Nell'antica Grecia l'Hiketeia era un rituale mediante il quale un supplice si prostrava all'altezza delle ginocchia di una persona o di una divinità per implorare protezione in cambio della rinuncia al proprio onore. Consapevole del valore sacro di questo rituale, Diana, principessa delle Amazzoni, si ritrova costretta ad accettare la richiesta di asilo di una ragazza in fuga da Gotham City, dove è ricercata per omicidio plurimo da Batman in persona.
In Wonder Woman: The Hiketeia (2002) Greg Rucka mette in scena una moderna tragedia greca, densa di pathos e ben strutturata, in cui si scontrano Batman e Wonder Woman, due “divinità” rappresentanti due filosofie di giustizia antitetiche. L'atto di hybris – di tracotanza – di un'umana che provoca l'ira di un dio (in questo caso Batman) e la conseguente catastrofe della tragedia; il conflitto tra i bisogni dell'individuo e quelli della società; il motore causale della doxa, ovvero dell'apparenza di verità; la presenza lugubre delle Erinni, le divinità della vendetta: l'autore utilizza i principali tópoi della tragedia greca in maniera funzionale, sagace e consapevole.
Pur se penalizzati da piccole imperfezioni anatomiche e da una colorazione che non riflette a dovere il dualismo ideologico ed estetico tra Batman e Wonder Woman, i disegni di J.G. Jones, caratterizzati da un tratto morbido e dall'ampio utilizzo di vignette orizzontali e splash-pages iconiche, donano ritmo e respiro epico a una storia classica e moderna al tempo stesso.
Abbiamo parlato di:
Wonder Woman: The Hiketeia
Greg Rucka, J.G. Jones, Wade Von Grawbadger, Dave Stewart
Traduzione di Marco Farinelli
RW-Lion, giugno 2017
96 pagine, cartonato, colori – 13,95 €
ISBN: 9788866914211