Secondo me il punto forte di questa rivista, in questo momento, è Daredevil di Bendis & Maleev: dialoghi eccellenti, trame intriganti e disegni non usuali per un fumetto di supertizi. In questo numero, dove si ha l’ennesima resa dei conti con lo psicopatico Bullseye, pero’ c’é solamente mezza storia del cornetto. Il resto dell’albo è occupato da tre scialbe storie di Hulk scritte dal grande (ma forse, una volta) Bruce Jones. All’epoca era sembrato sicuramente un buon colpo del duo Jemas-Quesada metterlo sotto contratto, ma, dopo un inizio promettente, posso tranquillamente dire che Jones non mi sembra entrato in sintonia col gigante verde; o forse è solamente inadatto ai supereroi. Non aiutano neanche i disegni di tal Leandro Fernandez, già collaboratore del magnifico Eduardo Risso (il suo tratto lo ricorda), forse un po’ troppo acerbi. Una domanda: perché l’avvicendarsi degli autori non influisce sul livello delle storie di Devil, mentre la stessa cosa non aiuta ad avere storie decenti per Hulk (a parte il ciclo di David, un secolo fa)? Ai posteri (Alberto Casiraghi).

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