G. Conway, G. Kane, J. Romita Jr. e Ross Andru – The amazing Spider-Man (Vol. 13)

G. Conway, G. Kane, J. Romita Jr. e Ross Andru – The amazing Spider-Man (Vol. 13)

La toccante morte di Gwen Stacy segna l'inizio di una nuova era per la Marvel, e un cambiamento nella personalità di Peter Parker/Spiderman.
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Panini Comics, 2019 (USA, 1973)

Nel 1973, quando Gwen Stacy fu vittima di quella caduta dal George Washington Bridge (o era il ponte di Brooklyn?), i lettori non avevano idea che Peter e Mary Jane sarebbero diventati il signor e la signora Parker. Nel 1973, quando lo sciacallo spedì un vigilante con un teschio disegnato sul petto sulle tracce di un certo Tessiragnatele, i lettori non avevano idea che Punisher avrebbe praticamente dominato tutta la produzione Marvel degli anni 80. Oggi conosciamo l’influenza che queste storie hanno avuto sull’Universo Marvel e sui comics in generale. Ma allora erano solo storie.
(Dall’introduzione al volume di Gerry Conway)

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Gerry Conway

Forse ha ragione lo sceneggiatore americano: quella che oggi è una storia epocale, una storia che ha determinato un cambiamento nel genere supereroistico, al tempo, nel lontano 1973, era solo una storia, pubblicata sul n. 121 di Amazing Spider-Man che il ragazzino dell’epoca aveva acquistato, letto, arrotolato e riposto nella tasca posteriore dei jeans. E invece quella storia, quella morte così drammatica, intensa, inaspettata, cambiò l’universo Marvel, oltre a commuovere i lettori del periodo che non erano abituati ad un simile dramma.

Le regole non scritte di casa Marvel erano chiare durante la Silver Age: i comprimari degli eroi non potevano morire. Potevano essere rapiti, brutalizzati, ma dovevano restare vivi. E invece in quel fatidico n. 121, Goblin butta giù Gwen dal Washington Bridge e Spider-Man la blocca con la sua ragnatela, convinto di averla salvata per poi scoprire che, in realtà, era già morta fin dalla sua caduta dal ponte.

Gwen è morta: la vignetta del suo bellissimo primo piano tra le mani di Spider-Man, ancora oggi commuove e personalmente mi tocca il cuore. E Peter Parker/Spider-Man cambia per sempre e con lui il fumetto degli anni 70. Perché le storie successive alla morte di Gwen, ci fanno notare il cambiamento di Spider-Man: in uno scontro rabbioso con il Goblin, quest’ultimo muore trafitto dal suo aliante e Spidy lo osserva inerme: “Strano. Ero convinto che veder morire Goblin mi avrebbe fatto sentire meglio. E invece mi fa sentire svuotato… Finito… E forse, un p0’ più solo.”

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La toccante sequenza in cui Spider-Man si rende conto che Gwen è morta.

Successivamente, vediamo Peter Parker trattare male Mary Jane: “Non saresti sconvolta nemmeno se morisse tua madre. Che te ne importa di gente normale come me e Gwen?”. Il dolore è ancora molto vivo in Peter, e lo è in tutti il ricordo dell’ultimo addio a Gwen in un’altra sequenza molto toccante che fa da preludio a una serie di avvenimenti che avranno un forte impatto nella vita di Peter e del suo alter ego.

È pieno di rabbia Peter Parker/Spider-Man, una rabbia che scarica contro J. Jonas Jameson che continua a tormentarlo e contro il figlio del direttore del Daily Bugle, John, che si trasforma in un aggressivo uomo lupo che vuole aggredire Spiderman, il quale reagisce in modo ancora più rabbioso: ”In effetti sono contento che tu sia arrivato… Morivo dalla voglia di lottare.” Un modo per Spidy di scaricare l’enorme rabbia e il dolore per la perdita di Gwen.

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Il grande Gil Kane

In questi 10 albi racchiusi in questo volume dalla Panini Comics c’è davvero tanto: oltre alla morte di Gwen, c’è quella di Goblin, c’è Spider-Man che lotta con John Jameson/Uomo-lupo, Luke Cage, l’Avvoltoio, lo Sciacallo e soprattutto compare uno dei personaggi più iconici della Marvel: The Punisher. E in tutte queste storie ci sono la rabbia e la tristezza di Peter Parker; la morte di Gwen avrà un effetto psicologico rilevante e darà inizio ad una costante evoluzione del personaggio.

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La fine di Goblin.

Ma in questi albi ci sono soprattutto gli artefici di queste storie epocali, un vero poker d’assi della casa delle meraviglie: Gerry Conway, Gil Kane, John Romita Sr. e Ross Andru. E se le storie di Conway sono fortemente incisive tanto da rimanere impresse per sempre nella storia dei comics, i disegnatori hanno fatto una lavoro eccellente sotto ogni punto di vista, a cominciare da un superbo Gil Kane, uno dei migliori disegnatori di fumetti del XX secolo, efficacissimo nelle sequenze d’azione e grandioso nel delineare l’espressività dei personaggi. E non è da meno l’altro big artist della Marvel, quel John Romita Sr. che di Spider-Man rimane uno dei disegnatori più amati e imitati.

Insomma, si può dire che tutte le rivoluzioni avvenute in casa Marvel hanno avuto un epicentro nella drammatica morte di Gwen Stacy.

Una svolta epocale. Un fumetto da avere, leggere e rileggere, capace a suo tempo di infrangere tutte le regole per aprire nuove strade.

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La prima apparizione di The Punisher.

Curiosità

In Amazing Spider-Man n. 122 e 124, Gil Kane viene accreditato come soggettista. Oltre a John Romita Sr. (che si occupò del ripasso a china della morte di Gwen), gli altri inchiostratori furono Tony Mortellaro, Jim Mooney, Frank Giacoia e Dave Hunt.

In questa serie di storie debutta anche la Ragno-Mobile.

Edizione Consigliata

Il volume della Panini è davvero bello, molto ben fatto e stampato benissimo su carta patinata. Fa parte della serie Marvel Master Works: cover cartonata con sovracoperta, restauro dei colori ad opera di Will Glass e una splendida introduzione di Gerry Conway che spiega le dinamiche che hanno portato alla morte di Gwen Stacy. Il volume consigliato racchiude gli albi di Amazing Spider-Man dal n. 121 al n. 131.

Concludono il volume una serie di matite di Gil Kane e altro materiale inedito.

Altre edizioni

Non sono un esperto di pubblicazioni Marvel, ma credo che, sulla morte di Gwen, ve ne siano diverse: in mente mi vengono quella realizzata sempre da Panini nel 2019, Spider-man Collection vol. 18.

Nel 1999, la Marvel Italia dedicò un elegante albo con sovracoperta alla morte di Gwen: Marvel Mega n. 16. Anche Mondadori realizzò un volume dedicato all’epocale storia di Conway, Kane e Romita Sr. nella serie Oscar Bestsellers (n. 1230).

 

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