Estate 2021: vittoria azzurra degli Europei di calcio, record e medaglie degli italiani alle Olimpiadi e… rivoluzione nel mondo del fumetto mainsteam statunitense!
Autori finora associati prevalentemente a Marvel Comics e DC Comics (o a Image Comics) hanno deciso di accettare le offerte di Substack, nota piattaforma di newsletter. Tra questi ci sono Nick Spencer, Scott Snyder, James Tynion IV e soprattutto Jonathan Hickman.
Proprio sul demiurgo delle gesta dei Vendicatori (Avengers, New Avengers, Secret Wars) e degli X-Men (HoX/PoX, X-Men, X of Swords) vogliamo concentrare la nostra attenzione, trascurando arbitrariamente gli aspetti contrattuali della nuova collaborazione.
Hickman, dopo l’annuncio del suo approdo a Substack, si è subito messo al lavoro: non ha perso tempo e nel giro di tre giorni (11, 12, 13 agosto) ha inviato tre mail agli abbonati alla sua newsletter, nelle quali ha presentato il suo nuovo fumetto, 3W3M, attraverso world building, dettagli, infografiche, schizzi e assaggi di character design a opera di Mike Del Mundo.
Infatti, lo scrittore del South Carolina sarà affiancato, oltreché dal già citato del Mundo, anche da Mike Huddlestone, sempre per quanto riguarda i disegni, e dagli sceneggiatori Ram V, Al Ewing e Tini Howard, con quest’ultima che si occuperà dell’aspetto magico della storia.
Procediamo per punti, per provare a capire che cosa sappiamo di Three Worlds, Three Moons, dopo aver letto le prime tre puntate della newsletter di Hickman, intitolate rispettivamente Where we start, Where we’re going e Warriors and dogfighters. E, già che ci siamo, fantastichiamo un po’.
1. “Our story take place in last century of the ‘science’ cycle of an alien solar system”.
L’autore parla di cicli, di bene e male (ammette di semplificare a scopo informativo, ma precisa che nel fumetto i termini saranno altri e i concetti esposti diversamente), di corruzione, di ascesa e caduta. È evidente che prenda spunto dal libro Declino e caduta dell’Impero Romano di Edward Gibbon, lettura che deve aver affrontato già ai tempi di Pax Romana (Image Comics) e che ha illuminato anche Isaac Asimov. In seconda battuta, sezionando le righe della newsletter, viene da pensare ai corsi e ricorsi storici di Giambattista Vico e, infine, al ritmo ternario della dialettica hegeliana.
2. “[We are] setting our stories in the death throes of a science cycle […] We want it far enough away from the previous cycle that the last ‘magic’ cycle reads to the characters […] as ‘lore’ or ‘mythology,’ and not yet real”.
All’interno di un world building, che possiamo definire “impegnativo”, ritroviamo l’attenzione maniacale dello sceneggiatore per la costruzione politica, economica e religiosa di un’intera galassia. Per esempio, all’hard fantasy rimanda l’idea della ciclicità tra era scientifica, al termine della quale principia il fumetto, ed era magica, tuttavia l’aspetto più interessante riguarda il passaggio da una fase all’altra e le conseguenze di ogni epilogo: in una dualità eterna, la realtà del ciclo “presente” diventa mito per quello successivo. È un continuo processo di costruzione, distruzione e ricostruzione, con magia e scienza basate su regole precise che però si sfaldano nella mitologia alla fine di un percorso, in un certo senso al contrario rispetto alla complementarità tra i due istinti, apollineo e dionisiaco, per Friedrich Nietzsche. Oppure, per usare termini che ricorrono anche nella gestione mutante di Hickman possiamo parlare di “nascita, morte e rinascita”.
3. “This system has three habitable worlds which also have three habitable moons […] everything should have either a cyclical/dual nature, or some base 3 organizational structure”.
La costruzione del sistema solare intorno al numero 3 rimanda ad alcuni concetti asimoviani. Anche in questo frangente, ma non solo, Hickman sembra rifarsi all’opera di colui che è annoverato tra i padri della fantascienza. Per esempio, il fatto che la fonte di energia estratta su Akva, il primo pianeta elencato dal fumettista, si trovi anche in un altro luogo ai bordi della galassia ricorda i due mondi della Fondazione, uno conosciuto e uno nascosto. Ancora di più, c’è un elemento che sicuramente stuzzica gli appassionati di Dune di Frank Herbert. Infatti, Akva ricorda Arrakis non solo per antitesi, visto che per il primo si parla di acqua e per il secondo di deserto, ma anche per somiglianza: come Arrakis contiene il Melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità necessarie per manovrare le immense astronavi che garantiscono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell’impero; così Akva è la sede del Khor, la fonte di energia dell’universo ideato da Hickman.
Citando Asimov e Herbert, a questo punto, diventa sempre più evidente il legame di 3W3M con la space opera, in particolare con una narrativa che mira alla costruzione di un intero universo attraverso la narrazione delle singole vicende dei personaggi.
4. Restando nell’ambito dell’ambientazione della nuova serie, ci si può soffermare sul fatto che su Akva la forma di governo sia la teocrazia, con due nazioni non apertamente in contrasto ma nemmeno alleate. Inoltre, poiché per dogma religioso vige l’impossibilità di dichiarare e portare guerra ufficialmente all’altra fazione, ci si rivolge a terzi – mercenari – in una sorta di guerra fredda o sotterranea.
