Una vita con Dante: intervista a Marcello Toninelli

Una vita con Dante: intervista a Marcello Toninelli

Marcello Toninelli racconta il suo rapporto con Dante e la divulgazione della sua opera attraverso strisce umoristiche ricche di ironia.

La vita professionale del fumettista Marcello Toninelli inizia a 19 anni con una striscia umoristica sulla vita di Dante e ancora oggi il Sommo Poeta lo accompagna nella sua ispirazione e produzione fumettistica. L’autore, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro Dante 2.0, Ritorno all’inferno, racconta a Lo Spazio Bianco il suo rapporto con lo scrittore fiorentino e come la sua produzione a strisce ha nel tempo influito grandemente nella diffusione, anche all’estero, del poema dantesco.

Dante002Ciao Marcello, benvenuto su Lo Spazio Bianco. Sono passati ormai 52 anni dalla tua prima pubblicazione su Off Side di strisce umoristiche dedicate a Dante e alla sua Divina Commedia. Il Sommo Poeta ha accompagnato la tua carriera passo per passo, qual è il tuo rapporto con lui e con le sue opere?
Bentrovati e grazie a voi. Col Dante dei fumetti ho ormai un rapporto di forte cameratismo. Mi sa che morirò disegnandone l’ennesima striscia. Con l’Alighieri, di cui conosco solo la Commedia, La vita nuova e i Sonetti, ho un rapporto che definirei di conoscenza e rispetto. A scuola, da giovane bruttacchiolo e imbranato, sentivo più vicino Leopardi, ma ormai io e il buon Durante abbiamo fatto così tanta strada insieme che mi appare come uno di quei vecchi amici coi quali è sempre un piacere uscire a mangiare una pizza e fare due chiacchiere. Proprio in questi giorni ho buttato giù gli ultimi passaggi narrativi del secondo romanzo con lui “detective” che spero di avere presto il tempo di scrivere.

Negli anni hai avuto la possibilità di partecipare a conferenze e mostre, anche internazionali, che avevano come obiettivo la divulgazione dell’opera dantesca. Qual è secondo te il ruolo dell’ironia nel diffondere un’opera tutt’altro che volta alla risata?
Direi che è uno dei modi di tenere vivo il poema e proporlo a un pubblico più vasto di quello degli studiosi e appassionati. Riscontro ogni giorno con gioia come la mia versione a strisce umoristiche coi personaggi “buffi” continui ad attirare bambini/e e ragazzini/e. Questa “magia” (che non si limita a Dante, ma si allarga a un po’ tutte le mie produzioni a striscia) mi sorprende sempre e mi emoziona. È un “potere” e, di conseguenza, una responsabilità. Specialmente nei riguardi di quel pubblico speciale che è quello dell’infanzia, al quale occorre rivolgersi con particolari attenzioni: in questo, spero di non averne abusato in nessuno dei miei lavori.

9788893363259_3_536_0_75In Dante 2.0 – Ritorno all’Inferno ti sei cimentato con una produzione poetica, dal chiaro intento umoristico, ispirata ai versi della Divina Commedia. Come è nata questa idea? È stato difficile cercare di emulare la metrica originale?
Come è nata l’idea proprio non lo. Specialmente mentre disegno o svolgo lavorazioni in Photoshop la mia mente vaga in tutte le direzioni e partorisce idee a getto continuo. Anche questa è arrivata così, in mezzo a cento altre. Una volta che mi si è imposta, ho pensato che andava concretizzata in tempo per il settecentenario della morte di Dante. Così l’ho proposta all’editore e mi sono messo al lavoro secondo le tempistiche necessarie. Non avendo fatto studi classici (ho un diploma di ragioneria) mi sono documentato quel minimo indispensabile sulla metrica e ho gettato il cuore oltre l’ostacolo. Ci saranno sicuramente errori, ma lo scopo non era quello di vincere un concorso di composizione poetica, e confido che chi sa di metrica mi perdonerà gli scivoloni fatti. In ogni caso, amando per carattere sperimentare cose nuove, è stata una piacevolissima esperienza. E ringrazio internet: per aiutarmi con le rime ho trovato un sito dove di ogni parola indicano sinonimi, contrari e rime. Anche se spesso ne avevo in testa più io di quelle che trovavo lì sopra. Comunque, una volta preso il via è stato uno spasso.

Per la stesura di quest’opera, sono venute prima le vignette oppure è venuta prima la poesia? Quale è stato l’approccio creativo?
Prima la parte letteraria. Il fumetto, in quanto “versione” di essa, è arrivato dopo la scrittura in endecasillabi dei venti Canti che la compongono. Ovviamente mi sono prima fatto uno specchietto dei vari “quartieri” in cui ho diviso il nuovo Inferno, poi ho cominciato a buttar giù rime seguendo lo schema.

