The ‘Nam vol #2: fine di un turno di servizio in Vietnam

The ‘Nam vol #2: fine di un turno di servizio in Vietnam

Panini continua la riproposizione della serie bellica Marvel dedicata al conflitto nel Vietnam: nel secondo volume arrivano nuovi protagonisti e disegnatori.

MMHIS011ISBN_cvr.inddThe ‘Nam – Da Cedar Falls con amore è il secondo volume cartonato edito da Panini Comics che raccoglie i numeri da 11 a 20 della serie che a partire dal 1986 la Marvel di Jim Shooter dedicò al conflitto nel Vietnam.

Alle redini delle storie troviamo ancora il veterano di guerra Doug Murray, esperto conoscitore della materia bellica su cui la serie è incentrata in virtù dei ben due turni di servizio come soldato svolti nel sudest asiatico durante la guerra. È proprio Murray a essere il vero valore aggiunto di questa serie che, a un decennio dalla fine del conflitto, provava a raccontare ai lettori di fumetti statunitensi le dinamiche e lo svolgersi di quel conflitto che per la nazione americana fu una sorta di buco nero dove andarono persi migliaia di giovani vite e milioni di dollari dei contribuenti, oltre a segnare una profonda spaccatura nell’opinione pubblica statunitense.

Anche le storie raccolte in questo secondo volume continuano a essere impostate e raccontate come se si svolgessero in tempo reale: ogni mese che passa tra un numero e l’altro sono 30 giorni che realmente trascorrono nella realtà narrativa dei personaggi. Così nel tredicesimo numero assistiamo al ritorno a casa del soldato Ed Marks al termine del suo turno di servizio, colui che era stato per il primo anno di pubblicazioni il personaggio che Murray aveva scelto tra tutti per essere il tramite narrativo attraverso il quale raccontare le vicende ai lettori.

Marks dunque parte e lascia in eredità la sua funzione narrativa al compagno di colore Rob Little, mentre vengono introdotti nuovi personaggi, ciascuno dei quali recanti in dono caratteristiche psicologiche che servono allo sceneggiatore per approfondire i vari aspetti e le controversie della guerra. Dal soldato amante delle armi, all’altruista, ai drogati fino a coloro che, collocati nei posti di comando dell’esercito statunitense si rivelano incapaci di gestire il proprio ruolo, mettendo in costante pericolo i propri sottoposti con azioni di guerra inutili e pericolose o affogando gli orrori di cui sono testimoni in un continuo bagno etilico.

the-nam_15Ma l’episodio più riuscito tra tutti quelli raccolti nel volume è forse il quindicesimo della serie, Appunti dal mondo, che ha ancora per protagonista Ed Marks.
Murray ci mostra il suo ritorno in patria, il suo reinserimento nel mondo normale e tutte le difficoltà psicologiche che questo comporta. Attraverso gli occhi del giovane assistiamo alla sua incredulità di fronte al giudizio negativo che i cittadini statunitensi si sono fatti della guerra, al suo dolore e alla sua rabbia per il mancato supporto a quelle migliaia di giovani che rischiano ogni giorno la vita in Vietnam, soldati che come lui sono convinti di essere lì per fare la cosa giusta.

A questo si aggiunge il rammarico di fronte al fatto che, durante il suo anno di servizio in Vietnam, a casa la vita è andata avanti senza aspettarlo: gli amici sono cambiati e gli amori hanno scelto altre strade. A Marks non resta che diventare istruttore per altre giovani reclute che devono essere inviate al fronte: ha la fortuna così di provare a dare un senso alla sua vita dopo la guerra, a differenza di molti reduci che invece sono andati incontro a un’esistenza ben peggiore.

Murray continua con efficacia a mostrare al lettore tutti gli aspetti di un conflitto bellico e di quel conflitto bellico in particolare, dove una generazione di giovani fu mandata a combattere una guerra, allo sbaraglio e impreparata su ciò che si sarebbe trovata davanti, scarificata sull’altare della politica e delle lobby militari, mentre un’intera nazione voltava loro le spalle, incapace di riaccogliere quei soldati nella società civile e di offrire loro un futuro, ritenendoli colpevoli anche di colpe di cui non si erano macchiati.

Le dolenti note arrivano dai disegni della serie. Michael Golden, pur bistrattato dalle chine di vari inchiostratori, aveva mantenuto in alto lo standard qualitativo dei primi undici numeri della testata raccolti nel precedente volume Panini. In questo secondo libro, Golden regala le sue matite “rispettate” dalle chine di John Beatty solo all’undicesimo episodio, limitandosi agli schizzi del tredicesimo (rifiniti da Bob Camp) per poi lasciare la serie.

the-nam_16Il veterano John Severin si occupa da solo dei disegni del numero #12, regalando la prova meglio riuscita dell’intero volume. Le sue tavole sono contraddistinte nella cura del dettaglio tanto dei volti dei personaggi quanto degli sfondi vietnamiti entro i quali essi si muovono e delle armi e apparecchiature militari che usano. I giochi di ombre e chiaroscuri di cui il disegnatore si avvale regalano profondità e ricchezza ai disegni dimostrando un attento lavoro non solo nello studio dei layout ma anche nell’inchiostrazione delle pagine.

Dal quattordicesimo numero sale a bordo della testata Wayne Vansant, colui che ne ha retto le redini grafiche praticamente da solo fino alla chiusura. Il disegnatore imposta il proprio lavoro cercando di inserirsi nel solco stilistico del suo predecessore Michael Golden, lavorando molto sull’espressività dei volti e sulla recitazione dei personaggi: il risultato è qualitativamente altalenante e l’incerta inchiostrazione degli addetti alle chine di certo non aiuta.

È evidente che Vansant in questi suoi primi numeri sta prendendo confidenza con i personaggi e in alcune tavole e singole vignette si percepiscono le potenzialità del disegnatore che verranno fuori con il proseguio della serie. Tuttavia in queste storie il disegno risente di una discontinuità di risultati e dell’alternarsi di pagine ben impostate e realizzate ad altre dove sono evidenti sviste anatomiche e inquadrature poco riuscite.

I colori, seppur ricostruiti, mantengono i toni piatti dei retini tipografici originali, risultando a volte eccessivamente carichi.
Menzione invece meritano le copertine dei numeri raccolti nel volume, tutte presenti, a partire da quelle splendide di Michael Golden fino a quelle del suo sostituto Bob Camp che riesce a mantenere il livello del suo predecessore.

In conclusione, anche questo secondo volume di The ‘Nam merita la lettura per essere una buona serie di stampo bellico, seppur molto invecchiata se messa a confronto con l’impianto narrativo dei fumetti più contemporanei che, liberi dal giogo del Comics Code, esplicitano una violenza e dei dialoghi molto più reali e realistici, laddove in The ‘Nam spesso sembra di assistere a una messa in scena edulcorata della guerra e delle sue conseguenze sui corpi e la psiche dei suoi protagonisti.

Ma quando si leggono fumetti come questi, con quasi trent’anni di storia alle spalle, una contestualizzazione è d’obbligo e proprio quella ci aiuta ad apprezzare The ‘Nam.

Abbiamo parlato di:
The ‘Nam – Da Cedar Falls, con amore
Doug Murray, Michael Golden, Bob Camp, John Severin, Wayne Vansant
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, 2016
248 pagine, cartonato, colori, 24,00 €
ISBN: 9788891217691

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