Il merito di Emiliano Longobardi e del suo webcomic Rusty Dogs è duplice. Da un lato c’è la capacità dello sceneggiatore di scrivere brevi racconti noir, racchiusi in quattro pagine, dotati di una inusuale profondità psicologica che si rivela con più riletture, che nascono spontanee alla fine di ogni episodio. Dall’altro, la bravura nell’essersi fatto affiancare alla parte grafica da un gruppo di autori che, ognuno a suo modo, sono stati capaci di infondere un’anima e uno stile ogni volta diversi nei vari episodi, rinnovando continuamente la serie storia dopo storia, senza farla mai essere ripetitiva e uguale a se stessa.
L’ultimo uscito, il #39 – Come riflesso, conferma questo doppio valore. Il racconto che si svolge in un unico lungo dialogo è una seduta analitica che si svela nelle parole dei due personaggi, che si aprono a se stessi come al lettore.
Le tavole di Daniele Serra, fumettista e illustratore sardo quasi sconosciuto in Italia ma molto apprezzato all’estero, accompagnano questo percorso psicoanalitico, diluendolo nell’acquarello delle immagini che vanno a rappresentare più lo stato d’animo dei protagonisti che gli squarci urbani che li ospitano. I volti mai nitidi, gli occhi sempre in ombra sono riflessi delle loro anime sporche, in un richiamo al titolo e in un contrappasso di quanto uno di loro vede, o vorrebbe vedere di buono, nel suo riflesso.
A undici episodi dalla conclusione, Rusty Dogs sembra avere ancora tanto da raccontare e da svelare.
Abbiamo parlato di:
Rusty Dogs #39 – Come riflesso
Emiliano Longobardi, Daniele Serra
http://issuu.com/rustydogs/docs/serra
http://rusty-dogs.blogspot.it/