Nell’opera sono esposti alcuni dei ‘peccati’ più riconosciuti dalla nostra società. Che criterio hai utilizzato per la scelta?
Qualche anno fa, insieme all’amica Maila Nosiglia, ho scritto un saggio intitolato Democrazia davvero (EdiTasca) che analizza l’attuale situazione politica e propone le possibili modalità per passare a un sistema di reale democrazia che faccia a meno di partiti ed elezioni, in linea con quanto proposto anche da David Van Reybrouck nel suo Contro le elezioni (Feltrinelli). Un po’ tutto il mio Inferno moderno è basato sulle convinzioni etiche e politiche espresse in quel lavoro. Come fece Dante nella sua Commedia, me la sono presa – prima in versi e poi in strisce umoristiche e sempre mantenendo uno sguardo ironico – con le persone e i sistemi di governo e gestione dell’economia che ritengo responsabili di tutto ciò che secondo me non va nel mondo odierno. So che rischio di far arrabbiare più d’un partigiano di una o dell’altra fazione politica o addirittura intere categorie professionali, ma mi è sembrato giusto esprimere il mio reale pensiero, anche se alla fine è tutto un gioco.

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Sia per la riedizione in unico volume (cartaceo ed e-book) della Divina Commedia e la vita di Dante a fumetti, quest’ultima in versione aggiornata con strisce inedite in occasione dei 750 anni dalla nascita del Sommo Poeta, sia per Dante 2.0 – Ritorno all’inferno tuo figlio ha curato la colorazione. Cosa significa per te lavorare insieme a Jacopo?
In realtà Jacopo ha colorato Dante , Renzo & Lucia e solo l’Iliade di Omero, poi gli impegni professionali (lavora come perito informatico in un’azienda livornese e allena squadre giovanili di pallanuoto) e familiari (è recentemente diventato padre di un’allegra frugoletta) gli hanno impedito di aiutarmi ancora, così il Dante 2.0 me lo sono dovuto colorare tutto da solo. Finché è durata la collaborazione è stato naturalmente un piacere lavorare fianco a fianco con lui, ma temo che ormai l’esperienza sia destinata a non ripetersi.

Purgatorio001La collaborazione con la casa editrice Shockdom ormai è consolidata, in particolare dopo le ultime pubblicazioni ‘dantesche’.  Ci sono progetti per il futuro? E se sì, è possibile avere qualche indiscrezione?
Con la Shockdom mi trovo benissimo e ho grande stima di Lucio Staiano, un editore capace di uno sguardo a 360 gradi che l‘ha portato a esplorare strade anche abbastanza inedite e originali come la creazione di YEP!, un po’ la “Netflix dei fumetti”, o la scelta di editare in prima persona all’estero una parte del suo catalogo. Per il futuro, essendo appena usciti i due nuovi libri danteschi che siamo impegnati a promuovere, al momento non c’è niente di programmato concretamente. Per ora, grazie alle opportunità offerte dalla Rete e in particolare da Amazon col suo servizio di print on demand, sono impegnato a far ripartire le mie vecchie Edizioni Foxtrot pubblicando alcuni vecchi lavori apparsi su varie pubblicazioni e qualche piccola opera inedita. Dall’inizio dell’anno prossimo penso che mi dedicherò a Dio, la Bibbia a fumetti, che avevo iniziato a pubblicare sulla sfortunata Fritto Misto e che, una volta pronta, penso di proporre alla Shockdom. Vorrei anche mettere finalmente mano a un graphic novel sulla mia infanzia di cui ho già scritto quasi tutta la sceneggiatura, ma non so ancora quale possa essere l’editore giusto per un libro del genere. Quando ne avrò realizzata una buona parte mi guarderò in giro.

Intervista realizzata nel mese di ottobre 2021 via mail

Marcello Toninelli

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Senese, nasce il 25 giugno 1950. Sceneggiatore e disegnatore, debutta nel 1969, sulle pagine di Offside, con Dante, una striscia umoristica intitolata al massimo poeta italiano, qui protagonista di strampalate avventure non prive di una bonaria irriverenza verso la nostra tradizione letteraria più alta. Milita poi tra le fila degli scrittori di fumetti pornografici e collabora con il periodico Adamo di Luciano Secchi (Sonny Sold e I ragazzi di Stoner). Nel 1982 approda alla Sergio Bonelli Editore, scrivendo per Zagor, ma la sua firma compare occasionalmente anche su altre serie: Kerry il Trapper, Il Piccolo Ranger, Dylan Dog e Nick Raider. Attivissimo nell’ambito della critica fumettistica, Toninelli fonda una sua casa editrice (Editrice 50, poi Ned 50) con cui pubblica molte fanzine e riviste, tra cui la più famosa è Fumo di China. Collabora con Il Giornalino, a Gordon Link, l’acchiappafantasmi ideato da Gianfranco Manfredi (Dardo), e al personaggio di Ade Capone Lazarus Ledd. La casa editrice Shockdom, in occasione del 750º anniversario della nascita di Dante, ha riproposto in unico volume (cartaceo ed e-book) la sua Divina Commedia a fumetti in versione aggiornata con strisce inedite (colorata dal figlio Jacopo) e, l’anno successivo, Renzo & Lucia, i Promessi Sposi a fumetti.

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