Hotline Miami: Wildlife (2016) è un fumetto prodotto da Dayjob Studio e ambientato nell’universo narrativo di Hotline Miami, una serie di videogame di successo avviata nel 2012 dalla Devolver Digital: dopo il gioco originario nel 2015 è uscito un sequel, Wrong Number, che è stato oggetto di una prima estensione crossmediale a fumetti da parte di Dayjob.
Ne avevamo parlato qui, in occasione della presentazione a Lucca della traduzione italiana. Il fumetto era stato distribuito anche sulla piattaforma Steam, un approccio sperimentale che aveva portato a 150.000 download. Il fumetto si collocava tra i due episodi della saga videoludica, col limite quindi di non essere fruibile a un lettore esterno al videogioco in questione.
Hotline Miami Wildlife, realizzato interamente in inglese, è invece il primo webcomic venduto a puntate sulla piattaforma Humble Bundle ed è stato pensato per essere leggibile anche in modo indipendente dal videogame di riferimento.
Al tempo stesso, il fumetto si mantiene comunque fedele all’ambientazione scelta: come l’opera originale è ambientato a Miami nel 1989, con una serie di protagonisti che, in seguito a misteriose istruzioni telefoniche, iniziano a compiere delle missioni omicide contro i leader dalla locale mafia russa, coperti da maschere da animali. Un videogame per un pubblico maturo quindi, e il fumetto non è da meno. Il videogame gioca molto sul rapporto tra ambientazione e stile di gioco, grazie a un gameplay ripreso dai grandi classici videoludici di fine anni ’80. Non un modello visivo facilmente percorribile per l’adattamento, che viene reinventato dai creatori del fumetto.
Federico Chemello e Maurizio Furini, con i disegni di Alberto Massaggia, codificano quindi fin dai primi due numeri lo stile visuale della serie. Il montaggio, per quanto dinamico, è abbastanza regolare, a metà strada tra tradizione italiana e americana: una griglia squadrata, naturalmente con frequenti splash pages alternate a tagli orizzontali e verticali a rendere movimentata la narrazione. La scelta più efficace appare quella dell’abbandono della linea di contorno delle vignette (ma non dei disegni) che rende le tavole ariose grazie ai colori vivaci e sgargianti.
Le sequenze di massacro ipercinetico, pressoché prive di battute testuali, costituiscono ovviamente il vero fulcro della serie; ma sono alternate a sezioni di raccordo che puntano ad approfondire la psicologia dei vari personaggi, fissati da comuni ossessioni monodimensionali contro russi e comunisti, come il protagonista.
Il terzo numero, disegnato da Ludovica Ceregatti, va a produrre una prima “intermission” alla storia principale; resta un segno sintetico ma si torna a un contorno delle vignette molto spesso, a marcare la divergenza dalla trama principale. Queste digressioni laterali potrebbero permettere di ampliare indefinitamente la serie; questo primo inserto si sofferma ad esempio su un piccolo bottegaio minacciato dalla mafia russa e, di conseguenza, ossessionato più dagli immigrati russi che dai comunisti come il protagonista della serie principale. L’esile variazione è giustificata in parte dal finale a sorpresa; nel quinto numero, seconda digressione, ci si concentrerà invece sulle vicende di un reduce, per i disegni di Andrea Dotta colorati da Marco Montironi.
Nel complesso Hotline Miami Wildlife presenta una narrazione efficace nel rendere una azione concitata e rapida, anche se sconta una certa carenza di profondità che, a meno di qualche particolare svolta narrativa, rischia di saturare in fretta il meccanismo di base. Resta interessante l’esplorazione del crossmedia tra videogame e fumetto, una strada che sempre più probabilmente potrà e dovrà essere battuta in futuro.
Abbiamo parlato di:
Hotline Miami Wildlife #1-5
Federico Chemello, Maurizio Furini, Alberto Massaggia, Ludovica Ceregatti, Andrea Dotta, Marco Montironi
Dayjob Studio, Novembre 2016
33 pagine, webcomic, colore – 1.99$ (ogni numero)
(per un pubblico maturo)