Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde

Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde

Una divertente autobiografia in cui si raccontano gioie e dolori del vivere giorno per giorno nei limiti dell'ecosostenibilità. Senza rincorrere intenti di proselitismo e con tono ironico, Pedrosa riesce a essere autorevole ed efficace nel suo affrontare argomenti tanto importanti.

Come si intuisce dal titolo, il libro di Cyril Pedrosa è un racconto dal carattere autobiografico, strutturato in brevi paragrafi nei quali l’autore mette in scena se stesso e la propria famiglia, composta dalla moglie e i due figli.

Coprotagonista della vicenda, al pari dei personaggi “in carne e ossa”, è il tema della responsabilità civile, politica e soprattutto ecologica, nella sua declinazione più concreta e quotidiana. Con un taglio decisamente comico e spesso autoironico, l’autore illustra la difficoltà di fare giornalmente delle scelte che abbiano una valenza etica come cittadino e consumatore: l’acquisto di prodotti a km zero o provenienti da coltivazioni biologiche e la decisione di insegnare ai propri figli l’aderenza ai principi dell’eco-sostenibilità si scontrano con la tentazione irresistibile di lamponi fuori stagione o con il desiderio dei bambini di una piscina da riempire di preziosissima acqua.

Pedrosa tratta in modo leggero temi importanti, riflettendo soprattutto sul senso di spaesamento che nasce inevitabilmente in chiunque decida di rivedere le proprie abitudini, alimentari e non, andando oltretutto a scontrarsi con quella che potremmo definire l’opinione comune. Lo sguardo dell’autore ritrae con uguale benevolenza sia il bonario padrone di casa che elargisce con generosità insetticidi e diserbanti, sia i tentativi, alle volte maldestri, della propria famiglia di mettere in atto pratiche ispirate al massimo rispetto dell’ambiente.

Nonostante ritragga se stesso e la propria famiglia come convinti ecologisti, il registro non è mai né divulgativo né tanto meno didascalico: non siamo di fronte a un’opera che miri a infoltire le fila dei difensori dell’ambiente. Eppure proprio la mancanza di intenti di proselitismo e il tono ironico e rilassato che Pedrosa adopera per parlare di ecologia conferiscono autorevolezza e una certa efficacia al suo racconto.

Ai lettori di Italo Calvino alcune sequenze riporteranno forse alla mente il Marcovaldo dell’omonimo romanzo e i suoi tentativi di rapportarsi con la natura nel contesto urbano. Un elemento di riflessione particolarmente interessante è quello fornito dagli episodi nei quali l’autore riflette sulla società che lo circonda e sui meccanismi d’omologazione che nascono anche all’interno di esperienze anticonformiste come quella da lui intrapresa.

Se è vero che l’uomo contemporaneo non necessita tanto di uno scopo quanto di un ruolo che lo definisca,  questa tesi è ben esemplificata dalla pagina in cui l’autore è incalzato, in un dialogo immaginario, da un altro sé che lo accusa di essere un bobo (espressione francese nata dalla crasi di “borghese” e “bohèmien”). L’uso di questo appellativo, con il quale vengono etichettati in senso dispregiativo gli ecologisti, genera nel protagonista un senso di smarrimento circa la propria identità sociale: difendere l’ambiente è importante quanto non passare per un bobo.

È interessante notare come il genere autobiografico, comune ad esempio a lavori quali Al Capolinea o Io le pago, rispettivamente di Joe Matt e Chester Brown – tanto per citare due opere da poco pubblicate in Italia-, sia sviluppato da Pedrosa in una chiave decisamente meno egoriferita: grande attenzione viene dedicata alla società civile nei suoi vari profili (politico, istituzionale, educativo) e alla relazione tra questa e il protagonista.
La narrazione segue costantemente il protagonista ma non si focalizza esclusivamente su di lui, utilizzando l’autore/personaggio più come un espediente narrativo funzionale al racconto che come fine ultimo della narrazione.

Dal punto di vista grafico il tratto di Pedrosa è dettagliato ed estremamente dinamico; l’esperienza maturata nel campo dell’animazione è evidente nella ricca espressività dei volti e nell’efficace caratterizzazione dei personaggi, dotati di grande mimica.
La costruzione della pagina, che spesso coincide con un singolo episodio, è libera, con l’utilizzo di una griglia estremamente variabile.

Buona l’edizione Q Press per la qualità della stampa e della carta.

 

Abbiamo parlato di:
Autobio
Cyril Pedrosa
Traduzione di Giuseppe Peruzzo
Q Press, 2012
48 pagine, brossura, bianco e nero – 9,90€
ISBN: 9788895374192

 

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