In un non meglio precisato “futuro prossimo” un’aliena esce da un’astronave atterrata sulla Terra. È la protagonista del racconto, il comandante Zhia Malen, ha subito danni neurologici e ha una missione da compiere su un pianeta ormai agonizzante. È convinta che l’umanità, condannata all’estinzione, voglia cercare salvezza su Valius, il suo mondo natio, e spera di riuscire a farle cambiare idea nonché accettare la fine con dignità.
Con Rappresaglia e Ricordo, i primi due volumi della serie Image Comics Horizon, pubblicata in Italia da SaldaPress, lo sceneggiatore Brandon Thomas si aspetta che i lettori guardino gli esseri umani, inadeguati e capaci solamente di suicidarsi, con gli occhi critici degli extraterrestri, presentando uno scenario problematico in cui il costo dell’acqua è aumentato esponenzialmente, le creature provenienti dallo spazio sono oggetto di studi e di esperimenti disumani, i cambiamenti climatici obbligano i civili meno abbienti a modificare le loro abitudini e i bambini vengono trasformati in armi.
Quest’ultimo passaggio è il più significativo e l’unico veramente stimolante, al di là della prospettiva altra che permea il fumetto. Gli uomini vogliono diventare dei, ingannare il tempo e sopravvivere al cambiamento inarrestabile, ma a farne le spese sono le giovani generazioni, viste come capitali bellici e oggetti da manipolare a piacere, fino a rendere i figli non più individui dotati di libero arbitrio, ma ibridi xenotecnologici al servizio di una società miope e autocelebrativa, che punta a conquistare un nuovo spazio vitale nella galassia. Si tratta senza dubbio di una metafora: il fumettista porta alle estreme conseguenze la ricerca scientifica atta a fronteggiare l’esaurimento delle risorse, senza dimenticare di criticare l’egoismo, la competitività e la superbia dei nostri simili.
La denuncia arriva quasi inaspettata, da un personaggio controverso: Alderman Ellis Howe. Sebbene non abbia a disposizione un numero di vignette paragonabile a quello della protagonista e delle sue alleate valiane, per il lettore è facile identificarsi con quest’uomo onesto che tiene alla propria famiglia, ma che è costretto a sporcarsi le mani e a scendere a patti con Keplero, l’organizzazione identificabile come villain della storia. La sua morale, il suo carisma e la sua capacità di adattarsi alle circostanze (dopo un combattimento senza esclusione di colpi, capendo che non può sconfiggere il nemico, gli offre un sigaro e gli propone un’alleanza) gli consentono di essere più convincente di Zhia Malen, attorno alla quale ruota la vicenda.
Proprio Zhia è uno dei punti deboli del racconto. Porta sulle proprie spalle una responsabilità enorme, ma più per colpa di una personalità accentratrice che per reale competenza, non è trasparente con gli altri e nessuno si fida totalmente di lei: è stata scelta per le sue presunte capacità ma non le dimostra sul campo, fallendo e mettendo a repentaglio la vita dei compagni. Ci viene detto che il suo passato ha più ombre che luci, che ha paura di tantissime cose, soprattutto di se stessa, che è piena di problemi, ma né le paure né i problemi vengono sviscerati.
La seconda criticità si ricollega in parte alla prima: manca l’approfondimento. La trama procede velocemente, Thomas inserisce azione, sparatorie, inseguimenti, tecnologie avanzate e armi potentissime; dalla Terra ci porta in un batter d’occhio su un pianeta remoto; nel secondo volume introduce nuovi personaggi e incrementa sorprendentemente la forza combattiva di quelli già presentati; crea un linguaggio costituito da gesti; infine fa capire che gli abitanti di Valius non hanno la coscienza così pulita come vogliono far credere.
Mentre tutto accade molto velocemente con l’alternarsi di diversi scenari in cui qualche snodo appare persino affrettato e confusionario, sarebbe interessante scoprire di più su come si vive su Valius – in particolare come nascono i servizi di sicurezza di Horizon One (il coordinamento della missione interplanetaria) – ed esplorare la quotidianità terrestre, soprattutto in questo contesto apocalittico. Invece, bisogna accontentarsi di alcuni flashback che svelano il rapporto tra Zhia e i suoi simili e di una bufera di neve, testimonianza di quel cambiamento climatico ormai irreversibile.
I fiocchi che cadono dal cielo creano un’atmosfera suggestiva, valorizzata dal tratto graffiante ed essenziale di Juan Gedeon. L’artista, che in molte sequenze ricorda David Aja pur senza sperimentare come il disegnatore di Hawkeye, dà il meglio di sé quando realizza le scene di lotta, diversificate e intense, con l’alternanza di pose plastiche e movimenti repentini e guizzanti. La reiterata variazione della griglia comporta che le vignette vengano disposte anche in diagonale, con una sovrapposizione dei confini, utile per rendere la contemporaneità degli atti.
Sebbene non manchino splash-page e tavole ariose con rotture della gabbia, il ricorso al riquadro verticale si rivela il più efficace, perché consente al penciler di mascherare sia la scarsa cura per gli sfondi, spesso poveri o sostituiti da un sipario interamente nero, che una rara, ma riscontrabile imprecisione nelle proporzioni anatomiche. Avendo a disposizione uno spazio ridotto, Gedeon dà vita a personaggi e gesti mediante pochi segni nervosi, senza sacrificare la chiarezza visiva.
Dunque, se la sceneggiatura sembra incartarsi, soffermandosi troppo su questioni di fiducia tradita, bugie e verità senza approfondire i terrestri e gli alieni, i luoghi e le situazioni, le matite convincono maggiormente, anche in virtù degli stratagemmi sopra elencati e della colorazione dinamica.
Nel primo volume la tavolozza è affidata a Frank Martin e nel secondo a Mike Spicer, ma non si avverte il passaggio di consegne. Entrambi puntano su toni freddi, da riscaldare solamente in occasione dei flashback ambientati su Valius. Sulla Terra, invece, le tinte trasmettono sensazioni di smarrimento, oppressione e decadenza.
Abbiamo parlato di:
Horizon #1-2
Brandon Thomas, Juan Gedeon
Traduzione di Stefano Formiconi
SaldaPress, febbraio 2018 e luglio 2018
136 e 128 pagine, brossurati, colori – 14,90 € cadauno
ISBN: 9788869193545 e 9788869193996