Nella rete del fumetto: una puntata speciale dedicata a quattro webcomics di qualità

Nella rete del fumetto: una puntata speciale dedicata a quattro webcomics di qualità

In questa nuova puntata di "Nella Rete del Fumetto", la rubrica dedicata ai webcomics, vi proponiamo quattro recensioni: "I signori delle montagne" di Gabriele Gamberini; "L'amico di Chisinau" di Simone Panepuccia e Marco Dominici; la serie "Lo strano quotidiano" di MadForComix; "Tuki Save The Humans" di Jeff Smith.

Benvenuti a questa dodicesima puntata di Nella Rete del Fumetto, la rubrica quattordicinale de LoSpazioBianco dedicata al mondo dei webcomics. Per la puntata di oggi abbiamo deciso di cambiare, in via straordinaria, la consueta struttura della rubrica. La decisione è stata dettata dalla volontà di parlarvi di alcuni webcomics che da tempo volevamo segnalarvi, ma per i quali era fino ad ora mancata l’occasione. Saremo felici di conoscere la vostra opinione: scrivetela nei commenti in basso o sulla pagina facebook della rubrica!

I signori delle montagne

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I signori delle montagne
è un webcomic scritto e disegnato da Gabriele Gamberini e pubblicato sul blog provedautore.eu. A oggi sono stati pubblicati i primi quattro capitoli, ognuno diviso in due parti.
Il fumetto è un romanzo storico: attraverso un lungo flashback, l’autore ci racconta l’incontro, avvenuto nel 1937 su un treno diretto a Zagabria, tra la signori delle montagne6scrittrice e giornalista Rebecca West realmente esistita (che da tale viaggio trarrà la sua opera più conosciuta, Black Lamb and Grey Falcon) e il personaggio di invenzione Ellen McAllister. Quest’ultima vivrà nei Balcani una tormentata storia d’amore con un ragazzo vallacco.
L’opera di Gamberini, oltre che per la non comune ambientazione, si fa notare per le capacità narrative dell’autore. L’autore dichiara sul proprio blog di essere fortemente influenzato dallo stile di registi come Sergio Leone, Luchino Visconti, Theo Anghelopoulos, Ermanno Olmi, dai quali ha tratto alcune caratteristiche della sua narrazione: l’attenzione al dettaglio, la cura della “fotografia”, sequenze volte a dilatare il tempo del racconto, l’espressività dei volti, il ruolo essenziale dei silenzi.
A mo’ d’esempio vi è la seconda parte del capitolo tre, una delle più riuscite, dove le sequenze dialogate sono assai poche e abbondano, invece, le scene mute a cui è affidato il compito di descrivere l’ambiente circostante, caratterizzare i personaggi, creare l’atmosfera e addirittura “far sentire la musica”. Il disegno, un bianco e nero che ricerca una sorta di effetto seppia, con largo uso dello sfumato, è molto gradevole: realistico e funzionale alla descrizione, riesce a essere molto suggestivo soprattutto nei campi medi e lunghi.
Gabriele Gamberini ha inoltre realizzato una versione animata del suo webcomic che pure merita segnalazione per la sua alta qualità: in questa versione, sono inserite alcune scene in più, le tavole sono a colori e vi è una solida colonna sonora che le completa.
Segue una galleria con immagini tratte dal webcomic. 

L’amico di Chisinau

lamico-di-chisinau-fumettoL’amico di Chisinau è un webcomic di Simone Panepuccia (testi) e Marco Dominici (disegni) che è stato pubblicato, in un prologo e sei episodi, tra i mesi di aprile e giugno 2013 sul portale verticalismi.it.
Quella raccontata da questo fumetto è una storia dura: sullo sfondo di una Moldavia impoverita, corrotta e violenta, un poliziotto cerca di aiutare una bambina il cui destino le ha negato sin troppo. L’amico di Chisinau è un riuscito thriller, in cui la tensione è crescente e tangibile vignetta dopo vignetta, in un climax che non cede un colpo fino alla fine. Ben caratterizzato è Vadim, poliziotto con molti inverni sulle spalle e altrettanti compromessi ed errori, un eroe dunque che convive con le sue fragilità e con esse riesce a conquistare il lettore.
I disegni di Dominici sono spesso essenziali, diversi particolari vengono sacrificati, permettendo in cambio una lettura veloce e incentrata sull’azione dei personaggi, che ben si combina con i ritmi narrativi del genere. La composizione delle tavole ricorda certe soluzioni del fumetto d’oltralpe.
Del volume è stata edita anche una versione cartacea disponibile su Amazon. Nella gallery che segue potrete vedere, oltre ad alcune vignette tratte dal fumetto, degli sketch preparatori e degli studi.

