“Per anni sulle pagine del quotidiano La cronaca di Cremona Fabio Canesi ha segnalato le novità fumettistiche, non con piccoli trafiletti sparsi qua e là, ma con smisurati paginoni.”
L’introduzione di Gianfranco Manfredi spiega, in sintesi, quale il senso e il pregio di questo libro raccolta d’interviste, pubblicato da Cremona Produce. I brevi dialoghi tra il giornalista Fabio Canesi e i vari cartoonist – Alessandrini, Berardi, D’Antonio, Enoch, Ruju, Villa e molti altri – ripercorrono le vicende del fumetto italiano degli ultimi anni e, in particolare, offrono un ricco spaccato della factory milanese di Sergio Bonelli.
Ci si potrebbe domandare perché il giornalista abbia prediletto nella scelta di disegnatori e scrittori da intervistare soprattutto autori di Via Buonarroti, ma in fin dei conti sono le interviste stesse a darci la risposta. Canesi ha scelto di approfondire la conoscenza dei creatori delle storie che ha amato, lui come altre migliaia di lettori in tutta Italia. È un omaggio a quel fumetto popolare “da edicola”, per troppi anni snobbato dalla critica colta e persino dalla grande stampa quotidiana, fino a quando non si è scoperto la convenienza di allegare un albo di Tex al giornale per aumentare di parecchio il numero di copie vendute.
Non si può non sottolineare la qualità delle interviste e dei commenti giornalistici di Canesi, rispetto agli articoli pressappochisti di tanti suoi colleghi, che nell’occuparsi di fumetti sfornano corbellerie a iosa. Canesi no: è un competente della materia “prestato” al giornalismo: conosce e ama le cose di cui chiede conto agli intervistati. Questo, con tutta evidenza, gli fa conquistare anche il rispetto dei suoi interlocutori, tanto che sono alcuni degli stessi cartoonist a firmare le prefazioni al volume, ricche di attestati di stima.
Certo, per chi sia cultore della materia, non è che questi brevi dialoghi aggiungano chissà quale dato inedito o approfondimento critico ma non mancano spunti d’interesse. Ad esempio, c’è il bel passaggio dell’intervista a Berardi in cui il papà di Ken Parker e Julia racconta il processo ideativo di una storia: “la fantasia è un muscolo da allenare”. Oppure c’è il divertente ricordo di un maestro della matita come Giancarlo Alessandrini, di come Bonelli l’avesse redarguito di “andarci piano con l’ironia” nel disegnare il volto di Tex Willer.
Le interviste del volume, che meglio sintetizzano la cifra onesta del lavoro di Canesi, sono quelle proprio con Sergio Bonelli, l’ultima del 2010. Non perché nelle considerazioni dell’editore/scrittore, sui suoi personaggi e, più in generale, sulla situazione del fumetto italiano, ci sia chissà quale verità assoluta, ma perché, mentre le leggi, ti dimentichi quasi che il dialogo sia tra il principale imprenditore italiano di comics e un giornalista. Queste interviste sembrano invece le chiacchiere di due appassionati di fumetti, di quelle che possiamo ascoltare in qualsiasi fumetteria o tra i banchi di una mostra mercato.
In effetti, può darsi che sia capitato anche a chi legge – come a chi scrive – alle fiere di Lucca o Roma di incontrare un signore maturo dai capelli bianchi con la sua bella busta di fumetti appena acquistati e, magari, un ragazzino brufoloso che gli spingeva sotto il naso una cartellina zeppa di schizzi. Solo nel momento in cui il signore parlava ti accorgevi che quello lì era “uno di noi”, ma non uno qualunque. Era Guido Nolitta.
Abbiamo parlato di:
Con la testa fra le nuvole
Fabio Canesi
Cremona produce, 2012
224 pagine, brossurato, bianco e nero – 15,00€
ISBN: 9788890494673