Secondo quanto riportato dalla rivista Il Mondo, Aldo Hugo Sallustro e Vittorio Merloni, che 14 anni fa comprarono la celebre ditta delle figurine, si starebbero preparando alla vendita della Panini di Modena.
La rivista aggiunge che i due soci avrebbero incaricato la Nomura Europe di “valutare le opzioni strategiche, inclusa la vendita del 100%” dell’azienda modenese, e che un documento di sintesi contenente informazioni con memo, piani e budget sarebbe già stato redatto e in cui si parlerebbe di una vendita per il valore di 1 miliardo di euro.
Il dossier sull’azienda redatto da Nomura, viene sottolineato, sarebbe già in mano a Permira, CVC, Marvel, Alpha, Axa Private Equity e altri fondi internazionali e ad alcuni pretendenti all’acquisto tra i quali gli editori giapponesi di manga Kodansha e Square Enix.
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matteo tarquini
27 Giugno 2013 a 00:06
Quale numero de “Il Mondo”? Perchè su internet di riferimenti a Panini in quella rivista si trova traccia solo in un numero del 2006
David Padovani
27 Giugno 2013 a 09:10
Il Mondo del 14 Giugno 2013, articolo in “Primo Piano” (pag. 20) a firma di Daniela Polizzi e Carlo Turchetti.
matteo tarquini
27 Giugno 2013 a 12:50
Grazie!
Debris
27 Giugno 2013 a 18:46
….Quel che vorrei capire, non è certo colpa di chi ha fatto l’articolo! Perchè ? Solo per “Incassare ed uscire dal giro” ? Mi sembra una mezza follia…questa è un’attività redditizia, sistemano intere generazioni. Hannoun ruolo sociale enorme. Avrebbe senso se rastrellano fondi sul mercato azionario per investire. se invece davvero vendono per vendere…bhè si dovrebbe dire che questo è, semplicemente, un’altro caso di “de Industrializzazione” italiana a seguito dell’inettitudine ( scusandomi per il termine ) delle famiglie industriali italiane, nel ” trasferire” alle nuove generazioni l’attività. Un caso da manuale.
La redazione
3 Luglio 2013 a 09:03
Ricordiamo che per ora sono voci, anche se la fonte è autorevole. Probabilmente è normale che una multinazionale in salute riceva offerte e proposte di acquisizione. Senza dimenticare che il fumetto per il gruppo Panini è una parte minoritaria del business (per noi lettori no, ma questo è un altro discorso ;) )