2Esordisco con un’osservazione che potrà sembrare superficiale ma che in questo caso è importante: Bacteria, letto senza sapere chi sono gli autori, potrebbe tranquillamente essere scambiato per un comics statunitense con influenze giapponesi nel disegno, per le scelte adottate di stile narrativo, storytelling, colori e quant’altro. Un chiaro segno dei tempi: la globalizzazione è anche culturale, e parlare di scuole, italiana o nordamericana (si potrebbero fare altri esempi, ma non divaghiamo), avrà con ogni probabilità sempre meno senso. Gli scambi sono enormemente facilitati, basti pensare a un’intera generazione di disegnatori italiani fortemente influenzata dai manga e non dai pur bravissimi compatrioti che li hanno preceduti.
Il team, formato da Emilio Pilliu con la premiata coppia Paola Barbato e Matteo Bussola, racconta di un futuro lontano dove l’ennesima guerra ha quasi annientato la civiltà, dividendo il mondo in cinque settori: nord, sud, ovest, est e centro. Quest’ultimo è l’unico ad aver apparentemente conservato un barlume di civilizzazione. In realtà si prepara a sterminare il resto dell’umanità usando quattro ragazzi come armi batteriologiche.
A partire da questo presupposto viene sviluppata una storia emozionante e coinvolgente, che ha certamente l’intento di parlare di problemi ecologici e di gestione sostenibile dell’ambiente, di quanto siano infide le armi batteriologiche, ma che sa trasmettere anche la forza del sentimento che (dicono) fa girare il mondo. Nel finale, infatti, pur consapevoli del tragico destino a cui vanno incontro, due dei ragazzi trasformati in strumenti di morte scelgono di consumare il loro amore perché un breve momento di felicità è più importante della durata di una vita. Non sappiamo se fosse questo il punto nevralgico su cui si intendeva incentrare il racconto, ma sembra essere quello che più arriva al cuore del lettore.
Barbato e Bussola sono due autori ormai affermati da tempo, su cui si può fare affidamento per leggere cose belle; la sorpresa è il bravissimo Pilliu (già collaboratore di Barbato in Davvero) col suo stile “apolide”. Ricco di influenze che spaziano dai manga ai comics americani per passare dalla linea chiara franco-belga e si esprimono in uno stile personale del tutto peculiare, con figure stilizzate e plasticamente solide al contempo delineate con poco o nessun chiaroscuro eppure fortemente tridimensionali. Menzione d’onore per la ricchezza di espressività dei volti, capaci di trasmettere visivamente tutte le emozioni che attraversano il variegato cast di personaggi. Molto efficace anche il dinamico layout delle tavole, che raramente spezza la gabbia ma in quelle poche occasioni lo fa con cognizione di causa, risultando adeguato e funzionale alla rappresentazione dell’azione. Queste caratteristiche sono completate da una colorazione ricca di tonalità più o meno intense e delicate a seconda della situazione, ed è ciò che impressiona maggiormente della parte visiva dell’opera, che è un’ottima e gradevole lettura, nonché la seconda proposta tutta italiana della curatissima linea Astra di Star Comics (qui la nostra anteprima).
Abbiamo parlato di:
Bacteria
Paola Barbato, Matteo Bussola, Emilio Pilliu
Star Comics, 2021
144 pagine, cartonato, colori – 14,00 €
ISBN: 9788822623379