Storie dalla citta’ – Anteprima di Azurek Stories

Storie dalla citta’ – Anteprima di Azurek Stories

In una grande megalopoli futuristica si intrecciano le storie di personaggi alienati e bizzarri. In una serie di racconti pregni di sarcasmo paradossale, arriva in Italia la serie scritta e disegnata da Stefano Cardoselli e Rita Gorgoni, uscita sulla storica Heavy Metal.

Azurek Stories biografia presente sul suo sito personale members.fortunecity.it/cardoselli: “Stefano nasce a 0rbetello in Toscana. Il suo primo lavoro professionale “Winds of Winter”, che esce per la casa editrice americana Antartic Press e vede la collaborazione di Bryan Talbot e Brian Holguin. Nel fratempo le sue storie escono per le riviste antologiche Heavy Metal (USA) e 2000 AD (UK). Nel 2001 crea insieme a sua moglie Rita “Azurek Studios”, studio di fumetti e realizzazione di prototipi per Action Figure.
Una carriera nata e sviluppatasi lontano dall’Italia, quindi, e che, dopo la sfortunata edizione italiana di Winds of Winter (King Comics), torna in patria con la traduzione della sua serie principale. Abbiamo contattato l’autore via email per parlare di Azurek Stories.

Ciao Stefano. La tua storia è curiosa perché la tua carriera si è sviluppata praticamente solo negli Stati Uniti, magari con meno risonanza rispetto ad altri autori più pubblicizzati, come Castellini o Camuncoli. Ci racconti come è nata questa esperienza lavorativa negli USA?
Il mio primo lavoro in USA è stato Winds of Winter uscito per l’Antarctic press. Grazie a questa prima pubblicazione, un editore indipendente noto’ le mie illustrazioni e mi chiese di lavorare su un one shot, “Revolution Man”. Nello stesso anno proposi delle mie storie a Heavy Metal e Kevin Eastman decise subito di pubblicarle nel magazine. Poi ho illustrato due giochi di ruolo per una casa editrice canadese, la Poor Gamer Press: “Battlemages” and “War of the Worlds: guide 1881-2008”. Ho lavorato anche per la rivista britannica 2000 AD per una storia di Steve Moore, “Tales of Teelghut”.

Lavorare su Heavy Metal suona, in Italia dove la rivista è conosciuta più per sentito dire che per diretta esperienza, come un punto di arrivo importante.
Beh, per me Heavy Metal è stato un punto di partenza ed è sempre bello lavorare con loro: sono professionali, precisi, e soprattutto sono sempre aperti a nuovi progetti e proposte… insomma, il paradiso del disegnatore!

Quali sono i tuoi riferimenti come disegnatore e autore?
Da piccolo ero un grande divoratore dei fumetti dell’Uomo Ragno, poi crescendo ho scoperto Pat Mills, Simon Bisley, Juan Gimenez, Frank Miller, Geof Darrow e Travis Charest.

Dopo la breve e poco nota apparizione in Italia con “Wings of Winter” (ed. King Comics), questo prossimo Azurek Stories segnerà il tuo “ritorno in patria” definitivo?
In Italia “Winds of Winter” non è andato benissimo, invece negli USA, dove è uscito per l’Antarctic Press ha venduto bene, infatti hanno realizzato una buona edizione valorizzando le illustrazioni, la cover di Brian Talbot e l’introduzione di Brian Holguin, investendo sulla promozione, cosa che forse in Italia non è stata fatta. Mi trovo molto bene negli USA, quindi non auspico un ritorno definitivo in Italia, forse ci sarà qualche altra edizione italiana su altri libri di Azurek.

Come è nata l’idea questa serie di racconti, e lo Azurek Studios?
Cerchero’ di darti una risposta breve, perché Azurek è un lavoro immenso e continuo, che dura da anni. Comunque sono una serie di racconti brevi intrecciati che hanno come sfondo la città di Azurek. L’Azurek Studios è stata una conseguenza naturale… infatti è nato per fornire all’editore un prodotto completo e pronto da stampare. Inoltre Rita sta realizzando una serie di prototipi di action figures basati sui personaggi dell’ Azurek’s world, per ora siamo in contatto con la McFarlane, staremo a vedere…

Come dividi il lavoro con tua moglie, come nascono le storie e come si sviluppa il confronto tra voi due?
Inizialmente Rita colorava alcune mie storie, in seguito apparse su Heavy Metal… ma siccome lei non sta mai ferma, si è messa anche a scrivere le sceneggiature ed i soggetti. Ora sta lavorando sul libro dei Disco Brothers (due personaggi centrali di Azurek) ed il bello è che crea sfaccettature psicologiche dei personaggi davvero inaspettate! Inoltre è al lavoro sulla saga di”Gothic Megatherion” (ben otto volumi) che narra delle origini di Azurek. Insieme lavoriamo benissimo.

La città di Azurek sembra appartenere alla lunga tradizione di metropoli tentacolari che, da Blade Runner in poi, ha popolato il futuro immaginario di tanta fantascienza. Quali spunti offre questa ambientazione per il vostro fumetto?
Ci tengo a precisare che Azurek è stato erroneamente classificato come fumetto di fantascienza. In realtà chi lo legge si rende conto che, macchine volanti a parte, l’ambientazione potrebbe essere benissimo quella dei giorni nostri. Azurek è un miscuglio di stili, idee, mondi, impossibile da definire. Mi piacerebbe diventasse un nuovo genere… certo, chi non è stato ispirato da Blade Runner? Ma in Azurek c’é poco delle atmosfere cupe del film… cioé Azurek è anche cupa, ma non solo!

La fantascienza è da sempre uno specchio della società, un veicolo di critica sottile e acuto. Anche in Azurek Stories è possibile ritrovare certe tematiche?
Quando io e Rita abbiamo creato Azurek, non è stato un lavoro facile poiché la città si è lentamente materializzata sotto i nostri occhi (e fogli), stratificandosi letteralmente e incapsulando tutto ciò che ci piace, i nostri vissuti e quelli di chi ci stava attorno, diventando una specie di mondo parallelo… La città di Azurek è il paradosso della realtà odierna e “il dove si andrà a finire” se la società non diventa più a portata dell’essere umano.

L’umorismo come strumento sdrammatizzante ma anche ferocemente enfatizzante, sembrerebbe essere un altro degli elementi di Azurek Stories, è così?
Se si tiene presente che più che dall’umorismo, le situazioni tragicomiche sono create dall’indifferenza anomala ed esasperante degli abitanti di Azurek, di conseguenza, anche l’iper-violenza contenuta in questo mondo diventa un paradosso e perciò a tratti ricca d’umorismo.

Prossimi lavori in programma (in USA e in Italia)?
In USA attualmente sto lavorando con Dean Motter a “Unique” per la Platinum Studios di cui è previsto anche un film per la Touchstone Pictures con David S. Goyer (“Blade trinity”) alla regia prodotto da David Heyman e Scott Rosenberg. Rita ha firmato un contratto in esclusiva per realizzare i colori di questa graphic novel. Inoltre, altre storie brevi continueranno ad uscire su Heavy Metal Magazine, sono in lavorazione i libri “The Disco Brothers” e “Gothic Megatherion ” con l’introduzione di Sergio Nazzaro e Liam Sharp. Con Liam stiamo vedendo di fare qualcosa su “Event Horizon”… Un altro progetto è quello di realizzare un cartone animato di Azurek, pero’ questo è un progetto a lungo termine. Ad Ottobre uscirà in Italia una storia breve, un tributo per Lucio Fulci per Massimo Perissinnotto e la “Fumetti in TV”.

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *