Atmosfere classiche per il papero mascherato: “Mi chiamo Paperinik”

Atmosfere classiche per il papero mascherato: “Mi chiamo Paperinik”

Marco Gervasio e Davide Cesarello provano a riproporre le atmosfere classiche del Paperinik delle origini in questo volume della collana Topolino Extra.

paperinik3Mi chiamo Paperinik è un pregiato volume della collana Topolino Extra che contiene due storie sceneggiate da Marco Gervasio e disegnate da Davide CesarelloCaccia a Paperinik (pubblicata su Topolino nn. 3391-92 del 18 e 25 novembre 2020) e Mi chiamo Paperinik (pubblicata su Topolino nn. 3413-15 del 21, 28 aprile e 5 maggio 2021).

Obiettivo dichiarato del volume è quello di riprendere le atmosfere originarie di Paperinik che, dalla sua nascita, ha vissuto un enorme numero di trasformazioni, passando rapidamente dal ruolo di vendicatore mascherato a quello di giustiziere mascherato per poi abbracciare, successivamente, il vero e proprio ruolo del supereroe, tanto nella saga di PK quanto nella minisaga degli Ultraheroes.

Marco Gervasio sta curando il personaggio di Paperinik ormai dall’estate del 2019 con Paperinik e l’inghippo del B&B, ispirandosi alle atmosfere classiche del vendicatore mascherato di Martina. Nel corso delle due storie contenute nel volume, e soprattutto in quella che gli dà il titolo, è molto bravo a rievocare quelle atmosfere noir anni Settanta che caratterizzano le prime storie del papero mascherato, senza però rinunciare alla modernità: è molto interessante, e a tratti anche innovativa, la modalità con la quale inserisce nelle storie le nuove tecnologie, così da rendere le storie attuali e facilmente fruibili a un pubblico giovane e sempre connesso come quello di Topolino.

La storia Caccia a Paperinik procede in modo semplice e senza intoppi, seppur con qualche piccola ma accettabile ingenuità considerando il target di riferimento del settimanale: va segnalato comunque come la linea narrativa del quadro de La bella addormentata sia un elemento caratterizzante nel Paperinik di Gervasio, riprendendo comunque l’elemento da una delle prime storie di Guido Martina, così come l’introduzione del tenente Sheriduck che, su stessa ammissione dell’autore, ambisce a essere un personaggio poliziesco di riferimento per Paperopoli, così come Topolinia ha Basettoni e Manetta. In Mi chiamo Paperinik Marco Gervasio cerca invece di mettere in scena una storia di più ampio respiro, affrontando una tematica molto contemporanea: il problema delle fake news. Nella storia, il nemico principale, il miliardario Duckan, lancia un suo servizio di streaming e sfrutta anche un influencer per lanciare il suo prodotto, una docuserie che racconta una storia falsata del papero mascherato, una vera e propria fake news atta a screditare il personaggio per puro tornaconto personale. Puntuali, inoltre, i riferimenti costanti verso le passate avventure classiche del papero mascherato, presenti all’interno di entrambe le storie. Soprattutto in Mi chiamo Paperinik Marco Gervasio ha recuperato tantissime chicche del passato, svolgendo un accurato lavoro di ricerca, recuperando storie anche non riproposte da tempo risalenti a mezzo secolo fa.

paperinik2Il nemico, quindi, più che Duckan sembrerebbe proprio essere il rapporto con internet, gli influencer, le bufale e il modo in cui possono influenzare pesantemente l’opinione pubblica.

Marco Gervasio, però, non si concentra più di tanto su questo tema. Introduce questa critica sociale ma non viene sfruttata a sufficienza considerando che Paperinik si concentra unicamente sullo “sconfiggere” Duckan e lo fa, tra l’altro, utilizzando i suoi stessi mezzi; in questo ricalca un po’ il Paperinik delle origini che non esita a utilizzare mezzi poco etici e al limite della legalità per aver ragione sui suoi aguzzini: sfruttando Paperone e il suo servizio di streaming, trasmette uno spettacolo semi-vero nel quale riesce a riabilitare la sua immagine agli occhi dei paperolesi che, repentinamente, cambiano di nuovo la propria opinione, tornando a idolatrare il papero mascherato, considerato un criminale fino a poco prima. Il problema delle fake news non è quindi stato veramente affrontato: la verità ha vinto, il buon nome di Paperinik è stato ristabilito, ma questo è avvenuto semplicemente ridirezionando, con tutta probabilità provvisoriamente, l’opinione dei cittadini, sfruttando un mezzo non troppo dissimile dalla fake news stessa e che va a ingrossare le casse di un altro miliardario.

Per quanto Marco Gervasio cerchi comunque di rifarsi al papero mascherato delle origini (e, indubbiamente, nelle atmosfere e nei modi ci riesce abbastanza bene), va segnalato che il suo Paperinik agisce comunque per salvare e difendere sé stesso, e non per vendicarsi dei torti subiti da Paperino, come nella concezione originaria. Il suo Paperinik è quindi comunque un giustiziere e non un vendicatore, anche se per proteggere la città e la sua immagine ricorre comunque anche a metodi al limite del legale.

paperinik1Nelle storie, il tratto di Davide Cesarello è sicuramente molto moderno, contrasta anche molto con le storie classiche citate dalla sceneggiatura di Marco Gervasio, ma risulta parecchio piacevole ed è estremamente efficace nel rappresentare l’espressività dei personaggi, donando loro grande profondità. Le ambientazioni sono solitamente abbastanza dettagliate, con diversi elementi di sfondo che lasciano comunque trasparire un mondo vivo e pieno, anche se il tutto è un po’ penalizzato dalla colorazione che, seppur ben fatta, è fin troppo netta e molte ambientazioni avrebbero invece guadagnato maggior profondità da una maggior sfumatura dei colori e un gioco di chiaroscuri. Il tratto di Davide Cesarello è molto fluido e morbido ed è sempre in grado di trasmettere un certo dinamismo, dando quel pizzico in più a un tratto che potremmo definire “standard” per Topolino: le sue tavole sono divise in otto vignette, concedendosi di tanto in tanto qualche vignetta più lunga o larga all’occorrenza ma senza uscire fuori dallo schema.

Per quanto riguarda il lato tecnico, come avviene per tutti i Topolino Extra, l’immagine di copertina, a opera di Andrea Freccero, è ben disegnata e colorata, per quanto vada segnalato che non è realizzata appositamente per l’albo (come avviene normalmente per questa collana) ma è ripresa dalla copertina di Topolino n°3391 che ospitava proprio la prima parte di Caccia a Paperinik; sullo sfondo, poi, compaiono tutti gli elementi caratterizzanti del personaggio.

Infine, una nota sull’edizione: la qualità della rilegatura è ottima, così la scelta della carta. La copertina cartonata però è un po’ delicata, e va maneggiata con cura onde evitare il rischio di pieghe. Il volume è inoltre impreziosito dai contenuti extra: il concept a matita della copertina, la lista delle citazioni e lo studio dei comprimari, con dei bozzetti di Davide Cesarello e soprattutto le considerazioni di Marco Gervasio.

Abbiamo parlato di:
Mi chiamo Paperinik
Marco Gervasio, Davide Cesarello
Panini Comics, 2023
112 pagine, cartonato, colori – 13,90 €
ISBN: 977253292200630014

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