300: l’Alba di un Impero è nelle sale italiane da qualche settimana, e per l’occasione vi presentiamo una intervista in esclusiva a Justin Raleigh di Fractured FX, società che ha lavorato alla realizzazione degli effetti speciali dietro le quinte del film diretto da Noam Murro occupandosi in particolare dei personaggi di Serse, interpretato da Rodrigo Santoro, e molti altri.
Salve Mr. Raleigh. Per cominciare potrebbe parlarci un po’ di lei, della sua carriera e specialmente della Fractured FX?
Sono truccatore e addetto agli effetti speciali da quasi vent’anni. Ho iniziato con la grafica e la moda poi mi sono dedicato al campo degli effetti speciali. Prima di fondare la mia compagnia ho lavorato con lo studio Stan Winston, lo Steve Johnson, ADI e molti altri. Nel 2005 ho aperto la Quantum Creation FX e ho lavorato come direttore artistico alla superviosione del set in progetto come Watchmen, Sucker Punch e Tron Legacy. Nel 2010 mi sono diviso dal mio socio e ho fondato la Founded Fractured FX dove ricopro il ruolo di direttore artistico, supervisore sul set e membro del consiglio direttivo.
Come sei arrivato a lavorare a “300 La nascita di un impero”?
Grazie alle mie passate collaborazioni con Zack Snyder, Warner Bros. e la Cruel Films. Mi hanno invitato a unirmi al gruppo come addetto agli effetti speciali e supervisore sul set per la Bulgaria e Los Angeles.
Per questo film si è dovuto occupare principalmente della protesica e del trucco. Potrebbe parlarci del suo lavoro specificatamente riguardo a questo film? Ha ricevuto delle indicazioni particolari dal regista o dalla Warner Bros?
Dovevamo ricreare Efialte il gobbo del primo film e Serse. Si era deciso che il vestito del gobbo avrebbe dovuto essere realizzato con cura estrema per creare una versione con meno cuciture possibili e credibile così da superare ciò che si era realizzato nel precedente film. Si voleva anche rendere Serse un po’ più forte e rude. Nonostante questi due personaggi dovessero ricordare quelli del film precedente siamo stati in grado di realizzare un look più forte e ci siamo divertiti con qualche nuovo design. Il gobbo alla fine aveva una mano meccanica guidata dall’attore, un vestito di silicone e schiuma con applicazioni in silicone, l’occhio sovradimensionato era un effetto digitale. Serse ha dovuto rigirare molte scene quindi abbiamo dovuto realizzare un cappuccio di lattice per dare l’effetto della testa calva che andava dalle sopracciglia alla nuca perché l’attore non si poteva tagliare i capelli. Abbiamo creato il mistico, 12 corpi dell’eroe di silicone, teste finte, migliaia di cicatrici e ferrite, lanciafiamme e schiavi rematori ricoperti su tutto il corpo di tumori.
Quante persone della Fractured FX hanno lavorato al film? Il suo lavoro era diviso tra squadre o ce n’era solo una che si occupava di tutto?
Lo studio è composto di 50 persone che si occupano degli effetti speciali e quattro sono venute con me in Bulgaria per lavorare sul set con l’aiuto di 5 operatori locali.
Può parlarci del suo approccio quando inizia a lavorare ad un film? Ci sono dei brainstorming tra di voi prima di imbarcarsi in un nuovo progetto?
Iniziamo sempre con la sceneggiatura, da lì ricaviamo i possibili effetti poi ci incontriamo con il regista e per capire qual’è la sua visione. Questo incontro si occupa principalmente di stabilire le linee guida della parte visuale, il regista e il mio gruppo o io da solo cerchiamo di confrontarci riguardo alla parte estetica e tecnica. Una volta che il concept è stato approvato passiamo alla fase di costruzione e man a mano che procediamo facciamo approvare il nostro lavoro.
Dai vari trailer e featurette diffusi prima dell’uscita del film, si nota che dovrebbero apparire meno creature semi-mitologiche rispetto al primo film. Su cosa in particolare siete intervenuti per modificare o conferire un aspetto peculiare?
E’ stata una cosa che mi è mancata molto, l’approccio è stato di renderlo più realistico e meno basato sulle creature. Per quanto mi riguarda avrei preferito avere più creature e personaggi fantastici. Non ho ben capito il motivo di questa scelta.
Ci sono degli strumenti e delle tecnlogie che utilizzate? Se si, quali?
La maggior parte delle nostre protesi sono in silicone, usiamo molto l’aerografo. Usiamo anche una specie ibrida di silicone e un sacco di trasferibili fatti di pros aide.
Avete lavorato in maniera ravvicinata con il cast della pellicola? Puoi descrivere le tue sensazioni in merito?
Lavoriamo sempre a diretto contatto del cast e cointribuiamo a sviluppare il look che credono vada bene per il loro personaggio. E’ una parte bellissima del lavoro.
Quali sono o vostri prossimi progetti? Ce ne puoi parlare?
Abbiamo appena terminato The Knick che è una serie drammatica della Cinemax/HBO. I dieci episodi sono diretti da Steven Soderbergh con Clive Owen come protagonista. Credo che si parlerà molto di questa serie quest’anno.
Traduzione di Riccardo Melito