La Collera di Fantomas, un ritorno inaspettato e sorprendente

La Collera di Fantomas, un ritorno inaspettato e sorprendente

Torna il maestro del crimine della letteratura francese in una storia raffinata ed espressionista, pubblicata sulla piattaforma Jundo.

La collera di Fantomas-coverPubblicato in Italia, per ora solo sulla piattaforma Jundo (una sorta di Netflix italiana per la lettura digitale di fumetti, raggiungibile da questo link), La Collera di Fantomas è il primo volume (di tre) che ripropone il celebre personaggio criminale della letteratura francese, creato nel 1911 da Pierre Souvestre e Marcel Allain e pubblicato in Francia a partire dal 1913.

Il romanziere e sceneggiatore Olivier Bocquet (Parete Nord, La Principessa di Ghiaccio) propone un lavoro molto ispirato che cala il lettore nelle atmosfere di una Parigi a cavallo tra la fine dell’800 e gli inizi del ’900. La storia di Fantomas si allinea con la vita del suo celebre avversario, il commissario Juve, e del giornalista Jerome Fandor. Quest’ultimo è sopravvissuto per miracolo a un’aggressione del criminale mascherato quando era bambino, grazie al sacrificio della madre uccisa senza pietà e l’intervento provvidenziale di Juve, all’epoca gendarme.

Bocquet mette in atto una narrazione ricca e dal ritmo sostenuto, composta da dialoghi secchi e caratterizzata da un andamento sinusoidale che comprende momenti di grossa tensione, scene d’azione e perfino un tocco umoristico. Lo sceneggiatore, inoltre, è abile nel dipingere un ritratto della Parigi che avanza verso l’età moderna, con la sua borghesia e le sue attività, dove l’unico elemento di disarmonia dalla massa è una figura nera, non ben definita e solitaria, la cui presenza è incombente per tutta la durata della storia, anche quando è assente oppure creduto morto.
Sia a livello narrativo che grafico, Fantomas è rappresentato come qualcosa di sfuggente e implacabile: è l’uomo nero, è una presenza non umana di cui avere paura. Appare nelle tavole come un’ombra inquietante dai dettagli sfuggenti, la cui presenza scenica è caratterizzata da mantello e una maschera di metallo che ne cela le fattezze. Un semplice ed efficace simbolismo che rappresenta la morte e il caos all’interno di una società civile.

La collera di Fantomas-paginaLo stile della talentuosa Julie Rocheleau è un impressionante mix artistico che rimanda apertamente ai concetti base dell’espressionismo tedesco e dell’esistenzialismo francese; il suo tratto si pone a metà strada tra quelli di grandi maestri del fumetto mondiale come Alberto Breccia, Lorenzo Mattotti e anche, per l’impostazione grafica estremamente stilizzata dei personaggi, Bill Sienkiewicz.
Figure dalle anatomie estreme, quasi caricaturali, popolano le tavole caratterizzate da una sontuosa composizione grafica per scelta delle inquadrature, montaggio delle scene e cura dei dettagli, con costumi e ambienti d’epoca perfettamente riprodotti.
La colorazione ha una connotazione pittorica di stampo espressionista, con tratteggi di colore le cui sfumature si muovono tra il giallo ocra, il verde rame e il rosso ruggine, giocando con i chiaroscuri e mescolandosi alle ombreggiature, con un effetto finale vivido e impressionante.

La Collera di Fantomas (di cui speriamo giungano in tempi brevi anche la seconda e terza parte) è un fumetto sorprendente, di altissimo livello narrativo e visivo, che porta il lettore a conoscere o ritrovare un personaggio fondamentale per l’immaginario letterario d’evasione del secolo scorso, padre putativo di figure importanti come Batman o Diabolik.

Abbiamo parlato di:
La Collera di Fantomas
Olivier Bocquet, Julie Rocheleau
Traduzione di Andrea Frusone
Dargaund/Jundo, 2021
Versione digitale, 56 pagine, colori – € 1,99 (abbonamento mensile Jundo)
ISBN: 9791280408563

1 Commento

1 Commento

  1. Maurizio Mancini

    30 Settembre 2022 a 13:24

    Recensione,per quel che conta il mio parere(conta uno comunque,come gli altri),da 10.Ho avuto l’onore e l’onere,di ideare un soggetto di uno dei fumetti richiamati,ma mi ritrovo sopratutto con le sensazioni magistralmente evocate in quest’opera per merito degli autori.Cordiali saluti.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *