La Differenza Invisibile: l’educazione alla tolleranza attraverso il fumetto

La Differenza Invisibile: l’educazione alla tolleranza attraverso il fumetto

L’opera, edita da LSWR, ci fa conoscere le difficoltà di una giovane Asperger in un mondo che ignora la sua sindrome e che guarda con sospetto qualsiasi comportamento deviante dalla sfera del “normale”. Una storia sulle differenze e sulla capacità di accettarle.

Che cos’è la sindrome di Asperger?
Si tratta di una forma di autismo lieve, senza ritardo nel linguaggio né deficit intellettivo
È stata descritta per la prima volta nel 1944 dal pediatra austriaco Hans Asperger, che aveva osservato 200 bambini che presentavano le stesse caratteristiche. (…) Spesso la sindrome di Asperger è associata a problematiche come disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), disturbo d’ansia, disturbo bipolare, disturbo del sonno, depressione, disturbi dell’apprendimento.

Così, la postfazione del libro scritto da Julie Dachez e disegnato da Mademoiselle Caroline ci presenta le caratteristiche di questa condizione – non malattia, perché non esiste un virus o batterio che la faccia insorgere – identificata come neurodiversità in contrapposizione alla neurotipicità  dei cosiddetti soggetti normali.

La differenza invisibile è la storia del percorso di scoperta e accettazione da parte di Marguerite (alter ego della scrittrice) della propria condizione di Asperger (Aspie nell’accezione più familiare).

La giovane protagonista soffre di una certa difficoltà di integrazione sociale, che lei stessa sente legata ad una propria indefinita diversità rispetto alla maggioranza delle persone che gravitano attorno alla sua vita. I suoi riti quotidiani sono necessari affinché non venga sopraffatta da un’ansia cui inizialmente non riesce a dare spiegazione; cerca con tutte le sue forze di integrarsi nella società provando a rendersi invisibile, ma spesso neanche le persone a lei più vicine arrivano a percepire la sua insofferenza, le sue difficoltà, limitandosi invece ad etichettarla o criticarla per quello che appare in superficie. Di riflesso, la prima persona che non riesce a superare le apparenze della sua diversità risulta Marguerite stessa.

Lo stile minimale ma non privo di carattere di Mademoiselle Caroline riesce ad esprimere efficacemente le emozioni che investono la protagonista e i comprimari soprattutto grazie all’uso del colore, che in questa prima fase caratterizza il mondo in scala di grigi, puntellato dal rosso dei normali e talora da intense esplosioni emozionali.

La vita di Marguerite cambia quando l’apparente drammaticità di una diagnosi medica pone definitiva certezza della sua diversità e le regala una vittoria: se da un lato i suoi amici ed il suo ragazzo ne sono spaventati e confusi, lei finalmente riesce a comprendere il proprio modo di essere e può finalmente iniziare un percorso di autoaccettazione. Il mondo incomincia allora a colorarsi: stare bene con sé stessi è d’altronde il primo passo per vivere bene con gli altri ed in equilibrio col mondo.

Oltre ad essere un efficace e delicato racconto che vuole far conoscere la sindrome di Asperger ad un pubblico più ampio possibile, per estirpare ogni pregiudizio che deriva inevitabilmente dall’ignoranza, l’opera si distingue come ottimo esempio di riflessione contro ogni intolleranza verso il diverso.
Guardare il prossimo con parametri di giudizio personali, pretendendo che abbiano valore universale e oggettivo, non può che essere un limite alla visione totale del mondo e allontana l’individuo da categorie di simili che, pur apparentemente distanti, se maggiormente comprese potrebbero contribuire alla sua crescita personale ed arricchire la poliedricità del suo essere.

La bella edizione rilegata è arricchita da un apparato critico iniziale, in cui intervengono tre figure del mondo della psicologia che forniscono una panoramica della sindrome e delle sue difficoltà diagnostiche, soprattutto nelle donne (che essendo di natura più empatiche degli uomini riescono meglio a nascondere le proprie differenze), e da una postfazione, che con uno sguardo più sopra le righe sintetizza gli aspetti sintomatici degli aspie.

Sarebbe auspicabile se opere di questo genere, d’impianto educativo e divulgativo, fossero analizzate nelle scuole: non soltanto il media fumetto verrebbe nobilitato dalle giovani generazioni che ancora oggi lo vedono come solo d’intrattenimento, ma sicuramente temi come questo innescherebbero riflessioni di più ampio respiro, determinanti per la formazione di qualunque individuo.

Abbiamo parlato di:
La differenza invisibile
Julie Dachez, Mademoiselle Caroline
Traduzione e adattamento dal francese di Chiara Mangione
Edizioni LSWR, Giugno 2018
200 pagine, cartonato, colori – 24,90 €
ISBN: 9788868956004

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