Poteri paranormali, civiltà extraterrestri, intrighi interplanetari, strizzate d’occhio al fantasy e agli stilemi shojo: una miscela di elementi appena sufficenti per parlare di A distant soil, opera prima di Colleen Doran, nata come indipendente per poi approdare alla Image. Il tratto, ancora acerbo, è destinato ad arricchirsi e farsi più convincente, come pure la storia, che in questo primo numero risente ancora di qualche incertezza nella narrazione. Se si supera la prima impressione, che può non essere delle migliori, e la diffidenza per una confezione al di sotto della sufficenza per stampa e cura editoriale, si potrà gustare un buon fumetto: parola di Neil Gaiman, mica mia (Ettore Gabrielli).

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