La collettiva INKLIST, a Napoli, ha potuto godere della suggestiva cornice del Palazzo Bagnara, a piazza Dante, nel cuore del centro storico.
La mostra, organizzata per 21 marzo dalle ore 19:00, si è tenuta in collaborazione con la Maison du Tango, le cui stanze e il cui suggestivo terrazzo hanno ospitato un allestimento minimal, in bianco, nero e rosa. Il terzo, per INKLIST, dopo le tappe di Roma e Padova.
INKLIST “nasce dalle ceneri di Popper”, raccontano i curatori della mostra, Giulio Barresi e Caterina Ferrante.
Popper nasceva circa un anno fa, come fanzine di “informazione a fumetti”. Attraverso i fumetti infatti, i curatori (Giulio, Caterina ed Andrea Mannino) disegnavamo recensioni di musica, graphic novel, film (italiani e indipendenti). La fanzine aveva un format un po’ atipico, un unico foglio A3 stampato fronte-retro.
Reperibile anche in formato digitale su issuu.com, veniva distribuita (o, come dicono loro, “spacciata”) a eventi quali concerti e festival.
Ma questo progetto era diventato troppo impegnativo per l’originario trio, oggi duo, di fumettisti e illustratori, i quali hanno dunque scelto la forma “INKLIST”, rivoluzionandone grafica e contenuti.
Dalla produzione di una fanzine all’organizzazione di una serie di collettive, in un ideale passaggio di testimone che eredita la rete di contatti e rivive nel “sottobosco” di scambi e idee della vecchia Popper.
Questo primo “esperimento” in tre tappe si è sviluppato con la collaborazione di 29 artisti, tra illustratori e fumettisti, a cui è stato chiesto di scegliere una canzone, tra quelle uscite nel 2014. Le direttive erano semplici (bianco e nero, formato), all’interno di questi, gli autori hanno avuto la massima libertà d’espressione.
Fran De Martino, fumettista “esposta” in mostra con una striscia su Tiziano Ferro (un suo cavallo di battaglia), racconta di essere stata contattata dalla vecchia redazione di Popper (“il precedente governo”) e di essere stata molto contenta di partecipare ad un progetto così particolare, insieme a così tanti altri artisti.
La richiesta di INKLIST per qualcuno non è stata così semplice da soddisfare. Valentina Formisano, che ha illustrato un pezzo de Le Luci della Centrale Elettrica, racconta infatti di aver avuto inizialmente qualche difficoltà nella scelta della canzone (“ero rimasta ferma al 1999…”), ma di aver alla fine ha ricondotto tutto alle costellazioni della propria schiena.
Quelli di INKLIST hanno poi lavorato sulle opere inviate da ciascun autore, rigorosamente in formato digitale, stampandole e racchiudendole in una cornice rosa. Una scelta cromatica compiuta per necessità, raccontano Giulio e Caterina, durante la prima esposizione, al Circolo degli Artisti a Roma. Le pareti, di un colore rosso scuro, suggerivano un cromatismo diverso dal semplice B/N.
L’intento dei curatori della mostra è di creare un’esperienza “sinestetica”, multimediale e interattiva: la cornice di ogni illustrazione infatti contiene anche un QR Code, che rimanda direttamente alla canzone illustrata.
Forse proprio grazie a questa multimedialità, il feedback del pubblico e anche di alcuni artisti (tra cui Il Dono, che hanno potuto dare un’occhiata alla “loro” illustrazione al Circolo degli Artisti di Roma) è stato molto positivo e fa ben sperare in futuri risvolti organizzativi, magari in altre città.
Quelli di INKLIST hanno ora in programma altre mostre, su altri temi e altri spunti, ma che si prospettano sempre collaborative e “collettive” (alcuni autori già contattati si sono dichiarati disponibili a futuri interventi).
L’idea è interessante anche perché la collettiva riunisce lavori di autori già affermati sulla scena artistica italiana e autori inediti, alla loro prima esperienza espositiva.