievoli gli umani delle case che visitano.
Nella prefazione al volume, il curatore della collana Davide Castellazzi precisa che il titolo originale dell’opera, Sukunabikon, porta il nome di un “kami, ovvero di una divinità shintoista, più precisamente il kami delle sorgenti termali, dell’agricoltura, della conoscenza e della guarigione” . Questa precisazione fornisce a chi legge una chiave di lettura per interpretare le vicende che interessato i piccoli esseri e il motivo per i quali sono ben predisposti a proporre il loro semplice aiuto.

div2Gli ultimi tre capitoli del volume, gli altri racconti del titolo della raccolta, a differenza dei precedenti sono completamene muti e propongono vicende slegate tra loro. Dal titolo Storie Segrete, i racconti della seconda parte del fumetto si ispirano liberamente a un paio di fiabe/leggende della tradizione folkloristica giapponese, come quella della principessa splendente che nasce dalla luna e delle ragazze in kimono che si lanciano dal balcone con un ombrello. Le chiavi interpretative per queste letture sono altresì presenti nella prefazione, nella quale troviamo il breve il racconto di queste storie tradizionali.

Il tratto realistico e dettagliato delle figure umane e degli oggetti di scena richiamano la tradizione grafica più classica e adulta del manga, quella gekiga, nonostante non sia rappresentata quell’epica drammaticità che il genere nato negli anni Sessanta si proponeva di affrontare come richiamo per un pubblico adulto. I fondali sono spesso bianchi, il che mette ancora più in risalto la minuzia con la quale i personaggi e gli oggetti sono disegnati.

Molto interessante da questo punto di vista l’ultimo capitolo del volume, nel quale si intrecciano due piani narrativi: quello di un bambino che sta dapprima guardando una scena in tv e poi riproducendola nel gioco, e quello del gioco stesso. Il passaggio metanarrativo è sancito da vignette riprodotte esattamente come se fossero disegni infantili, uno strumento grafico estremamente efficacie anche in considerazione della totale assenza di balloon e quindi di dialoghi.

Come prima uscita della collana, Piccole Divinità e altri racconti alza le aspettative rispetto a un prodotto editoriale poco conosciuto e diffuso a livello internazionale. Shockdom si propone una sfida non da poco, sarà interessante vedere se riuscirà a mantenere un livello di storie buono come questo per scrittura e disegno, vista la vastità di produzione spalmata anche su generi molto diversi tra loro.

Abbiamo parlato di:
Piccole Divinità e altri racconti
Ryo Iha
Traduzione di Roberto Pesci
Shockdom – Collana Shin Manga, 2021
144 pagine, brossurato, bianco e nero – 9,00 €
ISBN: 9788893363129

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