Ultra sonno: paure e ossessioni raccontate da Armando Genco

Ultra sonno: paure e ossessioni raccontate da Armando Genco

Al suo esordio con Pièdimosca Edizioni, Armando Genco mette in scena un racconto forte, ossessivo e onirico sulle angosce emotive e i conflitti interiori.

ultra sonno_genco_piedimosca_copertinaDavid è un incompiuto, un essere spezzato, irrisolto, figlio di tre madri: ansia, paura e angoscia. E di una quarta in carne e ossa, con la quale ha un tragico rapporto di co-dipendenza, più figlia che genitrice di un figlio il quale non riesce in nulla di ciò che si prefigge per cambiare la propria situazione. David non riesce a dormire, a liberarsi di incubi vividi e materici suscitati dal delirio della malattia mentale e dai farmaci ai quali è assuefatto, che vorrebbe assumere sempre in maggior quantità, ma che allo stesso tempo dimentica di prendere in un inconscio desiderio di liberazione dalle sostanze chimiche. L’altra dipendenza di David è quella dal sesso, che definisce “l’unica cosa più bella del disegnare”, legata a un rapporto dicotomico con un amore che non è in grado di fare suo e che per questo è allo stesso tempo strumento di catarsi e distruzione emotiva.

Alla sua prima prova come autore completo, Armando Genco – classe 1992, pugliese di Noci, trapiantato a Roma – sceglie di raccontare una storia forte e brutale, per stile e contenuti, destinata a un pubblico adulto e non adatta a lettori sensibili.

Il risultato è un racconto discontinuo, onirico, quasi lisergico, per la cui realizzazione Genco predilige l’uso della penna biro e illustrazioni spigolose e imperfette che riempiono il foglio, alternate a tavole più convenzionali, all’uso di fotografie post prodotte e a disegni a tutta pagina a colori che ricordano molto da vicino i ritratti dalla somatica bestiale di Francis Bacon.

Viene così restituita l’immagine di un protagonista in lotta con il proprio corpo e il proprio precario raziocinio e una volontà di autodistruzione che cozza contro il tentativo di salvarsi attraverso l’espressione artistica. Il disegnatore pugliese dimostra di padroneggiare diverse tecniche di disegno e di composizione, regalando una discontinuità visiva che ben interpreta il dramma interiore del personaggio.

In Ultra sonno, David si osserva dall’alto, distaccato dal suo stesso corpo, e – rispetto al lettore – come un narratore onnisciente e si disegna – in un gioco metanarrativo non nuovo al linguaggio fumettistico, ma in questo specifico caso assai efficace – attraverso un tratto scarno nella povertà del tratteggio ma violento e corposo nello spessore delle poche linee, che quasi incide le tavole a fondo bianco, alterando le fisionomie come le percezioni psichiche del personaggio.

Nei passaggi argomentativi più classici e lineari, la mano di Genco concepisce una griglia regolare, in cui il tratto si fa dettagliato e pastoso, optando per sfondi grigi o neri e ombreggiature che conferiscono realismo e profondità alla pagina.

ultra sonno_genco_piedimosca_tavola1Il dolore e la richiesta di aiuto urlata da David per il proprio squilibrio e al contempo la meschinità della condizione di vita della madre – affetta da una demenza senile che la rende preda sessuale del cognato, circostanza che conferisce maggior cupezza all’intera trama – emergono dal volume attraverso passaggi totalmente privi di una logica causale, così come la concepirebbe un individuo cosiddetto sano. Si tratta di schizzi che raffigurano ora oggetti inanimati ora dettagli anatomici ora figure umane deformate nella loro rappresentazione, tutti elementi slegati dalla continuità del racconto, ma allo stesso tempo perfettamente inseriti in esso. Questi passaggi, meglio di qualunque dialogo o didascalia, mostrano l’alterazione percettiva di David e la sua visione del mondo, dei rapporti umani e delle emozioni.

Ultra sonno dà la sensazione di un libro scritto e disegnato di getto, dalla forte impronta personale o che comunque restituisce un’incredibile capacità di portare su carta il turbamento di una mente umana inquieta, vittima di una profonda infelicità e solitudine. Allo stesso tempo e paradossalmente, se confrontato al tono dell’intero volume, il finale offre una nota di serenità e speranza, scorta nello sguardo quieto e puro della madre del protagonista, ritratta con dovizia di dettagli dalla stessa mano amorevole del figlio.

Passato al vaglio di qualche specialista della psiche, questo coraggioso e spiazzante esordio di Armando Genco, per la collana Catrame di Pièdimosca Edizioni, potrebbe far emergere interessanti spunti di approfondimento, riflessione e discussione. Al lettore medio lascia – risultato non meno significativo – un profondo desiderio di indagine sul tema della depressione e dei disturbi mentali.

Abbiamo parlato di:
Ultra sonno
Armando Genco
Pièdimosca Edizioni, 2021
208 pagine, brossurato, bianco e nero e colori – 19,00€
ISBN: 9791280289018

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