Jundo, il nuovo portale di webcomic italiano

Jundo, il nuovo portale di webcomic italiano

Abbiamo analizzato Jundo, il nuovo portale del webcomic italiano, nato per offrire un nuovo approccio al fumetto online.

Abbiamo già avuto modo di parlare di Jundo, la nuova piattaforma italiana di fumetto online, dando notizia della sua nascita e con una intervista a Lorenzo Carucci, il co-fondatore di questa nuova realtà. Ci è però sembrato utile sperimentare nel concreto il funzionamento di questo nuovo portale, provando l’esperienza che offre al fruitore.

La registrazione al servizio è piuttosto semplice: si scelgono nome utente e immagine profilo (tra alcune disponibili, ispirate ai fumetti ospiti del sito stesso) e si forniscono delle informazioni circa le nostre preferenze fumettistiche. Possiamo scegliere il genere di storia preferito (mistero, fantascienza, western…) e lo stile (direttamente cliccando degli esempi di stili tratti dai fumetti presenti sul sito: manga, umoristico, supereroistico, autoriale…) che più ci ispirano. Sulla base delle preferenze indicate, l’algoritmo del sito ci propone alcune storie che si suppone rientrino nei nostri interessi, e in linea di massima posso dire che l’esperienza, per me, ha funzionato. Sotto il profilo dell’impostazione, il sito ricorda la struttura di Netflix, specie da computer fisso: su uno sfondo nero ci vengono proposti le varie serie fumettistiche disponibili, allineate in file che ricordano a grandi linee le categorie netflixiane, che del resto sono piuttosto pratiche.

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Abbiamo quindi una suddivisione in “leggi dopo”, fumetti che abbiamo selezionato ma non ancora avviato (c’è un’apposita icona cliccabile per inserire un fumetto in tale categoria); “continua a leggere”, per le serie in corso; “in evidenza”, ulteriori serie proposte secondo i nostri gusti, “più amati dalla community”, in base alle preferenze espresse dagli utenti, “ultime uscite” e “Jundo original”, ovvero quelle prodotte direttamente per il sito, a cui in futuro si potranno aggiungere altre tipologie, e si chiude con “leggi di nuovo”, in cui terminano le serie che abbiamo concluso. Se passiamo alla nostra collezione, troviamo tutte le serie che abbiamo contrassegnato con tale flag. Interessante notare che è anche prevista una flag “non fa per me”, con la possibilità quindi di feedback negativo, assente invece in Netflix. Decisamente utile il fatto che il sito conservi traccia dello stato di avanzamento della lettura, permettendo di riprendere un fumetto da dove l’avevamo lasciato. Inoltre, di ogni storia possiamo leggere le informazioni, con la sinossi e gli autori coinvolti, e di questi sono poi disponibili delle sintetiche schede di presentazione.

L’impostazione per app del cellulare è lievemente diversa (nello specifico, l’abbiamo sperimentata su interfaccia Android), prediligendo uno sfondo bianco, e con una impostazione più snella che consente la ricerca diretta per fumetto, autore o genere (graphic novel, manga, underground, realistico e comics le categorie qui previste). Inoltre da app, ovviamente, lo scroll avviene in modo touch e offre la possibilità di ingrandire le tavole per leggerle meglio.  In generale, comunque, ci sembra di poter dire che si è ripreso lo stile dei servizi di streaming legale online applicati alle serie tv e lo si è traslato in modo efficace sul fumetto. Del resto, i fumetti più recenti non sono così distanti dalle serie tv, di cui hanno ripreso, anche in Italia, la scelta della continuity (tra i primi in questo senso, già nel 2004, John Doe di Recchioni e Bartoli, con una scelta poi trasposta in Bonelli su Orfani).

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L’impostazione delle storie ricorda quella impostasi dal 2009 su progetti oggi non più esistenti, prima su Core Ingrapho (in modo più “autoriale”) e poi in modo più “commerciale” su Verticalismi, con uno scroll verticale prevalente che guida la narrazione. Uno stile che si ritrova tuttora su numerosi siti di webcomics (pensiamo, per certi versi, a Wilder, ma ovviamente non solo) e che qui viene adeguato dai vari autori agli stili estremamente diversi delle varie produzioni. Su molte storie visionate non ci paiono particolarmente presenti gli sperimentalismi sul verticalismo introdotti da Makkox e ripresi spesso nel “fumetto verticale”, mentre ci pare invece mediamente presente la consapevolezza di dover proporre un fumetto “veloce”, specialmente per la fruizione da cellulare, basato su azione rapida e dialoghi essenziali. Quello che inoltre viene sfruttato è il maggior spazio di manovra disponibile in un fumetto online accessibile dietro registrazione. Si nota una maggior libertà nella rappresentazione ad esempio di scene d’azione anche violenta, o elementi orrorifici e grotteschi più radicali. Come accennato, è impossibile però offrire un fattore unificante in quanto a stili o tematiche, dato che la varietà appare il punto di riferimento programmatico (anche, probabilmente, per accogliere un parterre più ampio di autori, senza imporre vincoli specifici).

Dal sito è possibile anche rinnovare l’abbonamento (o farlo dopo un periodo di prova gratuita), ma anche proporsi quale autore per il sito. Lo stile, per ora, è fortemente “militante”: i nuovi iscritti sono chiamati “recluta”, e accolti da una interfaccia, il Luogotenente Hammer, che ha l’aspetto di un’istruttrice dei marines vagamente simile a Martha Washington di Frank Miller. Tutto il sito è ispirato a questo stile vagamente motivazionale, con inviti a “unirti alla lotta” per abbattere le barriere del mondo del fumetto. Uno stile che, in questa fase pionieristica, ci pare mirare soprattutto ai nuovi creatori di contenuti – tale stile è più accentuato nella sezione di reclutamento autori – o a lettori “militanti” che possano promuovere ulteriormente il sito (non stupirebbe vedere in futuro forme di gamification – per ora assenti – per favorirne la pubblicizzazione).

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Insomma, appare ragionevole pensare che l’evoluzione della serialità fumettistica passerà in futuro per il web, almeno in modo molto consistente, anche per il nostro paese come già avviene in buona parte, in forme diverse, per il fumetto supereroico americano e per il webtoon coreano: e Jundo offre al sottoscrittore un’offerta indubbiamente allettante, con un abbonamento di 1.99 euro al mese per un vasto parterre di storie costantemente aggiornate (e il primo episodio è visionabile gratuitamente, come anteprima). Se il sito riuscirà a intercettare il pubblico del fumetto italiano e rendere il suo modello sostenibile per gli autori, potrebbe davvero compiere la rivoluzione che intende attuare.

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