La bambina filosofica – Anatomia di uno sfacelo

La bambina filosofica – Anatomia di uno sfacelo

Vanna Vinci Kappa Edizioni, 2004 - 72 pagg b/n bros - 14euro

La bambina filosofica - Anatomia di uno sfaceloMamma… ma secondo te io sono strana?
No… sei solo un po’ borderline.

Vanna Vinci la conoscevamo già per i suoi abili intrecci (spesso pieni di riferimenti esoterici), per le sue storie attente all’aspetto psicologico dei personaggi e alle loro relazioni, e per il suo tratto personalissimo e incisivo. La serie di strisce con protagonista il personaggio della bambina filosofica dimostrano il suo lato di autrice umoristica, sorprendendo favorevolmente per questo suo eclettismo.
La bambina filosofica trova in seguito casa fissa (con qualche incursione su Linus) sulle pagine di Mondo Naif, rivista nella quale occupa un po’ il ruolo di “ospite invadente”, esponendo con rapidissimi motti la sua visione disincantata e nichilista della realtà. Ora questa terribile pargola si guadagna a pieno merito un volume tutto suo, nel quale può sbizzarrirsi ed esporre tutto il suo potenziale umoristico.
Se le fulminanti vignette di questa striscia possono essere inserite nel genere noto come “kid-strip”, viene naturale chiedersi come si confronterebbe la pestifera bambina con i suoi più famosi colleghi. Non crediamo che quel bonaccione (e, diciamocelo pure, perdente) di Charlie Brown potrebbe essere un buon compagno per le sue invettive, né tantomeno la “psichiatra” Lucy riuscirebbe a tenerle testa per più di due battute, finendo stracciata senza pietà. Gli squisitamente positivi Calvin e il suo pupazzone Hobbes non resisterebbero alla sua assoluta acidità, ed a nulla servirebbe il confronto tra il chiacchiericcio tigrotto e il molto meno ciarliero scimmiotto Lillo (che pupazzo è, e pupazzo resta). Mafalda e i Boondoks sembrerebbero allora gli unici a non dover fuggire a gambe levate davanti alla velenosa dialettica della piccola filosofa, ma non saprebbero comunque offrirle uno scontro alla pari.

In fin dei conti, la Bambina Filosofica (ma poi, quale sarà il suo nome? non sarà veramente Angelica, quel nome che suo padre vedeva “troppo impegnativo”?) sembra stare bene da sola, e i rari momenti in cui si concede alle pubbliche relazioni sembrano più che altro nuove occasioni per manifestare il suo disprezzo e disinteresse verso tutto e tutti. Contro tutti i suoi più saldi principi di vita, pero’, anche lei si scopre a volte debolmente attratta verso le tentazioni della compagnia (e della gola).

Non leggo mai il mio oroscopo. Mi scoccia dividere il mio futuro con chissà chi.

Ironia fulminante, sketch strappa risate, e una saggezza esasperata e cattiva, fanno de “La bambina filosofica” una lettura imperdibile, che ripaga anche delle scene meno riuscite e meno baciate dalla battuta al fulmicotone, come quelle iniziali del parto, o l’apparizione del maiale Lillo.
Una iniezione di acidità da somministrarsi nelle giornate più dure, per temprarci alle intemperie della vita.

Riferimenti:
Kappa Edizioni – www.kappaedizioni.it
Vanna Vinci – www.spaziojml.it/vannavinci

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