Tra Italia e USA: intervista a Francesco Chiappara alias Prenzy

Tra Italia e USA: intervista a Francesco Chiappara alias Prenzy

Abbiamo intervistato Francesco “Prenzy” Chiappara, talentuoso fumettista attualmente a lavoro tra States (On the Stumps) e Italia.

Francesco “Prenzy” Chiappara sta vivendo un momento importante della sua carriera: oltre a essere tra i copertinisti di Dylan Dog, ha da poco concluso la pubblicazione di una serie creator-owned negli Stati Uniti, On The Stump, in coppia con Chuck Brown per Image Comics. Inoltre, l’artista è da anni abbastanza attivo sul web, con illustrazioni che riflettono il suo interesse per attualità e politica. Essendo On The Stump un fumetto fortemente politico e attuale (mai come in questi giorni di violenza politica dilagante), abbiamo colto l’occasione per intervistarlo sulla sua carriera, sulle sue opere e sulle sue idee.

OnTheStump_CoverCiao Francesco e grazie per la tua disponibilità. Parliamo prima di tutto di come sei arrivato a fare il fumettista: quali sono stati i tuoi studi e quale il tuo esordio in questo mondo?
Mi sono interessato al mondo del fumetto all’età di 15 anni. Dopo il diploma artistico ho frequentato la Scuola del fumetto di Palermo e subito dopo ho cominciato a lavorare per piccoli committenti privati fuori dall’Italia. Il mio primo lavoro per una casa editrice è stato con la Ape Entertainment per la quale ho realizzato una piccola storia tratta dal film d’animazione Dreamworks Croods. Ho proseguito per un po’ nel mercato indipendente in USA per poi creare un percorso più personale in Italia, pubblicando gran parte dei miei volumi con Shockdom.

Il tuo è uno stile molto dinamico, che porta al limite le anatomie dei corpi e i confini delle tavole. Quali sono gli artisti e autori che più hanno influenzato il tuo stile?
Nel corso degli anni ho preso da svariati autori senza mai limitarmi a una questione di stile o d’inseguirne uno a tutti i costi. Nel mio segno le influenze più visibili sono Ramos, Ottley, Madureira, Cheeks, Bernet, ma ci sono anche Toppi, Pazienza, Toth, i quali, anche se meno evidenti, mi hanno lasciato qualcosa dentro che in qualche modo si riversa nel mio lavoro o più in generale nel modo di raccontare per immagini.

Che tipo di strumenti usi per realizzare i tuoi fumetti? Sei più a tuo agio con il digitale o con il disegno tradizionale? Quali pro e contro offrono questi due modi molto diversi di lavorare, quali effetti ti permettono di realizzare? E come scegli la tecnica da usare per i tuoi progetti?
Da un po’ di anni lavoro principalmente in digitale. Per il risultato che voglio ottenere e una maggiore praticità e rapidità è lo strumento ideale. A volte mi mancano tornare a sporcarmi le mani con la china e il contatto con la carta, ma nell’ultimo periodo per svariate esigenze ho un po’ messo da parte l’orgoglio artistico e incrementato notevolmente la produzione trovandomi a lavorare su più progetti contemporaneamente: da questo punto di vista il digitale mi ha dato una grossa mano.

OnTheStump_5Negli ultimi mesi negli Stati Uniti è uscito per Image On The Stump, che hai realizzato insieme al vincitore dell’Eisner Award Chuck Brown. Come sei entrato a far parte del progetto? E cosa ti è più piaciuto di questo lavoro?
On The Stump era un progetto tenuto a lungo nel cassetto di Chuck Brown. Eravamo in contatto da diverso tempo, mi ha proposto di realizzare il primo numero da presentare a Image Comics, con la quale già collaborava. La serie mi aveva entusiasmato per il suo impatto e la sua energia che ho cercato di restituire attraverso i disegni. Mi ha offerto l’occasione di dare il massimo con scene super dinamiche e violente. Personalmente ho fatto un lavoro di studio riguardo la composizione delle pagine e una ricerca per uno stile più dinamico dai colori sgargianti.

Come è stato lavorare con Chuck Brown? Che tipo di sceneggiatore è? Lascia più spazio al disegnatore o cerca un certo controllo sulla parte grafica?
Mi sono trovato molto bene. C’è stato un bel lavoro in sinergia nonostante le pagine fossero già state scritte in precedenza, si è reso disponibile a una revisione quasi totale e su alcune scene ha accolto con interesse alcune mie proposte per delle composizioni particolari.

Come è stato in generale entrare in contatto con l’industria statunitense, in particolare con un editore prestigioso come Image Comics?
Lavorare con Image Comics è stato prima di tutto il realizzarsi di un sogno. Mi piace raccontare storie nuove, dar vita a nuovi mondi, creare il design per i personaggi, piuttosto che disegnare personaggi già noti con un peso e una storia forte alle spalle. In sostanza preferisco lavorare su progetti creator owned, e Image è il massimo per chi ama questo genere di fumetti.

Il fumetto mi ha colpito per la sua dinamicità e per personaggi visivamente di grande impatto. Come hai creato il design di questi personaggi? Hai ricevuto indicazioni particolari o riferimenti?
Riguardo la creazione del design dei personaggi cerco sempre svariate reference tra film, animazione, videogiochi. Nel caso specifico di OTS avevo già una base di partenza su alcuni studi realizzati in precedenza da un altro artista, che ho rimodellato con il mio stile.

On The Stump è una satira caustica e sui generis del mondo politico statunitense. Il fumetto arriva in un momento molto critico per la storia contemporanea degli Stati Uniti (e direi del mondo intero). Qual è la tua idea sul ruolo politico e sociale del medium fumetto? Ti sei trovato a tuo agio su una storia come questa?
Il fumetto, come ogni altro medium, può avere l’obiettivo di accendere un faro su tematiche reali. Entrando nello specifico di questa forma di narrazione, penso che riesca a tendere una mano verso i più giovani, trattando argomenti sociali importanti con un po’ più di leggerezza ma puntando a una riflessione finale. Questo contribuisce sicuramente allo sviluppo di uno spirito critico, fondamentale per una consapevolezza politica e sociale.

Quale è stata la tua preparazione per affrontare un fumetto così immerso nelle dinamiche sociali e politiche statunitensi?
Da questo punto di vista il lavoro di approfondimento storico e politico è stato più da parte di Chcuk, infatti avevo tutte le informazioni necessarie fornite da lui in sceneggiatura. Il mio lavoro di ricerca si è basato principalmente sulle immagini dei luoghi simbolo della storia degli Stati Uniti.

Negli ultimi anni sei molto attivo in Italia e negli Stati Uniti. Che differenze ci sono nel lavorare per questi due mercati così diversi?
Sono agli inizi del mio percorso negli USA e le prime differenze che ho notato rispetto al lavoro in Italia riguardano soprattutto i tempi di produzione e i compensi. Ovviamente le cose vanno di pari passo: ricordiamoci che parliamo di un mercato vastissimo come quello statunitense, che sforna settimanalmente una gran quantità di serie, da piccoli o grandi editori, e dunque non è facile fare un paragone con l’Italia.  Ma tenendo conto di questo, con una così alta mole di lavoro è più facile anche per un artista giovane riuscire a inserirsi nel meccanismo editoriale. Inoltre, ho trovato molto stimolante il lavoro con gli editor, che in alcuni casi non si limitano alla supervisione delle pagine ma tendono a spronare il disegnatore sottolineando i punti di forza e lavorando su alcune lacune o potenzialità ancora inespresse, che per forza di cose un autore giovane porta con sé. Penso che lavorare negli USA sia una palestra molto intensa per un disegnatore italiano, ma se affrontata nel modo giusto può far crescere a vista d’occhio sia professionalmente che artisticamente.

Prenzy_Trump_TweetQuesto tuo spirito politico è ben evidente dalle illustrazioni che posti sui social. Secondo te, nel panorama italiano ci sarebbe spazio per una storia fortemente politica come On The Stump sulle nostre questioni nazionali?
Negli ultimi anni il pubblico si è notevolmente ampliato e c’è anche una grossa attenzione a tematiche del genere. Zerocalcare è uno degli autori più politicizzati ed è divenuto anche tra i più apprezzati e popolari nel panorama italiano, quindi direi assolutamente che c’è spazio per opere del genere.

Come continuerà On The Stump? Il numero cinque si è concluso in maniera alquanto brusca, con colpi di scena e questioni aperte che meriterebbero di essere approfondite.
È vero, il primo arco narrativo si conclude lasciando molte porte aperte. Ma non so dire come e quando proseguirà. Io e Chuck siamo già al lavoro su altri progetti ma speriamo di riuscire a tornare presto su On the Stump per chiudere la storia.

Recentemente hai realizzato alcune belle copertine di Dylan Dog. Come sei entrato a far parte del team? Ci sono altri progetti per te legati all’indagatore dell’incubo?
Nel modo più classico. Sono stato contattato dall’editor, in questo caso Roberto Recchioni. Mi ha lasciato totale libertà artistica ma guidandomi verso un certo tipo di estetica. Attualmente non ci sono nuovi progetti su Dylan che mi riguardano. Adesso sono concentrato principalmente sul lavoro in USA, ma sarebbe bello in futuro potermi cimentare su una storia del personaggio.

Come cambia il tuo approccio quando realizzi illustrazioni o copertine e quando invece realizzi un fumetto?
L’approccio è molto simile ma con due scopi differenti. Sulle copertine concentro l’attenzione sulla composizione della pagina in modo da far emergere tutti gli elementi che riconducono alla storia. Sulle pagine invece la composizione gioca un ruolo più narrativo, cerco di sfruttarla guidando il lettore vignetta dopo vignetta. La mia natura è sempre stata sulle pagine a fumetti, ma ultimamente mi sono trovato in sempre più occasioni a pensare anche alle copertine e l’ho trovato molto stimolante.

Grazie mille per il tuo tempo, Prenzy, e a presto!

Intervista realizzata via mail tra novembre 2020 e gennaio 2021.

Prenzy

Dopo gli studi alla Scuola del fumetto di Palermo, Francesco Chiappara inizia a lavorare in America per licenze DreamWorks e varie realtà indipendenti. In Italia lavora con Editoriale Cosmo, Bugs comics e soprattutto Shockdom, per la quale realizza 666: Il Male Dentro, Noumeno, Tutti Pazzi, #Like4Like e Petali Sepolti. Nel 2019 inizia la collaborazione con Chuck Brown su On The Stump, fumetto creator owned pubblicato da Image Comics. Attualmente è al lavoro con Chuck Brown su Short Complex, progetto realizzato in Crowdfunding su Kickstarter (https://www.kickstarter.com/projects/ogounink/short-complex?lang=it).

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