15 autori dello studio di Via Tagliapietre a Bologna e altrettante scatole, interpretate ciascuna con disegni unici, contenenti libri, disegni e gadget dell’infinito mondo dei fumetti e della grafica italiana e straniera sono gli attori dell’iniziativa Razione K – Focsiv per l’Ucraina, che si ispira alle razioni quotidiane di cibo e sigarette che ricevevano i soldati americani durante la II Guerra Mondiale, e che è volta al sostegno degli interventi umanitari della Federazione nel Paese dell’Est europeo.
Sono Ramarro che insieme a Eva Kant e Diabolik campeggiano sulla scatola di Giuseppe Palumbo oppure le grafiche di Nino Pellacani o le Bestiacce di Lucrèce o anche Kitten il gatto di Luca Genovese e Xenax di Enrico Pierpaoli, ma anche altri autori hanno disegnato la propria scatola rendendola esclusiva: Arianna Farricella, Vincenzo Bizzarri, Luca Bulgheroni, Letizia Depedri, Antonio Mirizzi, Checco Frongia, Dario Grillotti, Piero Bulzoni e Yi Yang e Paolo Martinello.
Sin dai giorni immediatamente dopo lo scoppio del conflitto i professionisti riuniti nello studio di Via Tagliapietre hanno voluto dare un segno con la loro immaginazione per provare ad aiutare concretamente chi è in difficoltà. Hanno così deciso di disegnare 15 diverse scatole in cartone con immagini ispirate al clima di guerra. Ogni scatola, la Razione K appunto, ha un contenuto a sorpresa, scelto a caso tra libri, cartoline e gadget, molti dei quali donati dall’editore Andrea Plazzi, come anche da Francesco Matteuzzi e Luca Vanzella, sceneggiatori.
“Lo studio è multiforme e raccoglie tutte le figure dell’editoria: autori di fumetti, illustratori, grafici, sceneggiatori, ecc. All’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, così vicina a noi, ci siamo interrogati, noi pacifisti di formazione, su cosa avremmo potuto fare di attivo, e fattivo. Abbiamo pensato che il nostro lavoro, la cultura, l’immaginazione, i nostri libri potessero essere il vero antidoto per sconfiggere la guerra. La prima idea che ci era balenata, era un vecchio sistema editoriale: le buste sorpresa, nelle quali i lettori potevano trovare le cose più diverse. Però in questo caso ci trovavamo in un contesto non gioioso, anzi tutt’altro guerresco, per cui abbiamo pensato di realizzare Razione K, delle scatole che contenessero oggetti diversi di prima sopravvivenza.” (Giuseppe Palumbo)
Così è nata la raccolta fondi Razione K – Focsiv per l’Ucraina, un gesto per contrastare la guerra e le sue conseguenze grazie all’asta – dal 5 dicembre sulla piattaforma Charity Stars – che se da un lato sostiene gli interventi umanitari di Focsiv dall’altro intende sostenere la sopravvivenza essenziale dell’immaginazione e della lettura, le uniche armi per contrastare ogni forma di violenza e ogni guerra.
Ogni scatola ha un contenuto esclusivo, in particolare vi sono alcune indicate solo per i bambini, ma tutte potranno, dalla loro vendita all’asta, garantire assistenza umanitaria, grazie agli interventi di Focsiv, alla popolazione ucraina ed in particolare ai bambini, alle donne e agli anziani, grazie alla fornitura di beni e servizi essenziali, come: alimenti, farmaci, kit igienico sanitari, visite mediche, materiale ludico e scolastico, coperte termiche, stufe e materassi.
“Focsiv aderisce ed è parte della cabina di regia della rete STOPTHEWARNOW, che fin dallo scoppio del conflitto in Ucraina è al fianco della popolazione vittima della guerra per sostenerla ed essere portavoce del dialogo e della pace tra il popolo russo ed ucraino. Crediamo fermamente che l’umanità non si possa abituare alla guerra, all’incessante bombardamento dei civili, alla costrizione di persone inermi al freddo, alla sete, alla violenza. – ha ribadito Ivana Borsotto, Presidente Focsiv – Dopo il grande afflusso di aiuti umanitari arrivati ai civili sin dalle prime ore del conflitto, ora questo sta scemando, mentre ora più che mai si ha la necessità di cibo, abbigliamento, sistemi di riscaldamento, medicine. Ed è importante continuare a donare e far sentire la nostra solidarietà alle persone coinvolte dalle conseguenze della guerra. Siamo grati a i disegnatori dello studio di Via Tagliapietre della loro idea, dell’aver compreso che queste persone se sì hanno bisogno di aiuti concreti, bisogna anche alimentare la loro e la nostra mente con l’immaginazione e la cultura in modo che si possa realmente trovare delle strade anche diverse che conseguano la pace.”