Lo strano quotidiano

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Lo strano quotidiano è il titolo della serie mensile pubblicata da MadforComix, che potete leggere gratuitamente scaricando l’app della casa editrice dall’App Store o da Google Play.
Le brevi storie autoconclusive che compongono questa serie presentano notevoli differenzi tra loro: disegnatori con stili molto diversi, alcune sono in bianco e nero, altre a colori, alcune hanno una rigida gabbia bonelliana, altre una gabbia più libera sulla falsariga dei comics americani. Simili, invece, sono le tematiche e la struttura dei racconti.
Ogni storia è aperta dalle parole di un controllore metropolitano, sull’esempio di famose serie tv come Alfred Hitchcock Presents o Tales from the Crypt, che introduce i personaggi e la vicenda: al centro di ogni storia vi sono i vizi, le piccole (ma grandi) paure della società contemporanea, le ossessioni, la solitudine, la routine, l’ambizione smisurata, l’arroganza, raccontate attraverso vari generi letterari, dall’horror allo sci-fi.
A oggi sono state pubblicate dieci storie, di cui alcune si distinguono per la loro qualità (come ad esempio L’ultima carica di Luca Franzoni e Simone Arniani, La camera di Andrea Oliva e Simone Zaccaria o Artefice del proprio destino di Grabiele Luzi e Peteliko). Una particolare nota di merito va fatta ai disegni di Simone Arniani. Pur con qualche storia non riuscita del tutto, nel complesso la serie si fa apprezzare.   

Tuki save the humans (season’s end)

Si è conclusa la prima stagione di Tuki Save The Humans, il webcomic di Jeff Smith. Il nostro David Padovani nelle puntate precedenti della rubrica ha seguito attraverso una serie di recensioni la pubblicazione delle tavole, oggi vi propone delle considerazioni finali.

Con la tavola n°26, pubblicata il 7 febbraio scorso, si chiude la prima stagione di Tuki. Come nelle più classiche storie a fumetti seriali americane, la storia s’interrompe con un cliffhanger  e dovremo aspettare qualche settimana per scoprire chi sia il misterioso bambino seguito dall’altrettanto misterioso felino (di grandi dimensioni) dei quali Tuki ha iniziato a seguire le tracce.

tuki_02_03_14È tempo, dunque, per alcune riflessioni generali su questa stagione d’esordio della nuova creatura a fumetti di Jeff Smith.

Senza dubbio, l’arco della narrazione ha risentito della pubblicazione aperiodica e a singhiozzo fatta dall’autore. Non è stato certo facile per il lettore seguire l’evolversi di una vicenda composta da un’azione continua, senza quasi mai salti temporali, ma rilasciata a distanza di giorni o, talvolta, settimane.
Jeff Smith sembra aver voluto ignorare le soluzioni più comuni adottate da altri autori che hanno realizzato webcomics con la stessa struttura di Tuki, come ad esempio un aggiornamento frequente (4 o 5 volte a settimana) e una compiutezza narrativa interna ad ogni singola tavola. È chiaro che il cartoonist statunitense ha pensato alla serie di Tuki come a un prodotto che, sì, ha una prima visione sul web, ma la cui collocazione finale sarà, quasi sicuramente, analogica: il tradizionale volume stampato. Sembra che l’autore, dunque, abbia lavorato al suo webcomic continuando a seguire molti dei criteri del tradizionale fumetto cartaceo. Ciò ha condizionato il suo lavoro a più livelli, tanto per cominciare, dal formato scelto: tavole in dimensione “albo” (poste in senso orizzontale), strutturate graficamente in una via di mezzo tra splash page e gabbia  narrativa a sequenze, a seconda del momento della storia da rappresentare.
Smith non ha scelto, dunque, un formato tipico dei prodotti digitali come quello verticale (per rimanere in Italia, possiamo prendere come esempi le produzioni di Makkox, Zerocalcare e Giacomo Keison Bevilacqua), bensì ha ripiegato su un’impostazione di tavole che abbiano efficacia se lette sui dispositivi digitali, senza tuttavia comportare molti problemi di adattamento nel momento in cui debbano andare in stampa.

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Detto ciò, la storia che l’autore sta sviluppando è comunque interessante e rileggendo le 26 pagine tutte insieme acquista una solidità e uno sviluppo che non si poteva percepire nella lettura “a puntate”.
Jeff Smith al momento si è limitato a mettere in scena le varie pedine dell’azione e a collocarle nello scenario in cui essa si svilupperà. Abbiamo dunque fatto la conoscenza di Tuki, dello sciamano Homo Habilis e del misterioso bambino della tavola finale, li abbiamo visti muoversi nei panorami della grande savana africana. Questo’approccio all’azione è tipico dei numeri di esordio di qualsiasi serie a fumetti e questa prima stagione di Tuki a tutti gli effetti la si può considerare come un first issue del fumetto.

Dobbiamo dunque aspettare la primavera per vedere come la storia del nostro ominide si svilupperà e come egli farà a salvare la razza umana.

L’appuntamento è all’inizio della seconda stagione di Tuki save the humans di Jeff Smith.

Crowdfunding per Frank Carter

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La serie è un webcomic avventuroso creato nel 2009 da  e da . Ambientata negli anni ’50, la serie vede protagonista un uomo comune, Frank Carter, il quale viene coinvolto in alcune vicende spionistiche diventando una sorta di collaboratore dei servizi segreti, mantenendo però la sua identità di civile. La serie, di cui è attualmente in lavorazione la quarta storyline, ha uno stile, sia nei testi che nei disegni, molto classico che si ispira in parte alla Bande Dessinee e in parte alle atmosfere delle strip americane. Ogni striscia è composta nella maniera classica da tre vignette.

 

Nella rete del fumetto ritorna con una nuova puntata tra quattordici giorni. Per essere sempre aggiornati, seguiteci sulla pagina facebook dedicata alla rubricaSe siete autori di un webcomic e volete segnalarcelo, scriveteci a webcomics@lospaziobianco.it 

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