I Giganti dell’Avventura #42

I Giganti dell’Avventura #42

Enrique Breccia, Walter Slavich Eura 2004 - 276pp/b&n - 5euro

Enrique Breccia, Walter SlavichCambia pelle la collana-mammuth dell’Eura Editoriale, restringendosi in un formato “post-Repubblica”, ma non nella sostanza, continuando a ripescare a piene mani tra le storie e gli autori che da anni riempiono le pagine dei suoi mensili.

La nuova ripartenza dei Giganti è affidata a due autori molto noti ed amati, come Walter Slavich (autore di Nekradamus e sceneggiatore televisivo), e soprattutto Enrique Breccia, figlio di tanto padre, autore tra i più grandi nel panorama fumettistico mondiale. Il suo tratto sporco, evocativo, fatto di neri che sfumano in ombre scurissime, e di bianchi quasi accecanti, ha dato forma e vita ad opere come Robin delle stelle, Moby Dick, ed a molte altre serie.

Il volume raccoglie due serie realizzate nello stile del più classico fumetto argentino, con capitoli autosufficienti che contribuiscono, pur rimanendo godibilissimi a sé, a raccontare una storia unica più ampia. Questo è evidente ne Il venditore di vino amaro, in cui i racconti di un vecchi cieco, venduti per due soldi assieme a del cattivo vino, percorrono l’esistenza di Lisandro, re immortale e pazzo tiranno, la sua ascesa e la sua morte. Nel secondo, La città della mezzaluna, ovvero New Orleans, è la città stessa protagonista, facendo da sfondo a storie apparentemente slegate tra di loro, che percorrono il periodo della guerra di secessione americana dagli inizi alla fine, raccontandola attraverso vicende minori e attraverso figure ora patetiche, ora avide, ora disperate, sempre colpevoli di qualcosa.

Le storie di Slavich giocano con il fattore sorpresa, a volte con finali facilmente intuibili, ma non per questo meno ben realizzati, altre con abile capacità di spiazzare il lettore. Il valore aggiunto a queste storie rimangono comunque i disegni di Breccia. Il tratto del grande autore accarezza la pagina con il bianco, il nero, ed i suoi molti grigi; i volti dei protagonisti di queste storie appaiono deformati dalle emozioni, espresse così palesemente ed in maniera intensa; le luci e le ombre tratteggiate dal grande autore argentino risultano dotate di una fisicità ed un calore che rimangono impressi nel lettore, creando così l’atmosfera per ammaliarlo e trattenerlo nella lettura.

I giganti dell’avventura sono volumi massicci, confezionati in una carta economica ma abbastanza pulita, che non traspare eccessivamente; sulle linguette interne della copertina sono riportate le biografie degli autori; per di più, sono distribuiti in edicola. Tutti buoni motivi, non bastassero da sole le belle storie pubblicate, per tenere d’occhio questa e le future uscite.

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