Dopo le vicende della saga Iron Man 2020, la Marvel Comics opera una nuova ripartenza per il personaggio ad opera di un nuovo team creativo con grandi ambizioni e potenzialità. Ai testi c’è Christopher Cantwell, sceneggiatore e regista proveniente dal mondo del cinema e della televisione nonché autore della recente serie dedicata al Dottor Destino, il quale fa tabula rasa sul passato di Tony Stark per imboccare una nuova strada, sia a riguardo del suo lavoro che della sua vita. L’unica cosa che rimane costante è la voglia di essere Iron Man, con un’armatura il cui design è stato ideato per l’occasione da Alex Ross (autore anche delle copertine pittoriche che aggiungono valore all’albo), riprendendo il classico look degli anni ’70.
L’approccio di Cantwell cerca di essere introspettivo nonché di rottura, con l’intenzione di far tornare Stark alle sue radici ma, al tempo stesso, mostrarlo anche come un uomo in crisi esistenziale, connotato da forti dubbi e contraddizioni sulla persona che vorrebbe essere: inventore, imprenditore, eroe o avventuriero incosciente delle conseguenze delle proprie azioni? Un uomo indeciso su più fronti, tra corse d’auto illegali, feste elitarie e scontri con vari personaggi provenienti dal suo pantheon storico di nemici. Elemento importante di questa run è anche l’eroina Hellcat, che funge da contraltare per svelare le problematiche del protagonista e avviare un impervio esercizio di autoanalisi: un’idea non originalissima, ma ben costruita per quanto riguarda il rapporto tra i due.
Lo sceneggiatore non dimentica ovviamente il lato supereroistico di Tony e arricchisce la narrazione con una nutrita galleria di villain che, a prima vista, sembrano essere inseriti a caso tanto per fare riempimento di scene di azione, ma che invece nascondono una trama orizzontale con una congiura collegata al ritorno di un pericoloso nonché celebre nemico dei Vendicatori.
Sul fronte visivo lo spagnolo Carlos Alberto Fernandez Urbano, in arte Cafu, dona potenza narrativa alla scrittura di Cantwell, con disegni molto dettagliati e una buona interpretazione dei personaggi (realistica e quasi fotografica a livello espressivo), nonostante non aggiunga nulla di nuovo o di originale alla composizione della tavola e alle atmosfere delle storie.
Tirando le somme, questo nuovo inizio convince, ma non del tutto. Ci sono degli elementi interessanti ma anche delle riserve: ad esempio, l’impostazione delle sceneggiature (non è ancora certo se voluta o frutto dell’imprinting televisivo di Cantwell) ha una struttura frammentata in vari tasselli narrativi che mostrano Tony sia come uomo che come eroe, con riflessioni esistenziali sia sulla sua figura non più sicura delle proprie reali intenzioni, sia sulla percezione nei suoi confronti da parte della gente comune tramite mass media e social.
Materiale potenzialmente interessante, ma il trattamento e l’approfondimento dei vari elementi per ora non convince pienamente, tanto per il ritratto del protagonista che appare un po’ sopra le righe, quanto per un insieme di concetti che appaiono inseriti in maniera disarticolata e a volte ingiustificata nei testi, sottolineati da atteggiamenti non spontanei ma funzionali alla trama. Ovviamente è impossibile valutare questa run dopo soli tre numeri, quindi per ora il giudizio è sospeso aspettando di vedere se l’insieme disorganico degli elementi portanti rifletta (anche con un certo humor) il caos psicologico del protagonista o sia semplicemente una mancanza dell’autore.
Abbiamo parlato di:
Iron Man #1-2-3
Christopher Cantwell, Cafu, Alex Ross
Traduzione di Luigi Mutti
Panini comics, 2021
40 pagine (n.1) / 22 pagine (nn.2-3), spillato, a colori, € 5.00 (n.1)/ € 3.00 (nn.2-3)
ISBN:9788891281883