Laputa pubblica “Days” di Bigio

Laputa pubblica “Days” di Bigio

Laputa pubblica il volume "Days" di Luigi Cecchi, in arte Bigio, che raccoglie le due storie realizzate dall'autore in occasione delle edizioni 2016 e 2017 del 24ore comics.

Comunicato stampa

Il 29 giugno 2018 è uscito in anteprima, in occasione dell’evento Mostri e Di-mostri, il fumetto di Luigi Cecchi, Days. Una raccolta di due racconti sviluppati nel corso delle edizioni 2016/2017 dell’iniziativa 24ore comics.

Il volume, dotato di regolare ISBN, è disponibile in alcune librerie di fiducia e acquistabile dal sito www.lisolavolante.it a partire dal 2 luglio 2018.

Così scrive Ilaria Troncacci, presidente dell’associazione Laputa, editore del volume:

Tra le molte possibilità che si offrono ad una realtà associativa come quella di Laputa, l’ipotesi di proporre prodotti editoriali era apparsa fin da subito come desiderabile. […] il fumetto di Luigi Cecchi che presentiamo è un’ottima sintesi di tecnica, messaggio, contenuto e intertestualità, vera letteratura
insomma. Non a caso l’autore è un autore a tutto tondo, scrittore, sceneggiatore, disegnatore. Questo ci carica di responsabilità, sia rispetto all’opera in sé sia rispetto al modo in cui questa viene presentata.

I racconti a fumetti di Cecchi sono accompagnati da un saggio critico-interpretativo della nota critica letteraria Paola Del Zoppo, esperta di processi culturali, proprio per evidenziare i molteplici piani di lettura di un fumetto, e le sue possibile collocazioni letterarie. La postfazione chiarisce connessioni intertestuali, messaggi e consapevoli caratterizzazioni dei personaggi:

Il lettore è libero di identificarsi, a questo punto della narrazione, con uno o l’altro stereotipo del cavaliere, anche grazie all’ambientazione che dal fantasy scivola nella fantascienza più classica:
“Immagino volessi sentirmi piccolo e insignificante” e “Nello spazio si riacquista la giusta dimensione di ogni cosa, ogni nostro dolore si riduce di fronte al fatto che siamo infinitamente piccoli”. […] Già nel presentare le sue “esigenze emotive” Gawain si fa critica alla concezione letteraria di genere che attribuisce un destino percepibile a ogni personaggio. Il gioco metaletterario solleva sipari nascosti: la morte e la paura del futuro, la libertà di essere liberi solo in uno schema (e dunque la violenza e la
contraddizione in sé di dover scegliere una non-libertà per poter essere liberi), l’inganno. Il fumetto
lavora direttamente sugli archetipi per raggiungere capillarmente la quotidianità. Gawain avrebbe una
sola libertà, che è quella da cui con attenzione manipolativa Doralice lo allontana: la libertà di tornare indietro, in un luogo antecedente il malessere espresso al principio della storia, di cui noi lettori non
possiamo sapere nulla.

L’associazione culturale Laputa

L’associazione Laputa nasce all’inizio del 2017 con l’intento di promuovere iniziative culturali che siano di stimolo al territorio in cui opera, contribuendo a formare una società dinamica e non fossilizzata su categorie e stereotipi che interferiscono con un naturale e giusto progresso. Con il gruppo di lettura Dialoghi a fumetti e gli eventi legati ad esso, Laputa ha voluto costruire un piccolo nucleo di positività nella realtà territoriale in cui sia favorito il confronto intersociale e intergenerazionale, nella speranza di contribuire ad abbattere le mille barriere che la società di una piccola cittadina – e forse non accade solo nelle piccole cittadine – tende a innalzare. Man mano, L’attività si è sviluppata fino a comprendere progetti di alfabetizzazione al fumetto nelle scuole (medie inferiori e superiori) e con la collaborazione con Università e Licei. è la creazione di una camera d’eco sottile che stimoli allo sviluppo del personale gusto della bellezza e dell’unitarietà tra etica e arte, e quindi all’impegno nell’affrontare le dissonanze cognitive, non con l’aderenza al mainstream, ma con una graduale presa di coscienza dell’autonomia del proprio giudizio. Crediamo che per raggiungere obiettivi duraturi che sappiano fare davvero la differenza sia fondamentale che le idee di confronto sereno, scambio aperto e paritario, e riconoscimento della ricchezza dell’altro, entrino a far parte del sentire comune e di una cultura condivisa. A questo fine, l’individuazione di un linguaggio nuovo, autentico.

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