Il secondo mondo introdotto da Hickman ha un nome che, per restare nell’ambito fumettistico, è in stretta assonanza con la Faerie della DC/Vertigo: si tratta di Fayrii, pianeta organizzato sul sistema delle città-stato che rimanda all’assetto dell’antica Grecia. Sebbene nell’Ellade post anno 1000 a.C. non fosse giustificata la figura del monarca assoluto, tuttavia non sono mancate le diarchie, i tiranni, le oligarchie, le designazioni di un uomo solo da tenere al comando almeno finché faceva comodo e i legislatori.
Intorno a Fayrii, poi, gravita una luna, Heir, controllata dai boss del crimine, un po’ come accade nelle lande descritte in Star Wars, per esempio nel caso di Jabba the Hutt, signore del sabbioso Tatooine.
Un’altra luna introdotta nella seconda newsletter è Kaoso, descritta come “an archaeological site, where alien others built monuments of scientific nonsense”. Visto il chiaro nesso tra la parola “Kaoso” e il termine “caos”, abbiamo cercato eventuali scritture del sostantivo greco corrispondenti a quella scelta dallo sceneggiatore. Facendolo, ci siamo imbattuti in una definizione di “caos” proposta dal Vocabolario online Treccani, che possiamo ritenere interessante dato il contesto sci-fi in cui ci troviamo: “In matematica e in fisica, pur mantenendo un collegamento metaforico con il suo sign. ordinario, il termine ha assunto un’importanza crescente, spec. nello studio dei sistemi complessi: si dice che un sistema tende al caos quando le sue leggi di evoluzione comportano, dopo un certo caratteristico intervallo di tempo, comportamenti del tutto imprevedibili e irregolari, mancando qualsiasi forma di correlazione tra stati successivi”.
5. “So the question is why – beyond telling a story about the rebirth of creation – are we setting our stories in the death throes of a science cycle and not at the actual point of change or the birth of it?”
Partire dalla fine, proprio come fece Jack Kirby per il suo Quarto Mondo: lì, per i Nuovi Dei la storia iniziava con la morte dei Vecchi Dei, mentre qui in 3W3M l’incipit coincide con la fine di un’era scientifica. Come anticipato al punto 4, la religione è un elemento forte della costruzione del fumetto, a partire dall’affermazione “we have new gods now” che non è solo una strizzata d’occhio al Re, ma è anche un gioco intertestuale con HoX #1, in cui era già presente l’idea di avere a che fare con delle nuove divinità.
Ancora, si può pensare alle due nazioni presenti su Akva o alle fazioni oligarchiche di Therra (il terzo mondo di Three Worlds, Three Moons, appunto) come le reinterpretazioni hickmaniane di Apokolips e Nuova Genesi.
6. Chiudiamo i nostri appunti con due annotazioni sull’estetica del prodotto, perlomeno su ciò che l’autore ha svelato finora: la simbologia che usa denota una vicinanza tra le lettere della Cabala ebraica e le sigle dei mondi che verranno raccontati nel fumetto, mentre le lettere del logo 3M3W assomigliano a quelle del titolo della serie New X-Men di Grant Morrison, guarda caso un altro autore molto meticoloso che ha creato universi narrativi complessi e si è occupato dei mutanti di casa Marvel!
Bibliografia:
J. Hickman, R.B. Silva, P. Larraz, House of X/Power of X – Complete edition, Panini Comics, 2021: https://www.ibs.it/house-of-x-powers-of-libro-jonathan-hickman/e/9788828700869
J. Hickman, R.B. Silva, L. Yu, M. Asrar, M. Buffagni, X-Men vol. 1: Pax Krakoa, Panini Comics, 2021: https://www.ibs.it/x-men-vol-1-pax-libro-vari/e/9788828703815
G. Morrison et al., New X-Men Collection voll. 1-7, Panini Comics, 2020-2021: https://www.ibs.it/new-x-men-vol-1-libro-vari/e/9788891278227
I. Asimov, Fondazione – Il ciclo completo, Mondadori, 2020: https://www.amazon.it/Fondazione-ciclo-completo-Isaac-Asimov/dp/8804729198/ref=mp_s_a_1_1?dchild=1&keywords=il+ciclo+della+fondazione+asimov&qid=1628872611&sprefix=il+ciclo+de&sr=8-1
F. Herbert, Dune – Ediz. Film, Fanucci Editore, 2021: https://www.amazon.it/Dune-Ediz-film-Frank-Herbert/dp/8834741943/ref=mp_s_a_1_2?dchild=1&keywords=dune+frank+herbert&qid=1628872640&sprefix=dune&sr=8-2
E. Gibbon, Declino e caduta dell’Impero Romano, Mondadori, 2017: https://www.ibs.it/declino-caduta-dell-impero-romano-libro-edward-gibbon/e/9788804677963
Cannocchiale puntato sui mondi e le lune di Jonathan Hickman
Tramite la sua newsletter, Jonathan Hickman ha presentato ai lettori il suo nuovo fumetto: “3W3M”.
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